Categoria: Succo d’arancia

  • Il mercato europeo delle arance: produzione in rialzo, prezzi alle stelle e scambi in calo

    Il mercato europeo delle arance: produzione in rialzo, prezzi alle stelle e scambi in calo

    I dati più recenti sul mercato delle arance, pubblicati il 28 agosto 2025 sul sito ufficiale dell’Unione Europea, rivelano un quadro complesso. Il settore sta affrontando un notevole aumento dei prezzi che si accompagna a un andamento variabile della produzione e a una flessione dei volumi di scambio.

    La superficie totale dedicata alla coltivazione di arance nell’UE per la stagione 2024/25 è diminuita del 4,2% rispetto alla media quinquennale. Tuttavia, i dati sulla produzione mostrano una ripresa recente. Dopo una leggera diminuzione nel 2023, la produzione totale di arance nell’UE è aumentata nel 2024.

    I dati per l’intera Unione Europea, in migliaia di tonnellate, sono i seguenti:

    • 2022: 5.881
    • 2023: 5.721
    • 2024: 5.974

    Nonostante la diminuzione della produzione, il prezzo medio delle arance nell’UE ha raggiunto i 110 EUR/100 kg, un aumento del 38% rispetto a luglio 2024. Questo aumento è particolarmente evidente in Italia, dove il prezzo ha toccato i 235 EUR/100 kg, un incremento del 75%.

    Parallelamente alla riduzione della produzione, anche gli scambi commerciali si sono contratti. Le esportazioni all’interno dell’UE sono diminuite del 24% rispetto alla media quinquennale, mentre le esportazioni verso Paesi extra-UE hanno subito una flessione ancora più marcata, pari al 30%. Anche le importazioni sono calate del 26%, suggerendo una minore domanda complessiva dall’estero.

  • Succo d’arancia brasiliano in ripresa, ma l’offerta globale resta limitata

    Succo d’arancia brasiliano in ripresa, ma l’offerta globale resta limitata

    Il mercato del succo d’arancia brasiliano mostra un cauto segnale di ripresa. Secondo i dati di CitrusBR, le scorte globali di succo detenute dalle aziende del settore hanno raggiunto 146,3 mila tonnellate al 30 giugno 2025. Un aumento significativo, pari al 25,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

    Tuttavia, nonostante la crescita, i livelli delle scorte rimangono storicamente bassi, confermando una situazione di offerta globale ancora molto limitata. La causa principale risiede nella pessima stagione 2024/25.

    La raccolta nella zona agrumicola di San Paolo e Triângulo Mineiro si è conclusa con una produzione di appena 230,9 milioni di casse, il dato più basso degli ultimi trent’anni e ben il 21,8% in meno rispetto al ciclo precedente. Questo calo drastico ha portato la produzione totale di succo a scendere a 703,2 mila tonnellate, un tonfo del 21,8% rispetto all’anno prima.

    Nonostante le difficoltà, si registrano segnali di ottimismo. La resa industriale è migliorata del 7,1%, dimostrando una maggiore efficienza nel processo di trasformazione. Le previsioni per il prossimo ciclo, inoltre, indicano un graduale miglioramento della qualità del frutto, con un’ottimale fioritura e attese di un miglioramento sensoriale e fisico-chimico del succo che arriverà sul mercato negli ultimi mesi del 2025. Sebbene il greening (una malattia che colpisce gli agrumi) rimanga una preoccupazione, lo scenario generale suggerisce un futuro più promettente per la produzione.

  • La Corea del Sud sfrutta l’IA per prevedere il raccolto di arance

    La Corea del Sud sfrutta l’IA per prevedere il raccolto di arance

    L’isola di Jeju, in Corea del Sud, sta rivoluzionando il suo settore agrumicolo grazie all’introduzione di un nuovo sistema basato su intelligenza artificiale (IA) e modellazione 3D. Questa tecnologia avanzata è progettata per migliorare l’accuratezza delle previsioni sui raccolti, superando i limiti dei metodi tradizionali.

    Fino a poco tempo fa, le stime di produzione si basavano su indagini manuali e faticose, con ispettori che visitavano i frutteti per contare i fiori e misurare i frutti. Questo approccio, oltre a essere dispendioso in termini di tempo e manodopera, era soggetto a errori umani e alle difficoltà dovute al caldo estivo.

