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  • Mercato saturo: l’industria agrumicola sudafricana rischia la crisi

    Mercato saturo: l’industria agrumicola sudafricana rischia la crisi

    Il settore agrumicolo sudafricano sta affrontando una situazione complessa, con la narrazione di un “mercato vuoto” nell’emisfero settentrionale che si è rivelata ingannevole. Questa ipotesi è stata definita una “pia illusione” e la disinformazione ha contribuito a creare false speranze, portando a una situazione di mercato saturo.

    A causa di questa saturazione, i prezzi degli agrumi in Medio Oriente, India e Bangladesh hanno raggiunto minimi storici. La situazione è stata esacerbata dai dazi imposti dagli Stati Uniti, che hanno causato un eccesso di offerta di arance, limoni e altri agrumi in mercati come il Medio Oriente. Il Medio Oriente, che di solito assorbe una parte significativa delle esportazioni sudafricane, ha generato una sorta di “discarica” per la frutta che non può essere spedita altrove.

    La situazione è resa ancora più complicata dalle tensioni geopolitiche. Dal 2022 il mercato è già in difficoltà a causa della guerra in Ucraina, che ha reso le spedizioni nel Mediterraneo molto difficili. Inoltre, la guerra tra Israele e Gaza ha ridotto la fiducia degli importatori mediorientali, rendendoli più conservatori negli acquisti. Anche la spedizione verso porti chiave è diventata più complessa, creando strozzature in diverse destinazioni. Nonostante queste difficoltà, i porti sudafricani stanno funzionando relativamente bene.

    Le stime delle esportazioni di agrumi sono state riviste significativamente al rialzo, ma questo dato aggiunge ulteriore incertezza alla stagione. Le preoccupazioni sono condivise in tutto il settore, con timori per l’eccessiva crescita del settore non solo in Sudafrica, ma anche in Egitto e Cina. Il consumo nell’emisfero settentrionale non tiene il passo con l’offerta, e il Sudafrica potrebbe non aver compreso appieno le conseguenze della sua strategia di crescita. Il momento attuale si rivela molto complesso per l’intero settore alimentare, con molti attori che stanno subendo perdite.

  • Quarantena per citrus greening estesa in California

    Quarantena per citrus greening estesa in California

    Il Servizio di Ispezione Sanitaria Animale e Vegetale (APHIS) del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, in collaborazione con il Dipartimento dell’Alimentazione e dell’Agricoltura della California (CDFA), ha esteso l’area di quarantena per il “citrus greening” di 33 miglia quadrate nella zona di Perris, nella contea di Riverside, in California. La decisione è stata presa a seguito della scoperta della malattia in un campione di tessuto vegetale prelevato da una proprietà residenziale.

    L’espansione della zona di quarantena interessa 8,84 acri di agrumeti commerciali e mira a prevenire la diffusione della malattia in altre aree non colpite degli Stati Uniti. L’APHIS sta applicando delle misure di salvaguardia per limitare il movimento interstatale di articoli regolamentati dalle zone in quarantena della California.

    La malattia è attualmente presente in Georgia, Florida, Porto Rico, nelle Isole Vergini americane e in alcune zone di Alabama, California, Louisiana, Carolina del Sud e Texas.

  • Minor resa per gli agrumi greci, ma il mercato delle arance Valencia rimane forte

    Minor resa per gli agrumi greci, ma il mercato delle arance Valencia rimane forte

    Il settore agrumicolo greco sta vivendo un momento favorevole, con un buon equilibrio tra domanda e offerta a fine agosto. La produzione complessiva di agrumi in Grecia, tuttavia, ha subito un calo a causa delle condizioni climatiche sfavorevoli.

    La stagione è stata positiva con vendite soddisfacenti per le arance Valencia. I calibri più richiesti (4, 5 e 6) sono in linea con le preferenze del mercato e le caratteristiche della produzione locale. Il prezzo medio per il produttore è di 0,50 euro/kg, con lievi variazioni in base alla qualità. Le arance biologiche, invece, raggiungono un prezzo di 0,70 euro/kg per i produttori.

    La produzione totale di arance di quest’anno è significativamente inferiore rispetto alle stagioni precedenti, principalmente a causa della scarsità di precipitazioni che ha portato a frutti di dimensioni più piccole e rese ridotte. Si stima un calo produttivo del 20% anche per le arance Navelina, sempre a causa delle fluttuazioni di temperatura e delle piogge primaverili. Nonostante la produzione inferiore, i prezzi sono generalmente più bassi rispetto agli anni precedenti, un fattore che può offrire vantaggi competitivi agli acquirenti.

