Categoria: Succo d’arancia

  • In Spagna la grandine devasta oltre 12.000 ettari di coltivazioni

    In Spagna la grandine devasta oltre 12.000 ettari di coltivazioni

    La Unió Llauradora ha reso noto che la tempesta di sabato scorso ha causato ingenti danni all’agricoltura delle province di Valencia e Castellón, colpendo complessivamente 12.363 ettari di terreni coltivati. Le stime iniziali indicano perdite economiche pari a circa 7,6 milioni di euro, con le zone più colpite che producono cereali, mandorle, olive, agrumi e uva.

    Se da un lato nella regione di Plana Baixa, a Castellón, gli ettari danneggiati sono risultati inferiori alle previsioni più pessimistiche, dall’altro gli alberi di agrumi hanno subito danni significativi. La grandinata, accompagnata da raffiche di vento fino a 51 km/h, si è abbattuta in un momento cruciale del ciclo vegetativo: le piante erano in piena fase di gemmazione. La combinazione di pioggia intensa e vento ha provocato la caduta di rami e foglie, oltre al lavaggio del terreno.

    Il fenomeno meteorologico si è verificato durante il naturale processo in cui gli alberi scartano i primi germogli, il che potrebbe comportare una sostanziale riduzione della produzione futura. Alcune delle giovani gemme fogliari sono state completamente distrutte o sono finite a terra, aggravando ulteriormente la situazione.

    L’attuale sistema assicurativo agricolo dovrebbe teoricamente coprire tali eventi avversi; tuttavia, La Unió esprime preoccupazione riguardo alla possibilità che gli agrumi non siano adeguatamente tutelati a causa dei tempi dell’incidente. “È possibile che gli alberi abbiano già perso i primi germogli al momento della perizia degli appezzamenti. Per questo motivo, i produttori potrebbero non riuscire a dimostrare i danni subiti”, ha dichiarato l’organizzazione agricola.

    In risposta alla gravità della situazione, molti consigli locali stanno chiedendo che le rispettive amministrazioni comunali siano dichiarate zone colpite da calamità naturale. La Unió propone che, una volta presentata la richiesta ufficiale da parte dei comuni, il Governo dichiari lo stato di emergenza civile e riconosca ufficialmente le aree come zone pesantemente colpite da calamità naturale.

  • Il raccolto di arance brasiliane è previsto in crescita del 36% nel 2025/26

    Il raccolto di arance brasiliane è previsto in crescita del 36% nel 2025/26

    Dopo il secondo peggior raccolto della storia, il Brasile si prepara a una stagione record per le arance nel 2025/26. Secondo uno studio del Fondo per la difesa degli agrumi (Fundecitrus), la produzione dovrebbe aumentare del 36% nelle principali regioni di San Paolo e Triângulo/Sudoeste Mineiro, il più grande parco di agrumi al mondo. Se i dati verranno confermati, si prevede una produzione di circa 314,6 milioni di casse da 40,8 chili, tornando così a superare le 300 milioni di scatole e registrando un incremento del 4,8% rispetto alla media degli ultimi dieci anni.

    Juliano Ayres, direttore esecutivo di Fundecitrus, ha attribuito questa proiezione positiva alle condizioni climatiche favorevoli. “Le piogge da settembre a dicembre hanno reso meravigliosa la seconda fioritura”, ha dichiarato durante la presentazione dei dati. Questa seconda fioritura, che potrebbe rappresentare fino al 70% della produzione regionale, sta assumendo un ruolo sempre più centrale rispetto al primo raccolto, tradizionalmente più importante tra aprile e luglio. Ayres ha spiegato che il cambiamento climatico ha portato a un aumento dell’umidità verso la fine dell’anno, favorendo questa seconda ondata di fioritura.

    Il 2024, invece, è stato caratterizzato da un anno più secco, con precipitazioni significative solo tra ottobre e dicembre. A ottobre, le piogge sono state superiori del 25% rispetto alla media storica; a novembre, del 34%; e a dicembre, del 7%. Questa condizione di umidità diffusa, dopo un lungo periodo di siccità, ha invertito lo scenario e stimolato la seconda fioritura, che si è verificata in modo più regolare rispetto al ciclo precedente, in cui si era manifestata in ritardo e in modo atipico.

