Categoria: Caffè

  • Minas Gerais ancora una volta sul podio del Premio Illy: i caffè della regione trionfano come migliori del Brasile

    Minas Gerais ancora una volta sul podio del Premio Illy: i caffè della regione trionfano come migliori del Brasile

    Il Premio Ernesto Illy per la qualità sostenibile del caffè espresso ha incoronato nuovamente il caffè di Minas Gerais come il migliore del Brasile, durante la 34ª edizione tenutasi l’8 maggio a San Paolo. Un riconoscimento che conferma la posizione di leadership della regione nel panorama della produzione di caffè di alta qualità e sostenibile nel Paese.

    Tra i 40 finalisti nazionali, sono stati premiati tre eccezionali coltivatori, scelti per l’eccellenza delle loro produzioni e il rispetto delle pratiche sostenibili. I vincitori sono: Dimas Mendes Bastos, della regione di Matas de Minas; la Fattoria Sequoia Minas, situata a Chapada de Minas; e Leda Terezinha Castellani Pereira Lima, del sud di Minas Gerais. A ciascuno è stato consegnato un diploma e un assegno del valore di 10.000 R$, simbolo di riconoscimento e incentivo per l’eccellenza.

    Secondo l’organizzazione, il Premio Ernesto Illy, istituito nel dicembre 1991, si è affermato come un punto di riferimento imprescindibile nel settore del caffè, contribuendo a rivoluzionare lo scenario della coltivazione nel Brasile. Finora, l’iniziativa ha premiato oltre 1.500 coltivatori e distribuito premi per un valore complessivo superiore agli 8 milioni di R$, valorizzando le pratiche di produzione sostenibile e di alta qualità.

    Il prestigio del premio non si ferma ai confini nazionali: i vincitori hanno l’opportunità di accedere alla scena internazionale, partecipando al 10° Ernesto Illy International Coffee Award, che si terrà a Roma nella seconda metà dell’anno. In questa competizione, 27 coltivatori selezionati provenienti da 9 Paesi produttori di caffè per illycaffè si sfideranno per il titolo di miglior caffè del mondo, celebrando l’eccellenza globale nel settore.

    L’evento, organizzato dall’azienda italiana, non solo rappresenta un momento di grande prestigio per i vincitori, ma funge anche da termometro per il mercato mondiale del caffè. Negli ultimi anni, le edizioni internazionali del premio hanno visto i caffè di Minas Gerais occupare le prime posizioni, contribuendo ad attrarre nuovi acquirenti e a rafforzare la reputazione della regione come epicentro di qualità e sostenibilità

  • In Brasile i prezzi del caffè sono aumentati dell’ 80,2% rispetto all’anno scorso

    In Brasile i prezzi del caffè sono aumentati dell’ 80,2% rispetto all’anno scorso

    Il caffè, una delle bevande più amate sulle tavole brasiliane, ha registrato un incremento dei prezzi senza precedenti negli ultimi 12 mesi, con un aumento dell’80,2% fino ad aprile, secondo l’Indice Nazionale dei Prezzi al Consumo (IPCA) dell’Istituto Brasiliano di Geografia e Statistica (IBGE). Si tratta della variazione più ampia mai registrata in un anno dall’introduzione del Real Plan nel 1994.

    Nel dettaglio, mentre l’IPCA generale è salito del 5,53% nello stesso periodo, i prezzi di alimenti e bevande sono aumentati del 7,81%. Tuttavia, il dato più sorprendente riguarda il 2025, con un aumento cumulato del 35,85% del prezzo del caffè, ben oltre il 2,48% dell’indice generale e il 3,70% relativo ad alimenti e bevande.

    Solo ad aprile, i prezzi del caffè sono cresciuti del 4,48%, un rallentamento rispetto all’8,14% di marzo, ma comunque un incremento significativo.

    Fernando Gonçalves, direttore dell’IPCA, ha spiegato che, nonostante la raccolta dei chicchi sia iniziata, il prezzo del caffè continua a essere influenzato dalla tendenza al rialzo a livello internazionale. “Anche il dollaro si sta facendo più caro”, ha commentato.

    Il Brasile, principale produttore ed esportatore mondiale di caffè Arabica, si trova ad affrontare sfide legate alle condizioni climatiche che hanno inciso sulla produzione, non solo nel Paese ma anche in altri grandi produttori come il Vietnam. La domanda globale di caffè, in crescita, esercita ulteriore pressione sui prezzi.