    Il nuovo sistema integra una vasta gamma di dati: dieci anni di rilevamenti sul campo, informazioni microclimatiche dell’Amministrazione Meteorologica Coreana e indici di vegetazione raccolti tramite droni e satelliti. Algoritmi di apprendimento automatico elaborano questi dati per prevedere automaticamente le rese in base a fattori come il rapporto tra fiori e foglie, il numero e le dimensioni dei frutti, e la densità di piantagione.

    Un’ulteriore innovazione è l’uso degli smartphone. Durante una recente indagine, i ricercatori hanno scattato foto degli alberi per generare modelli 3D in soli 40 minuti, permettendo all’IA di calcolare con precisione il numero e la dimensione delle arance. Questo metodo è particolarmente rilevante per le arance, per le quali una stima accurata del raccolto è fondamentale per la pianificazione e la commercializzazione.

    Gli esperti del settore agricolo di Jeju sottolineano che le previsioni basate sull’IA riducono il carico di lavoro, minimizzano l’errore umano e aumentano la precisione delle stime. Questo è un passo cruciale per l’industria agrumicola dell’isola, che mira a rafforzare la sua competitività attraverso la trasformazione digitale.

    L’iniziativa si inserisce nel più ampio programma di digitalizzazione agricola del Paese, utilizzando il settore degli agrumi di Jeju come progetto pilota. L’obiettivo finale è migliorare l’affidabilità delle previsioni e ottimizzare la gestione dell’intera filiera produttiva, garantendo che le arance di Jeju continuino a prosperare in un mercato sempre più esigente.

  • L’agricoltura scopre il potere di CRISPR: gli agrumi geneticamente modificati si avvicinano al mercato

    L’agricoltura scopre il potere di CRISPR: gli agrumi geneticamente modificati si avvicinano al mercato

    La tecnologia di editing genetico CRISPR-Cas9, che ha valso il Premio Nobel per la Chimica a Jennifer Doudna ed Emmanuelle Charpentier, sta per rivoluzionare l’agricoltura. In un decennio, i suoi sviluppi hanno aperto la strada a nuove soluzioni per l’industria agrumicola, specialmente nella lotta contro la malattia da Huanglongbing (HLB) che ha ridotto la produzione in Florida di oltre il 90%.

    Un team di ricercatori dell’Università della Florida ha utilizzato per primo al mondo l’editing genetico sugli agrumi nel 2013, con l’obiettivo di creare alberi resistenti alla malattia. Da allora, sono state prodotte oltre 200 varietà con l’obiettivo di migliorare la tolleranza o la resistenza all’HLB. Le più promettenti sono le arance dolci Valencia Super UFW1 e Hamlin Super UFW3.

    Queste piante sono entrate nella fase di valutazione in prove sperimentali e dovrebbero fornire dati cruciali sulla loro tolleranza alla malattia entro la fine del 2025. I primi studi indicano che potrebbero resistere all’infezione da HLB senza mostrare sintomi evidenti.

    Un ulteriore passo in avanti è l’approvazione del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA), che ha classificato queste piante come non geneticamente modificate (non-OGM) e quindi non soggette alle stesse rigide normative. Questo apre la strada alla loro potenziale commercializzazione, offrendo una nuova speranza per i coltivatori e per il futuro del settore agrumicolo.

  • Gli agrumicoltori della Florida affrontano la caduta dei frutti

    Gli agrumicoltori della Florida affrontano la caduta dei frutti

    La caduta dei frutti è diventata una delle sfide più significative per gli agrumicoltori della Florida, specialmente a causa della malattia da Huanglongbing (HLB). Questo problema è stato ulteriormente aggravato da eventi climatici estremi come gli uragani, che non solo causano una perdita immediata del raccolto ma anche una caduta continua nelle settimane successive. Altri fattori di stress, come siccità o ondate di freddo, possono aggravare il deperimento degli alberi e la perdita di frutti.