    La distribuzione della fioritura si rifletterà in una concentrazione della produzione nei mesi invernali e in un ritardo di circa 45 giorni nella lavorazione delle arance destinate alla produzione di succo. La partecipazione delle diverse fioriture alla raccolta si stima così: primo ciclo, 20,7%; secondo, 69,6%; terzo, 7,2%; e quarto, 2,5%. La presenza della quarta fioritura, tornata a livelli normali, rappresenta un cambiamento rispetto al ciclo precedente, caratterizzato da una fioritura atipica e in ritardo. Questo comportamento influenzerà anche le dimensioni e la qualità dei frutti.

    Ayres ha sottolineato che il parco agrumicolo è invecchiato negli ultimi due anni, portando a un aumento della dimensione media dei frutti. Tuttavia, nel ciclo 2025/26, si prevede una leggera diminuzione della pezzatura, con una media di 158 grammi rispetto ai 159 dell’ultimo ciclo e ai 160 della media storica. “Più frutti ci sono, più sono piccoli, perché l’albero deve nutrirli tutti”, ha spiegato Ayres. alla fioritura tardiva, i frutti dovrebbero crescere nel periodo più secco, tra aprile e luglio, contribuendo a una migliore qualità. In effetti, le arance di questa stagione sono considerate di buona qualità e più dolci, ideali per la produzione di succhi.

    Le rese previste sono di circa 869 scatole per ettaro e 1,72 scatole per albero, con un aumento del 26% rispetto alle 687 scatole per ettaro e 1,37 per albero della stagione precedente.

  • L’Intelligenza Artificiale rivoluzionerà gli agrumeti

    L’Intelligenza Artificiale rivoluzionerà gli agrumeti

    L’uso dell’intelligenza artificiale (IA) nell’agricoltura di produzione sta facendo passi da gigante, grazie all’impegno dell’Istituto di Scienze Alimentari e Agrarie dell’Università della Florida (UF/IFAS). Un settore tradizionalmente legato a metodi consolidati si trova ora di fronte a un’opportunità rivoluzionaria, alimentata dal centro UF/IFAS per l’Intelligenza Artificiale Applicata in Agricoltura, che sta suscitando entusiasmo tra coltivatori e vivaisti.

    Se fino a pochi anni fa l’IA sembrava un concetto lontano dal mondo agricolo, oggi si parla di strumenti concreti pronti a migliorare la gestione degli agrumeti. Chris Gunter, presidente del Dipartimento di Scienze Orticole dell’UF/IFAS, ha condiviso con Citrus Nursery Source alcune idee su come anche il settore degli agrumi possa trarre vantaggio da queste innovazioni.

    Tra le applicazioni più promettenti ci sono il rilevamento precoce di malattie e parassiti grazie a tecnologie di visione artificiale, che analizzano danni, colorazioni e stress delle piante, permettendo interventi tempestivi e limitando la diffusione di infezioni come l’Huanglongbing (HLB).

    L’IA può anche ottimizzare la gestione delle risorse, come fertilizzanti e irrigazione, attraverso tecnologie iperspettrali che individuano segnali di avvizzimento o altri problemi, riducendo sprechi d’acqua e migliorando la salute delle piante.

    Inoltre, l’automazione dell’esplorazione e del monitoraggio rappresenta un grande passo avanti: droni e robot dotati di intelligenza artificiale potrebbero sostituire le attività di verifica manuale, rendendo il processo più economico e preciso, anche per le aziende di dimensioni più contenute.

    L’IA potrebbe anche rivoluzionare la gestione dell’inventario, monitorando la maturazione delle piante e ottimizzando i programmi di raccolta e consegna, con sistemi robotici capaci di selezionare e segregare le piante più adatte.

    Un’altra frontiera riguarda l’identificazione precoce di liner zigotici, ovvero piccole variazioni nelle piante prima della gemmazione, che potrebbero sfuggire all’occhio umano ma che l’IA può individuare con precisione.

    Infine, sistemi intelligenti potrebbero prevenire perdite d’acqua o malfunzionamenti di ventilatori e altri impianti, intervenendo prima che si verifichino danni più gravi.

  • Un altro finanziamento da 1,5 milioni di dollari per la ricerca sul citrus greening

    Un altro finanziamento da 1,5 milioni di dollari per la ricerca sul citrus greening

    Il Professor Ching-Hong Yang, docente di Scienze Biologiche presso l’Università del Wisconsin, ha ottenuto un finanziamento di 1,5 milioni di dollari dall’Istituto Nazionale per l’Alimentazione e l’Agricoltura (NIFA). Questa somma sosterrà la sua ricerca su un nuovo composto biologico volto a contrastare le malattie che minacciano le colture di agrumi, in particolare l’Huanglongbing (HLB), comunemente noto come “citrus greening”.