    Secondo l’Indagine sistematica sulla produzione agricola (LSPA) di marzo, condotta sempre dall’IBGE, si prevede che il raccolto di caffè Arabica nel 2025 raggiungerà circa 2,1 milioni di tonnellate, ovvero 35,8 milioni di sacchi da 60 kg. Tuttavia, questa cifra rappresenta un calo del 10,6% rispetto al 2024.

    Il 2025 si configura come un anno di “biennio negativo” per le coltivazioni di caffè, caratterizzato da un naturale esaurimento delle piante e da sfide stagionali che incidono sulla produzione complessiva.

  • Previsione di raccolto record per la Robusta brasiliana

    Previsione di raccolto record per la Robusta brasiliana

    Nonostante un ciclo biennale generalmente negativo, le previsioni indicano che la produzione mondiale di caffè nel 2025 crescerà del 2,7% rispetto alla scorsa stagione, raggiungendo circa 56 milioni di sacchi, il volume più alto mai registrato in un anno con basse rese biennali. Se questa stima sarà confermata, si supererà dell’1,1% il raccolto del 2023, segnando un risultato storico. I dati sono contenuti nel 2° sondaggio sul raccolto di caffè del 2025, pubblicato martedì 6 maggio dalla National Supply Company (Conab).

    Il miglioramento è attribuibile principalmente al recupero della produttività delle colture di conilon, specie che si prevede raggiungerà un record di 18,7 milioni di sacchi grazie a condizioni climatiche favorevoli e a un aumento della superficie coltivata in formazione, che cresce del 12,3%. La regione di Espírito Santo, principale produttrice di conilon, si conferma leader con una stima di 13,1 milioni di sacchi, grazie alle buone precipitazioni che hanno favorito la crescita. Anche Bahia, seconda regione per produzione di conilon, registra una ripresa del 28,2%, con circa 2,5 milioni di sacchi, superando Rondônia.

    Per quanto riguarda l’Arabica, la specie più colpita dal ciclo biennale, si prevede una diminuzione del 6,6%, con circa 37 milioni di sacchi raccolti. La riduzione è influenzata dall’effetto combinato del ciclo naturale e di condizioni meteorologiche avverse, come siccità prolungata e instabilità climatica, che hanno ridotto il vigore vegetativo delle piante. Tuttavia, l’aumento della superficie coltivata (+5,3%) in stati come San Paolo e Minas Gerais ha contribuito a mantenere stabile la produzione, che si stima crescerà dell’1,3%, raggiungendo circa 5,5 milioni di sacchi.

    Sul fronte del mercato, dopo il record di esportazioni nel 2024 con 50,5 milioni di sacchi, le spedizioni brasiliane nel primo trimestre del 2025 hanno subito un lieve calo dell’1%, con 11,7 milioni di sacchi esportati. Tuttavia, il valore delle esportazioni è aumentato del 68,9%, raggiungendo 4,1 miliardi di dollari, grazie ai prezzi elevati del caffè all’inizio dell’anno.

  • Espirito Santo : il 14 maggio si inagura il raccolto 2025 di caffè conilon

    Espirito Santo : il 14 maggio si inagura il raccolto 2025 di caffè conilon

    Il Brasile, principale produttore mondiale di caffè conilón, si prepara ad inaugurare ufficialmente il raccolto 2025 nello stato di Espírito Santo, un vero e proprio polo di eccellenza per questa varietà di caffè. L’evento di apertura, denominato “Giornata Speciale di Apertura della Raccolta del Caffè Conilón”, si terrà il 14 maggio nel comune di Jaguaré, e rappresenta un momento di grande importanza sia per il settore agricolo che per l’economia locale. La manifestazione riunirà produttori, autorità governative, tecnici, ricercatori e aziende del settore, creando un’occasione unica di confronto e aggiornamento sulle innovazioni e le sfide della coltivazione del conilon.

    Il programma dell’evento sarà ricco e articolato: si prevedono conferenze sull’evoluzione delle tecniche di raccolta meccanizzata, dimostrazioni pratiche di macchinari all’avanguardia, visite guidate ai campi di coltivazione e una simbolica vendemmia, che sottolinea l’importanza culturale e economica di questa coltura. La giornata rappresenta anche un momento di celebrazione per un raccolto che, nel corso degli anni, ha consolidato il ruolo di Espírito Santo come uno dei principali motori dell’economia regionale e nazionale.