    Di fronte a questa sfida, i produttori stanno utilizzando i regolatori di crescita delle piante (PGR) per aiutare a trattenere più frutti sugli alberi. Due prodotti in particolare, l’acido gibberellico (GA) e il 2,4-D, stanno offrendo risultati promettenti. L’acido gibberellico contribuisce a mantenere la buccia e il fogliame più sani più a lungo, mentre il 2,4-D agisce rallentando il segnale naturale che porta il frutto a staccarsi. Entrambi i composti contrastano l’etilene, l’ormone vegetale che causa la caduta prematura dei frutti.

    Una sperimentazione biennale su arance Valencia nella contea di Polk ha confermato l’efficacia di questi trattamenti. Nel primo anno, la combinazione di GA e 2,4-D ha ridotto la caduta dei frutti di circa il 16%. L’anno successivo, nonostante l’uragano Milton, gli alberi trattati con il solo 2,4-D o con la miscela GA + 2,4-D hanno perso almeno il 20% di frutti in meno rispetto agli alberi non trattati. Gli alberi trattati hanno anche dimostrato una maggiore efficienza produttiva in condizioni di stress.

  • Esportazioni record di arance egiziane in Brasile

    Esportazioni record di arance egiziane in Brasile

    Le esportazioni di arance dall’Egitto al Brasile hanno raggiunto un picco senza precedenti, segnando un cambiamento notevole nelle dinamiche globali del commercio di agrumi. Nel periodo tra novembre 2024 e luglio 2025, le spedizioni egiziane hanno superato le 30.000 tonnellate, generando un fatturato di oltre 20 milioni di dollari.

    In soli cinque anni, l’Egitto è passato da un fornitore marginale a un attore chiave nel mercato brasiliano. Entrato nel 2020, il Paese ha visto le sue esportazioni di arance verso il Brasile aumentare di ben 400 volte, con un tasso di crescita medio annuo del 232%. Oggi, il Brasile è tra le prime dieci destinazioni per le arance egiziane, con volumi paragonabili a quelli della Malesia.

    Nonostante il Brasile sia il più grande produttore mondiale di arance, con quasi due terzi del raccolto destinati alla produzione di succo, la domanda di arance fresche al di fuori della stagione di raccolta interna (che va da maggio a novembre) ha creato un vuoto di offerta. Questo spazio è stato progressivamente colmato dalle importazioni, che per il secondo anno consecutivo hanno superato le 40.000 tonnellate.

    Mentre in passato era la Spagna a dominare il mercato brasiliano durante il periodo di carenza (dicembre-aprile), la situazione si è ribaltata. Fino al 2020/21, la Spagna forniva oltre la metà delle importazioni brasiliane, mentre l’Egitto si fermava al 15%. Nella stagione 2023/24, l’Egitto ha superato la Spagna, e questa tendenza continua anche nell’anno in corso, consolidando il suo ruolo di principale fornitore di arance fresche per il Brasile.

  • L’Unione Europea blocca le arance argentine

    L’Unione Europea blocca le arance argentine

    L’industria agrumicola argentina si trova ad affrontare nuove difficoltà sul mercato europeo, a seguito del respingimento di diverse spedizioni di arance. La motivazione ufficiale, secondo l’UE, è la presunta presenza della macchia nera, un fungo che l’Unione Europea classifica come parassita da quarantena. Le spedizioni bloccate sono state in alcuni casi distrutte o rispedite al mittente, anche se i produttori sostengono che non siano state trovate tracce della malattia.

    La situazione sta suscitando preoccupazione nel settore, che teme si tratti di una barriera non tariffaria volta a limitare le importazioni. La macchia nera, causata dal fungo Phyllosticta citricarpa, si manifesta con macchie sulla superficie degli agrumi, ma non compromette la qualità o la commestibilità del frutto. Un rappresentante di spicco del settore ha paragonato questa situazione a quella che il Sudafrica ha affrontato con la Spagna, suggerendo che le norme fitosanitarie vengano usate per proteggere i mercati interni.

    Le aziende argentine e il Servizio Nazionale di Igiene e Qualità Agroalimentare (Senasa) hanno intensificato i controlli, in particolare per le spedizioni dirette in Spagna, Portogallo e Italia, i paesi dove si registra il maggior numero di intercettazioni.