    L’HLB è una delle infezioni batteriche più pericolose per gli agrumi a livello globale, capace di devastare vaste aree di produzione e mettere a rischio l’economia di molte regioni produttrici. La ricerca di Yang si concentra su RejuAgro A (RAA), un composto naturale che, grazie a studi preliminari promettenti, potrebbe rappresentare una svolta nella lotta contro questa malattia.

    Il progetto, intitolato “Portare RejuAgro sul mercato: sviluppo di un innovativo biopesticida a iniezione nel tronco per Huanglongbing (HLB)”, mira a sviluppare e velocizzare la commercializzazione di questa soluzione sostenibile. Yang ha dichiarato: “Questo finanziamento rappresenta un passo fondamentale nel tradurre le nostre scoperte di laboratorio in strumenti concreti per i coltivatori”.

    Già nel 2023, Yang aveva ricevuto 2,4 milioni di dollari sempre dal NIFA USDA, destinati allo sviluppo di strategie biologiche per combattere il colpo di fuoco batterico del melo e l’HLB degli agrumi. Con questa nuova somma, il suo finanziamento totale supera i 3,9 milioni di dollari, sottolineando l’importanza e il riconoscimento della sua ricerca a livello federale.

    L’obiettivo è accelerare il processo di sviluppo e portare sul mercato un prodotto efficace, sostenibile e facile da usare, che possa offrire ai coltivatori uno strumento affidabile per proteggere le proprie colture e rafforzare la resilienza dell’agricoltura.

    “Con questo supporto, possiamo fare un passo avanti decisivo per proteggere le colture di agrumi in tutto il mondo dagli effetti devastanti di Huanglongbing”, ha concluso Yang, evidenziando l’importanza di questa innovazione per il settore agricolo globale

  • Crescono i prezzi all’esportazione delle arance egiziane

    Crescono i prezzi all’esportazione delle arance egiziane

    Gli analisti di EastFruit segnalano un’impennata dei prezzi delle arance egiziane all’esportazione, con valori che hanno raggiunto i 0,66 dollari al kg a metà aprile 2025, rispetto ai circa 0,43-0,45 dollari registrati a metà aprile dell’anno precedente.

    Questo incremento è attribuibile a diversi fattori: la stagionalità, un raccolto ridotto a causa di condizioni climatiche estreme, difficoltà logistiche e una crescente domanda di agrumi sui mercati internazionali. La stagione delle esportazioni sta volgendo al termine, ma l’aumento dei prezzi si presenta più marcato del solito, spinto anche dalla presentazione delle scorte e da un raccolto compromesso dal caldo anomalo durante la fioritura, che ha ridotto la produzione di quasi un terzo.

    La qualità dei frutti si concentra principalmente su quelli di medie dimensioni, destinati ai mercati premium del Golfo e dell’Europa orientale. A ciò si aggiunge il taglio dei sussidi all’esportazione da parte dell’Egitto, passato dall’8-10% al 2,5% nel novembre 2024, che ha aumentato i costi per gli esportatori.

    L’espansione dell’industria di trasformazione degli agrumi e la produzione di concentrato di succo d’arancia congelato contribuiscono anch’esse alla dinamica dei prezzi, trainate dai prezzi elevati sul mercato globale dovuti alla produzione brasiliana. Inoltre, l’aumento dei costi e la siccità in Spagna e Italia hanno ridotto i raccolti locali, creando ulteriori opportunità per gli esportatori egiziani di aumentare le quote.

  • In un clima di incertezza, Sudafrica e Perù preferiscono esportare le loro arance in Europa

    In un clima di incertezza, Sudafrica e Perù preferiscono esportare le loro arance in Europa

    L’avvio della stagione degli agrumi d’oltremare si presenta caratterizzato da un clima di incertezza, alimentato dai numerosi cambiamenti a livello globale e dalle opinioni divergenti tra gli operatori. Il mercato degli agrumi, infatti, è fortemente internazionale: le tensioni negli Stati Uniti stanno spingendo gli esportatori di Perù e Sudafrica a considerare l’Europa come un mercato più stabile e sicuro. Questa tendenza si riflette già nelle statistiche di esportazione di mandarini e pompelmi, anche se resta da capire se si tradurrà in un aumento consistente dei volumi destinati al Vecchio Continente.