    Per quanto riguarda le previsioni di produzione, le stime più recenti, pubblicate dalla Companhia Nacional de Abastecimento (Conab), indicano che il raccolto del 2025 potrebbe raggiungere circa 11,8 milioni di sacchi, segnando un incremento del 20% rispetto ai 9,8 milioni di sacchi prodotti nel 2024. Questo aumento è attribuibile a miglioramenti nelle tecniche agricole, a condizioni climatiche favorevoli e a investimenti nelle infrastrutture di raccolta e lavorazione.

    Lo stato di Espírito Santo vanta 49 proprietà agricole dedicate alla coltivazione del conilon, e rappresenta il 76% di tutte le esportazioni di questa varietà di caffè dal Brasile, che è il più grande esportatore mondiale. Nel 2024, la produzione ha raggiunto un record storico di 9,8 milioni di sacchi, con oltre 8 milioni di sacchi destinati all’export, generando un fatturato di quasi 1,8 miliardi di dollari. Questi dati testimoniano l’importanza strategica del settore per l’economia locale e il ruolo di Espírito Santo come leader nel mercato globale del conilon.

  • L’UE semplifica la legge EUDR contro la deforestazione

    L’UE semplifica la legge EUDR contro la deforestazione

    La Commissione europea ha adottato un pacchetto di misure di semplificazione volto a ridurre del 30% i costi e gli oneri amministrativi legati al regolamento Ue contro la deforestazione (Eudr). Questa iniziativa, anticipata nelle ultime settimane, mira a facilitare l’adesione delle imprese alle nuove norme, che entreranno in vigore dal 31 dicembre 2025, dopo un rinvio di un anno. Il regolamento ha l’obiettivo di prevenire l’ingresso nel mercato unico di prodotti provenienti da pratiche di sfruttamento eccessivo delle foreste, rafforzando i controlli sulle filiere aziendali e garantendo una maggiore trasparenza.

    Tra le principali preoccupazioni legate alla deforestazione vi sono anche i settori del caffè e del cacao, due delle colture più consumate al mondo e spesso associate a pratiche agricole che contribuiscono alla perdita di biodiversità e alla distruzione delle foreste tropicali. La produzione di caffè e cacao, infatti, è spesso concentrata in aree di foresta pluviale, dove le pratiche di coltivazione intensive e l’espansione delle piantagioni hanno accelerato la deforestazione, minacciando ecosistemi unici e le comunità locali. La Commissione europea ha riconosciuto l’importanza di includere anche questi settori nelle misure di tutela, promuovendo filiere più sostenibili e trasparenti per garantire che i prodotti siano certificati e non contribuiscano alla distruzione delle foreste.

    Le nuove misure di semplificazione, introdotte a seguito delle lamentele di industrie e partner commerciali, tra cui Brasile, Indonesia e la precedente amministrazione Biden negli Stati Uniti, consentiranno alle aziende di riutilizzare le dichiarazioni di impatto ambientale già presentate in passato, riducendo la burocrazia e permettendo l’invio di aggiornamenti su base annuale invece che per ogni spedizione. Inoltre, le imprese potranno avvalersi dei codici di riferimento univoci delle dichiarazioni di due diligence dei propri fornitori, semplificando così le procedure di verifica e conformità.

    La Commissione ha anche aggiornato le linee guida rivolte a aziende, Stati membri e Paesi partner, con l’obiettivo di favorire un’applicazione più efficace delle norme. Entro il 30 giugno 2025, sarà inoltre introdotto un sistema di classificazione dei Paesi in base al livello di rischio di deforestazione, che aiuterà a indirizzare meglio le politiche di controllo e a rafforzare la tutela delle foreste a livello globale. Questa serie di interventi rappresenta un passo importante verso un mercato più sostenibile e trasparente, in linea con gli impegni europei per la lotta al cambiamento climatico e alla perdita di biodiversità, con particolare attenzione anche alle filiere del caffè e del cacao, che sono tra le più vulnerabili e critiche in termini di impatto ambientale

  • Il Brasile si impegna per risolvere i problemi logistici dell’esportazione del caffè

    Il Brasile si impegna per risolvere i problemi logistici dell’esportazione del caffè

    Proseguendo il lavoro volto a trovare soluzioni per attenuare i colli di bottiglia logistici nei porti del Paese, la scorsa settimana il Consiglio brasiliano degli esportatori di caffè (Cecafé) ha incontrato il direttore esecutivo dell’Istituto brasiliano per le infrastrutture, Mario Povia.