    La concorrenza per le arance greche non si è conclusa con la fine della stagione egiziana. Attualmente, la principale pressione competitiva arriva dal Sudafrica, le cui arance hanno un aspetto “molto attraente”, anche se le Valencia della Laconia sono considerate imbattibili per il loro contenuto di succo, che raggiunge il 55%.

    La domanda di arance greche è rimasta stabile, con un crescente interesse da parte degli acquirenti nelle ultime settimane. I principali mercati di esportazione per i prodotti freschi greci sono i Balcani e l’Europa, con una particolare attenzione alla Scandinavia, considerata un’area con forti opportunità di crescita. Il settore sta valutando l’espansione in nuove destinazioni europee dove la domanda di agrumi greci di alta qualità è in aumento.

  • Una buona stagione delle arance in Spagna grazie alle piogge

    Una buona stagione delle arance in Spagna grazie alle piogge

    Gli agrumi spagnoli di Siviglia stanno vivendo un periodo positivo grazie alle recenti piogge, che hanno permesso di superare la siccità e di ottenere una produzione di buona qualità e dimensione. Si prevede una produzione nella norma, con frutti sani e con una buccia di qualità. Nonostante alcune grandinate che abbiano colpito altre zone, la produzione tardiva di Siviglia non sembra essere stata influenzata.

    I principali mercati di esportazione sono europei, con la maggior parte del volume destinato alle catene di supermercati. Tuttavia, le spedizioni verso mercati extra-europei come Canada e Cina stanno diventando più complesse a causa della situazione geopolitica e dei ritardi logistici, che rendono le rotte marittime più lunghe e difficili per i prodotti freschi.

    La concorrenza del Sudafrica, con i suoi prezzi più competitivi, rappresenta una sfida significativa. Per questo motivo, si ritiene che le importazioni andrebbero limitate per proteggere il settore europeo, specialmente quando le loro produzioni si sovrappongono a quelle spagnole. Il settore accoglie con favore la crescita dell’industria del succo d’arancia in Egitto, poiché riduce la pressione sulle vendite di arance fresche, ma teme che i prezzi molto bassi delle arance egiziane da spremuta possano influenzare negativamente il prezzo minimo delle arance fresche. Per quanto riguarda il Marocco, si prevede una minore presenza sul mercato europeo a causa della siccità che ha colpito duramente le coltivazioni.

    La produzione biologica sta affrontando delle difficoltà. Il suo futuro dipenderà dalla capacità finanziaria dei consumatori, poiché i costi di produzione sono più alti e pochi sono disposti a pagare un sovrapprezzo per i prodotti biologici, dato che anche le coltivazioni convenzionali sono considerate di alta qualità. Si osserva un eccesso di offerta di agrumi biologici, e molti produttori stanno tornando alle coltivazioni convenzionali.

  • Florida 2024-2025: produzione di arance in calo del 32%

    Florida 2024-2025: produzione di arance in calo del 32%

    Secondo il rapporto USDA del 29 agosto scorso, la produzione di agrumi in Florida ha registrato un calo significativo nella stagione 2024-2025, attestandosi a 14,6 milioni di casse, con una diminuzione del 28% rispetto ai 20,3 milioni di casse della stagione precedente. Tutti i principali tipi di agrumi hanno subito un calo di produzione: le arance sono scese del 32% a 12,2 milioni di casse , i pompelmi del 27% a 1,30 milioni di casse e i mandarini e i tangeli dell’11%. I limoni sono stati aggiunti per la prima volta alle stime di produzione in questa stagione, con una produzione di 670.000 casse.


    Le arance costituiscono l’88% della produzione totale di agrumi in Florida, seguite dal pompelmo con il 9% e dai mandarini e tangeli con il 3%. Nonostante il calo della produzione, il ricavo medio per cassa è aumentato per le arance, passando da 10,01 a 13,30 dollari , e per il pompelmo, da 21,22 a 22,08 dollari. Tuttavia, il ricavo per i mandarini e i tangeli è crollato da 43,70 a 20,93 dollari a cassa.


    I cinque principali produttori di agrumi in Florida sono state le contee di Polk, Highlands, St. Lucie, DeSoto e Hardee, che insieme rappresentano il 77% della produzione totale dello stato. La contea di Polk ha prodotto 3,84 milioni di casse, seguita da Highlands con 2,88 milioni, St. Lucie con 1,38 milioni, DeSoto con 1,35 milioni e Hardee con 1,29 milioni.