    Per quanto riguarda le arance da tavola, il quadro è complicato: le forniture dalla Spagna sono al minimo, mentre il Sudafrica sta iniziando le spedizioni solo ora, con le prime consegne previste per la prossima settimana. Si prevede che le arance arriveranno sul mercato europeo a fine maggio, in un contesto di mercato ancora difficile, soprattutto a causa del passaggio dalle varietà precoci Navel alle varietà più medie e tardive, che richiederanno alcuni mesi di adattamento.

    Il settore delle arance da spremuta, invece, mostra segnali più positivi. Le spedizioni dall’Egitto hanno superato il picco e l’attenzione si concentra sulla gestione degli arrivi tardivi fino a giugno. I prezzi sono leggermente aumentati, mantenendosi comunque equilibrati. Tuttavia, si prevede che il Sudafrica possa affrontare una leggera carenza all’inizio della stagione, non per un raccolto insufficiente, ma a causa delle condizioni di “black spot” in Limpopo, Swaziland e Zimbabwe, che hanno ridotto i volumi disponibili per l’Europa nelle prime settimane.

    Anche l’offerta di arance marocchine rimane imprevedibile: il paese ha un mercato interno molto forte, che spesso riduce la necessità di esportare quando i prezzi locali sono favorevoli.

    Per quanto riguarda i prezzi dei succhi di frutta, lo scorso anno sono stati un tema caldo: sebbene rimangano elevati rispetto alla media degli ultimi cinque anni, si nota una lieve diminuzione rispetto al 2023, con una pressione al ribasso che si fa sentire. L’Egitto ha intensificato la propria presenza nel mercato dei succhi, mentre il Sudafrica potrebbe aumentare la produzione. Una correzione dei prezzi sembra inevitabile, anche se rimangono ancora relativamente alti.

  • Calano i prezzi delle arance brasiliane

    Calano i prezzi delle arance brasiliane

    Nel mercato interno brasiliano, i prezzi delle arance hanno mostrato un trend decrescente ad aprile, influenzati da un aumento dell’offerta di varietà precoci come Hamlin e Westing. Questa maggiore disponibilità ha portato a una pressione al ribasso sui prezzi, che si è riflessa sia sul settore commerciale che su quello industriale. Le condizioni meteorologiche miti, che hanno limitato la domanda di frutta fresca, hanno ulteriormente contribuito a questa dinamica di calo dei prezzi.

    Dal 28 aprile al 2 maggio, i prezzi delle arance sono diminuiti del 4,58%, con un prezzo medio di circa 18,80 dollari per cassa da 40 kg. Per tutto il mese di aprile, il prezzo medio delle arance si è attestato intorno ai 18,52 dollari per cassa da 40 kg, segnando un calo dell’1,75% rispetto a marzo. Questa diminuzione rappresenta un impatto diretto sui ricavi dei produttori e degli esportatori, considerando che il prezzo medio di vendita si avvicina ai costi di produzione in alcuni casi, riducendo i margini di profitto.

    Per quanto riguarda il settore industriale, il prezzo medio della frutta consegnata alle industrie di trasformazione si è attestato a circa 10,52 dollari per cassa da 40,8 kg ad aprile, con un calo significativo del 18% rispetto al mese precedente. Nella settimana dal 28 aprile al 2 maggio, il prezzo si è ulteriormente ridotto a circa 9,60 dollari per cassa da 40,8 kg, con un decremento del 5,95% rispetto alla settimana precedente. Questa diminuzione dei prezzi di consegna influisce direttamente sui ricavi delle aziende di trasformazione e può influenzare le decisioni di investimento e di acquisto di materie prime, con possibili ripercussioni sulla competitività del settore.

    In conclusione, la combinazione di un’offerta crescente, condizioni climatiche favorevoli e domanda debole sta esercitando una pressione al ribasso sui prezzi, con potenziali implicazioni economiche significative per l’intera filiera della produzione di arance in Brasile.

  • Le psille diminuiscono del 40% rispetto al 2023

    Le psille diminuiscono del 40% rispetto al 2023

    Nel 2024, la popolazione della psilla, un insetto vettore del greening, ha subito una diminuzione significativa, attestandosi a circa il 40% in meno rispetto all’anno precedente. Nonostante questa riduzione, i numeri rimangono superiori alla media registrata tra il 2014 e il 2019, periodo antecedente alla comparsa della resistenza dell’insetto ad alcuni insetticidi. Questi dati evidenziano l’importanza di implementare strategie di controllo efficaci per prevenire ulteriori aumenti della popolazione.