    “Attraverso il dialogo, l’incontro si è prefissato di cercare sinergie e partnership per affrontare le sfide e l’esaurimento delle infrastrutture portuali in Brasile, che non hanno tenuto il passo con l’evoluzione dell’agroalimentare nazionale e hanno avuto un impatto sulle spedizioni di prodotti, in particolare quelle che dipendono dai container, causando alti tassi di ritardi e cambiamenti nelle dimensioni delle navi per l’esportazione, oltre a frequenti ribaltamenti del carico”, ha spiegato il direttore tecnico del Cecafé.

    Secondo un’indagine realizzata dall’ente insieme agli esportatori associati, un volume di 1,826 milioni di sacchi di caffè (5.534 container) è stato immagazzinato nei principali porti brasiliani senza poter essere imbarcato nel 2024, il che implica che il Brasile non ha ricevuto, nei 12 mesi dell’anno scorso, 555,62 milioni di dollari, ovvero 3,387 miliardi di R$, come entrate in valuta estera.

    “Questi ostacoli nella logistica dei porti brasiliani hanno causato perdite portuali pari a 51,5 milioni di R$ agli esportatori di caffè da giugno a dicembre 2024 a causa di costi aggiuntivi per stoccaggio aggiuntivo, detenzioni , pre-accatastamento e gate anticipati ”.

    Alla luce dell’indagine presentata, è importante che il Paese disponga di un’agenda di lavoro congiunta, che coinvolga i Fronti Parlamentari dell’Agricoltura (FPA) e dei Porti e Aeroporti (FPPA), con l’obiettivo di ricercare politiche pubbliche che consentano di avanzare negli investimenti e di accelerare i processi di ampliamento della capacità infrastrutturale, sulla base di indicatori.

    “Attraverso un lavoro collettivo che coinvolga il settore pubblico e quello privato, con rappresentanti dei poteri esecutivo e legislativo e delle associazioni professionali, l’intenzione è quella di discutere le agende del settore e cercare modi per aiutare il Paese a superare concretamente queste sfide nella logistica portuale, in modo da ridurre i colli di bottiglia ed evitare le perdite osservate”, conclude il direttore tecnico del Cecafé.

  • In India ci sono ampi margini per lo sviluppo del mercato del caffè

    In India ci sono ampi margini per lo sviluppo del mercato del caffè

    L’India, attualmente il settimo produttore e il sesto esportatore di caffè a livello mondiale, rappresenta un caso interessante nel panorama globale dei consumi di questa bevanda. Nonostante sia il paese più popoloso del mondo, il consumo interno di caffè rimane sorprendentemente limitato, con una domanda che non supera i 1,5 milioni di sacchi all’anno. Questo dato è particolarmente significativo se si considera la ricca tradizione culturale legata al caffè in India, che affonda le radici nel XVII secolo, quando la coltivazione della pianta fu introdotta nel subcontinente.

    Tuttavia, nonostante la storicità della sua produzione, il caffè non ha ancora raggiunto una diffusione capillare tra la popolazione indiana. Le abitudini di consumo sono in fase di evoluzione, soprattutto nelle aree urbane in rapida espansione e tra le generazioni più giovani, che tendono ad adottare stili di vita occidentali. Questo cambiamento culturale offre opportunità significative per l’espansione del mercato del caffè in India.

    Le proiezioni indicano che il segmento del consumo “fuori casa” (caffè consumato in bar, ristoranti e caffetterie) potrebbe crescere verso un tasso annuale composto (CAGR) dell’8,1% fino al 2030. Tra i fattori chiave che alimentano questa crescita vi sono l’aumento dei lavori sedentari e la crescente consapevolezza riguardo ai benefici per la salute associati al consumo di caffè. La letteratura scientifica recente ha messo in evidenza numerosi vantaggi del caffè, come le sue proprietà antiossidanti e il potenziale effetto positivo sulla salute mentale e fisica.