  • Il mercato europeo delle arance: produzione in rialzo, prezzi alle stelle e scambi in calo

    Il mercato europeo delle arance: produzione in rialzo, prezzi alle stelle e scambi in calo

    I dati più recenti sul mercato delle arance, pubblicati il 28 agosto 2025 sul sito ufficiale dell’Unione Europea, rivelano un quadro complesso. Il settore sta affrontando un notevole aumento dei prezzi che si accompagna a un andamento variabile della produzione e a una flessione dei volumi di scambio.

    La superficie totale dedicata alla coltivazione di arance nell’UE per la stagione 2024/25 è diminuita del 4,2% rispetto alla media quinquennale. Tuttavia, i dati sulla produzione mostrano una ripresa recente. Dopo una leggera diminuzione nel 2023, la produzione totale di arance nell’UE è aumentata nel 2024.

    I dati per l’intera Unione Europea, in migliaia di tonnellate, sono i seguenti:

    • 2022: 5.881
    • 2023: 5.721
    • 2024: 5.974

    Nonostante la diminuzione della produzione, il prezzo medio delle arance nell’UE ha raggiunto i 110 EUR/100 kg, un aumento del 38% rispetto a luglio 2024. Questo aumento è particolarmente evidente in Italia, dove il prezzo ha toccato i 235 EUR/100 kg, un incremento del 75%.

    Parallelamente alla riduzione della produzione, anche gli scambi commerciali si sono contratti. Le esportazioni all’interno dell’UE sono diminuite del 24% rispetto alla media quinquennale, mentre le esportazioni verso Paesi extra-UE hanno subito una flessione ancora più marcata, pari al 30%. Anche le importazioni sono calate del 26%, suggerendo una minore domanda complessiva dall’estero.

  • Il caffè brasiliano si ispira al succo d’arancia per sfuggire ai dazi

    Il caffè brasiliano si ispira al succo d’arancia per sfuggire ai dazi

    Le associazioni di settore del caffè stanno intraprendendo una campagna per persuadere il governo degli Stati Uniti a non imporre dazi su alcuni prodotti brasiliani, sostenendo che tali misure danneggerebbero i consumatori americani. Questa strategia, secondo il deputato federale Pedro Lupion, presidente del Fronte Parlamentare dell’Agricoltura (FPA), ricalca un precedente successo dell’industria del succo d’arancia.

    Il settore del caffè ha assunto società di lobbying specializzate, insieme a consulenti commerciali e agricoli, per dimostrare che l’aumento delle tasse sui prodotti brasiliani comporterebbe un costo maggiore per i consumatori statunitensi. Lupion ha citato l’esperienza dell’industria degli agrumi, che ha evitato l’imposizione di dazi dimostrando che una potenziale tassa avrebbe reso più costosa la colazione americana.

    “Siamo sulla stessa strada per quanto riguarda il caffè,” ha affermato il deputato durante il Forum sull’Agribusiness, tenutosi presso la Società Rurale del Paraná (SRP) a Londrina, Paraná.

    Nonostante l’ottimismo, Lupion ha sottolineato che la questione è legata anche a dinamiche politiche e non ha fornito una tempistica precisa per l’esito della campagna. Ha comunque espresso fiducia nel fatto che i produttori di caffè brasiliani riceveranno presto buone notizie.

  • Produzione di caffè in calo in Alta Mogiana

    Produzione di caffè in calo in Alta Mogiana

    Il raccolto di caffè nella regione brasiliana di Alta Mogiana si avvia alla conclusione con risultati deludenti. I produttori locali lamentano perdite di produttività fino al 30%, causate principalmente da una combinazione di siccità prolungata e temperature elevate che hanno compromesso le fioriture.

    La regione ha attraversato un periodo di sei mesi di siccità tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025. Nonostante il ritorno delle piogge a ottobre, il caldo intenso ha impedito una corretta allegagione dei fiori. A peggiorare la situazione, una nuova ondata di siccità a febbraio, durata oltre 30 giorni, ha ulteriormente danneggiato la formazione dei chicchi.

    I risultati si sono manifestati durante la raccolta: le rese sono diminuite significativamente. I chicchi raccolti sono risultati meno pieni e più leggeri, costringendo i produttori a utilizzare una quantità maggiore di frutti per riempire un singolo sacco. Questa situazione, che si è ripetuta anche in altre zone del Paese, ha avuto un impatto diretto sui volumi di produzione finale.