    Secondo Marcelo Miranda, ricercatore di Fundecitrus, questa diminuzione nel 2024 è un segnale positivo, ma richiede comunque attenzione da parte del settore agrumicolo. Egli spiega che le popolazioni di psille alla fine del 2024 e all’inizio del 2025 sono inferiori rispetto agli ultimi tre anni, tuttavia sono ancora superiori alla media del periodo 2014-2019, quando non si riscontravano problemi di resistenza agli insetticidi.

    La variazione nella popolazione di psille è strettamente correlata ai fattori climatici e alle pratiche di gestione adottate sul campo. Tra il 2014 e il 2019, il numero medio di psille catturate per trappola nella cintura di agrumi di San Paolo era inferiore a 0,3, un livello considerato basso. Tuttavia, dal 2020 si è verificata una crescita significativa, culminata nel picco storico del 2023. La resistenza dell’insetto a insetticidi come piretroidi e neonicotinoidi ha rappresentato un fattore chiave di questa escalation.

    Per evitare che la popolazione di psille si stabilizzi o aumenti ulteriormente, è fondamentale adottare una gestione integrata e strategica. Per ridurre ulteriormente la presenza di psille, è importante alternare l’uso di insetticidi altamente efficaci e mantenere un monitoraggio costante per garantire l’efficacia delle misure e minimizzare gli effetti della resistenza agli insetticidi.

  • La stagione degli uragani sarà più intensa

    La stagione degli uragani sarà più intensa

    Le previsioni di AccuWeather per la stagione degli uragani del 2025 indicano che ci saranno tra 13 e 18 tempeste con nome, con circa 7-10 di queste che potrebbero diventare uragani. Di questi, si stima che tra 3 e 5 raggiungeranno una grande intensità, cioè uragani di categoria 3 o superiore, con venti sostenuti tra 179 e 209 km/h. Per fare un paragone, nel 2024 ci sono stati 5 uragani e una tempesta subtropicale senza nome che hanno colpito gli Stati Uniti.

    La stagione ufficiale va dal 1° giugno al 30 novembre, e quest’anno si prevede un possibile sviluppo anticipato già a maggio, grazie alle temperature molto elevate dell’acqua in gran parte del bacino atlantico. Le aree a rischio maggiore includono Texas, Louisiana, la costa occidentale della Florida, le Caroline del Nord e il Canada atlantico, con un rischio superiore alla media storica.

    Le temperature dell’acqua nell’Atlantico, nei Caraibi e nel Golfo sono uno dei principali fattori per lo sviluppo tropicale. Gli esperti di uragani di AccuWeather affermano che le temperature dell’acqua in gran parte del bacino atlantico sono attualmente ben al di sopra della media storica e si prevede che rimarranno elevate fino al cuore della stagione degli uragani.

  • Il settore agrumicolo della Florida sarà sostenuto dal governo

    Il settore agrumicolo della Florida sarà sostenuto dal governo

    Il presidente della Florida Citrus Commission, Steve Johnson, ha recentemente parlato degli sforzi del Florida Department of Citrus (FDOC) e delle iniziative legislative per rilanciare l’industria degli agrumi in Florida.

    Johnson ha scritto un articolo intitolato “Le quattro R degli agrumi della Florida: Reset, Ripiantare, Rinnovare, Rinascita”.

    Tra le azioni del FDOC, ci sono il miglioramento del sito web FloridaJuice.com, rendendolo più facile da usare e più adatto ai consumatori moderni, e l’adozione di strategie di marketing più efficaci sui social media, streaming, internet e piattaforme di e-commerce, per aumentare la notorietà e le vendite del succo d’arancia della Florida.

    Inoltre, il FDOC si concentrerà a comunicare il valore del succo, che risponde alle esigenze dei consumatori di oggi, e monitorerà le tendenze di mercato per mantenere il prodotto competitivo. Johnson ha anche sottolineato che la FCC, il FDOC e la Florida Citrus Mutual stanno lavorando con la legislatura della Florida per sostenere il settore. Crede che, anche se ci vorrà tempo, con impegno e il supporto delle istituzioni e dei consumatori, il futuro degli agrumi in Florida sarà più promettente.