    Inoltre, l’emergere di catene di caffetterie moderne e l’influenza dei social media stanno contribuendo a creare una cultura del caffè più vivace e dinamica in India. Le nuove generazioni sono sempre più attratte da esperienze legate al caffè di alta qualità e da varietà gourmet, suggerendo che ci siano ampi margini per lo sviluppo del settore.

  • Lo Stato di San Paolo investe nel caffè Canephora

    Lo Stato di San Paolo investe nel caffè Canephora

    Il caffè Canephora, che comprende le varietà conilon e robusta, sta guadagnando popolarità in diverse regioni dello Stato di San Paolo grazie a una particolarità: la genetica resistente alle siccità gravi e ai terreni che hanno subito stress idrico o carenze nutrizionali. Di fronte alle opportunità agronomiche, il governo di San Paolo ha incoraggiato la piantagione della specie e, dopo alcuni mesi di sperimentazione, ha lanciato il progetto Coffee Routes.

    Il progetto ha già registrato 154 proprietà rurali che producono caffè, di cui 65 sono destinate al turismo e 89 a fini commerciali. Tutti faranno parte di cinque itinerari distribuiti in tutto lo Stato.

    “San Paolo è un punto di riferimento nella produzione di caffè e vanta diverse piantagioni storiche, che la rendono una delle più antiche coltivazioni di caffè dello stato. Le rotte del Caffè di San Paolo offriranno ai visitatori un’esperienza ricca e diversificata, dalle piccole proprietà a conduzione familiare alle grandi piantagioni di caffè di San Paolo”, spiega il governo in una nota.

    Secondo il governo dello Stato, il momento attuale è opportuno per lanciare un progetto volto a incentivare la coltivazione del caffè. I prezzi del caffè sulle borse internazionali e sul mercato interno raggiungono massimi storici. Secondo il rapporto di marzo dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), nel 2024 il prezzo globale è aumentato del 38,8% rispetto al 2023.

    Il governo sta cercando soluzioni alternative per adeguare i prezzi interni e soddisfare la crescente domanda internazionale. In questo senso, le canefore sembrano essere una grande scommessa. Adattandosi ai climi più caldi e umidi, spesso hanno una produttività più elevata rispetto all’Arabica dello Stato.

    Il governo ha reso noto che il programma dovrebbe apportare benefici a 20 mila produttori e mobilitare 500 milioni di R$ in risorse private per le infrastrutture produttive. A breve saranno pubblicati i primi risultati del Programma statale per l’incentivazione della coltivazione della Coffea canephora, relativi all’avanzamento delle piantagioni nelle regioni di San Paolo in cui si trovano queste vetrine.

    Al centro dell’attenzione del business ci sono anche le esportazioni verso Paesi come gli Stati Uniti, i membri dell’Unione Europea e la Cina, con i quali lo Stato di San Paolo ha rafforzato le relazioni commerciali negli ultimi cinque anni. Tutti i Paesi figurano nell’elenco dei maggiori acquirenti di caffè del Brasile.

    Per valorizzare ulteriormente la cultura del caffè dei piccoli produttori, SP ha incluso il prodotto nel Programma di San Paolo per l’agricoltura di interesse sociale (PPAIS). Ora il governo può acquistare caffè tostato e macinato per rifornire i suoi dipartimenti e gli enti correlati, come scuole e ospedali pubblici, direttamente dagli agricoltori familiari attraverso le loro cooperative.

    Si prevede che entro la fine del 2025 saranno acquisiti 10 milioni di R$ solo da piccole piantagioni di caffè. Lo scorso anno, le acquisizioni hanno raggiunto un totale di circa 21 milioni di R$ da agricoltori familiari di San Paolo. Da gennaio a febbraio di quest’anno, l’importo impegnato è stato di 1,52 milioni di R$.

    Per la seconda metà dell’anno, il governo ha annunciato che lancerà la 24a edizione del Concorso “SP Coffee Quality” per incoraggiare i produttori di San Paolo a svilupparsi anche nelle categorie speciali del caffè, in cui uno degli elementi più importanti è la coltivazione sostenibile.