    Nonostante le difficoltà attuali, c’è un cauto ottimismo per la prossima stagione. Le recenti piogge di maggio e luglio hanno contribuito a rinvigorire le piante, ripristinandone la salute. Le prospettive per il raccolto del 2026 appaiono, per ora, più positive, con l’auspicio che il clima diventi un alleato e non più un ostacolo.

  • La Nigeria scommette sul cacao: l’ascesa di un giovane imprenditore punta a superare il petrolio

    La Nigeria scommette sul cacao: l’ascesa di un giovane imprenditore punta a superare il petrolio

    Mentre i prezzi globali del cacao raggiungono livelli record, la Nigeria punta a rivitalizzare il suo settore agricolo per ridurre la dipendenza dal petrolio. A guidare questa ambizione c’è una figura inaspettata: Olasunkanmi Owoyemi, un giovane imprenditore di 30 anni, la cui azienda, la Sunbeth Global Concepts, sta costruendo un impero dell’export.

    Nel 2024, la Sunbeth Global Concepts ha esportato cacao per un valore di 152 milioni di dollari, diventando l’ottavo esportatore non petrolifero del Paese. Questo risultato, guidato da un imprenditore così giovane, dimostra il potenziale del settore agricolo nigeriano, un tempo leader mondiale nella produzione di cacao.

    Nonostante la giovane età, Owoyemi ha una profonda conoscenza del settore, ereditata dall’azienda di commercio di cacao di suo padre. Questa esperienza, unita a un prestito iniziale, gli ha permesso di lanciare la sua azienda, che oggi detiene il 10% del mercato nigeriano dell’export di cacao. La sua strategia di crescita è stata flessibile e orientata alla risoluzione dei problemi, creando filiali specializzate nella logistica e nell’energia per supportare le operazioni.

    Tuttavia, il percorso di Owoyemi non è stato privo di ostacoli. Il settore del cacao nigeriano soffre da tempo di problemi strutturali: alberi invecchiati, infrastrutture carenti e, soprattutto, difficoltà nell’accesso ai finanziamenti per i piccoli agricoltori.

    Per Owoyemi, la soluzione per rilanciare la produzione di cacao e competere con giganti come Ghana e Costa d’Avorio è chiara: garantire un credito accessibile agli agricoltori. La maggior parte di loro non può permettersi gli investimenti necessari per migliorare la produzione, come piantine o fertilizzanti, frenando la crescita dell’intero settore.

    La storia di Owoyemi e della sua Sunbeth Global Concepts è un esempio di come l’innovazione e la determinazione possano superare le sfide strutturali. La sua visione di un’agricoltura che supera il petrolio come principale fonte di reddito da esportazione potrebbe non essere solo un sogno, ma una realistica roadmap per il futuro economico della Nigeria.

  • Succo d’arancia brasiliano in ripresa, ma l’offerta globale resta limitata

    Succo d’arancia brasiliano in ripresa, ma l’offerta globale resta limitata

    Il mercato del succo d’arancia brasiliano mostra un cauto segnale di ripresa. Secondo i dati di CitrusBR, le scorte globali di succo detenute dalle aziende del settore hanno raggiunto 146,3 mila tonnellate al 30 giugno 2025. Un aumento significativo, pari al 25,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

    Tuttavia, nonostante la crescita, i livelli delle scorte rimangono storicamente bassi, confermando una situazione di offerta globale ancora molto limitata. La causa principale risiede nella pessima stagione 2024/25.

    La raccolta nella zona agrumicola di San Paolo e Triângulo Mineiro si è conclusa con una produzione di appena 230,9 milioni di casse, il dato più basso degli ultimi trent’anni e ben il 21,8% in meno rispetto al ciclo precedente. Questo calo drastico ha portato la produzione totale di succo a scendere a 703,2 mila tonnellate, un tonfo del 21,8% rispetto all’anno prima.

    Nonostante le difficoltà, si registrano segnali di ottimismo. La resa industriale è migliorata del 7,1%, dimostrando una maggiore efficienza nel processo di trasformazione. Le previsioni per il prossimo ciclo, inoltre, indicano un graduale miglioramento della qualità del frutto, con un’ottimale fioritura e attese di un miglioramento sensoriale e fisico-chimico del succo che arriverà sul mercato negli ultimi mesi del 2025. Sebbene il greening (una malattia che colpisce gli agrumi) rimanga una preoccupazione, lo scenario generale suggerisce un futuro più promettente per la produzione.