  • L’aumento del caffè al bar arriva da lontano

    L’aumento del caffè al bar arriva da lontano

    Il prezzo della tazzina di espresso a Napoli ha registrato un aumento del 32%, passando da 1,03 a 1,22 euro. Le origini di questo aumento arrivano da lontano, risalgono al periodo della pandemia, che ha modificato i consumi e ha portato a una carenza di caffè sul mercato. Inoltre, tre anni di scarsa produzione in paesi come Brasile, Vietnam e Indonesia hanno generato una volatilità senza precedenti. A febbraio 2025, il prezzo dell’Arabica era triplicato, mentre quello della Robusta era raddoppiato, costringendo i torrefattori a comprare al prezzo disponibile.

    Le fluttuazioni nel mercato del caffè sono state causate da diversi fattori interconnessi. Il caffè è una delle principali commodity, regolata da borse specifiche: Londra per la Robusta e New York per l’Arabica. Tra i fattori chiave ci sono il cambiamento climatico, che ha alterato i cicli delle piogge e della siccità nei paesi produttori, e l’aumento della domanda da parte dei paesi asiatici, in particolare Cina e India, dove i giovani sono sempre più attratti dal caffè. Se il consumo continuasse a crescere, i prezzi potrebbero aumentare ulteriormente, e le speculazioni in borsa contribuiscono a questo rialzo.

    L’aumento della domanda globale ha reso il caffè una delle bevande più popolari. Problemi climatici e difficoltà logistiche hanno ulteriormente influito sul rincaro, con siccità e gelate in Brasile che hanno drasticamente ridotto la produzione. Attualmente, il prezzo del caffè è cinque volte superiore alla media del 2021, sia per la Robusta che per l’Arabica. A questo valore di borsa si aggiunge un differenziale che varia in base alle origini e, in alcuni casi, alle singole piantagioni, rendendo le politiche di approvvigionamento dei torrefattori fondamentali. Rispetto al 2023, i prezzi sono triplicati. Per quanto riguarda la Robusta, il prezzo è passato da 1.800,80 dollari per tonnellata nel 2023 agli attuali 5.640 dollari. Inoltre, il blocco di Suez ha ritardato di un mese l’arrivo del caffè asiatico, costringendo i torrefattori ad accumulare scorte.

    Inoltre, l’Unione Europea ha introdotto norme sulla deforestazione che hanno creato incertezza e una rincorsa ai caffè certificati, contribuendo ulteriormente alla turbolenza dei prezzi. E poi c’è la questione climatica e una componente speculativa. Operatori di borsa hanno giocato sui prezzi del caffè, un po’ come è successo con il cacao, il cui costo è decuplicato. Anche nei paesi produttori c’è maggiore consapevolezza del valore del caffè: alcuni produttori scelgono di non vendere subito, aspettando condizioni di mercato più favorevoli. Si aggiunge il nodo dazi, dopo l’annuncio di Trump.

    E quest’ultimo tema è da monitorare costantemente perché potrebbe avere un impatto importante. Il punto resta vedere quali saranno le strategie delle aziende.

  • Il crollo delle borse trascina con se’ anche i prezzi del caffè

    Il crollo delle borse trascina con se’ anche i prezzi del caffè

    I mercati finanziari, in forte calo, stanno facendo scendere ulteriormente anche i prezzi del caffè.

    Lo scorso lunedì, si è registrata un’altra giornata di panico nelle principali borse mondiali, con le piazze europee che hanno perso 683 miliardi, mentre Wall Street ha mostrato forti oscillazioni, anche a causa di una notizia, poi smentita dalla Casa Bianca, riguardante una possibile sospensione di 90 giorni sui dazi americani. In un giorno in cui il prezzo del petrolio ha raggiunto i minimi dal 2021, l’Ice Arabica (maggio) ha subito una perdita di 2.090 punti (-5,7%), chiudendo a 344,80 centesimi, il livello più basso degli ultimi due mesi. A Londra, il contratto di luglio dell’Ice Robusta ha perso $328 (-6,4%), chiudendo a 4.800 dollari, il minimo degli ultimi quattro mesi.

    Anche il calo del real brasiliano, ai minimi degli ultimi due mesi rispetto al dollaro, ha contribuito a questa discesa. Stiamo entrando in una fase di significativi cambiamenti nelle regole del commercio globale, e al momento è difficile prevedere come questi mutamenti influenzeranno i mercati del caffè. La situazione è molto incerta e sarà necessario seguire gli sviluppi dei negoziati e i dettagli delle misure annunciate da Trump per capire le conseguenze future.