    Non è la prima volta che si verifica una situazione del genere. Già nel 2020, l’Unione Europea aveva temporaneamente bloccato l’ingresso di agrumi argentini a causa di un aumento delle intercettazioni della macchia nera. All’epoca, test successivi dimostrarono che più della metà dei campioni era in realtà priva del fungo.

    Un’altra preoccupazione per gli esportatori è il cancro del frutto, causato da un batterio che non è rilevabile al momento del confezionamento, e il cui successivo sviluppo complica l’intero processo di esportazione.

    Attualmente, il Nord-Ovest dell’Argentina (NOA), che comprende le province di Tucumán, Salta e Jujuy, è la principale regione esportatrice di agrumi e ha già registrato casi di contaminazione nei limoni, il che potrebbe condizionare le spedizioni future.

    Mentre alcuni Paesi, come Inghilterra, Belgio e Paesi Bassi, mostrano meno restrizioni verso la macchia nera in quanto fungo superficiale, la normativa dell’UE è vincolante per tutti gli Stati membri. Gli esportatori lamentano la mancanza di prove concrete per i respingimenti, sottolineando che, sebbene non neghino l’esistenza del fungo, la probabilità di trovarlo su un singolo frutto è molto bassa, ma le normative in atto permettono il blocco immediato delle spedizioni.

  • La crisi del succo d’arancia canadese: un mix di fattori globali e dazi

    La crisi del succo d’arancia canadese: un mix di fattori globali e dazi

    Le importazioni canadesi di succo d’arancia hanno toccato il punto più basso degli ultimi vent’anni, con spedizioni dagli Stati Uniti che a giugno sono crollate a livelli mai visti. Secondo i dati del Census Bureau degli Stati Uniti, il calo è il risultato di una combinazione di fattori: una scarsa offerta globale, un cambiamento nelle abitudini di consumo e l’impatto delle misure commerciali in atto.

    Il principale fornitore di succo d’arancia fresco del Canada, la Florida, ha visto la sua produzione ridursi del 92% dal 2005, a causa di malattie, danni causati dalle tempeste e altri problemi climatici. Anche le coltivazioni in Brasile, un altro importante esportatore, hanno sofferto per condizioni meteorologiche avverse e patologie delle piante. Questo ha creato una carenza di offerta che ha messo sotto pressione i prezzi e la disponibilità del prodotto.

    Con la produzione limitata, i consumatori canadesi hanno dovuto affrontare un aumento dei prezzi e si sono orientati verso alternative più economiche, come le bevande ad alto contenuto di zucchero o le miscele di frutta. Il consumo pro capite di succo d’arancia è così diminuito, portando a un calo del 64% in valore delle importazioni a giugno.

    A complicare ulteriormente la situazione, i dazi del 25% imposti dal Canada sul succo d’arancia non congelato della Florida, parte delle misure di ritorsione commerciale, hanno aumentato i costi per gli importatori e, in ultima analisi, per i consumatori. I dazi contribuiscono all’inflazione dei prezzi alimentari, già in aumento.

    Per affrontare il problema, l’industria canadese sta esplorando nuove strategie. Sebbene la diversificazione dei fornitori sia in atto, con volumi minori provenienti da Paesi come la Spagna, la soluzione non è definitiva a causa dei costi di trasporto elevati e della mancanza di volumi consistenti.

    Una via più immediata è la riformulazione dei prodotti: i produttori stanno creando miscele di succhi (ad esempio, con mandarino o mela) per mantenere il sapore atteso dai consumatori, utilizzando al contempo ingredienti locali. Anche i rivenditori stanno rispondendo ampliando l’offerta di prodotti a marchio privato e di succhi a lunga conservazione, che offrono un maggiore controllo sulla catena di approvvigionamento e prezzi più convenienti.

  • Mercato del succo d’arancia in espansione: un futuro da 5,8 miliardi di dollari

    Mercato del succo d’arancia in espansione: un futuro da 5,8 miliardi di dollari

    Mercato del succo d’arancia in espansione: un futuro da 5,8 miliardi di dollari

    Il mercato globale del succo d’arancia (OJ) è pronto a una crescita significativa nel prossimo decennio. Secondo un nuovo rapporto di Global Insight Services, il settore è destinato a raggiungere un valore di 5,8 miliardi di dollari entro il 2034, partendo dai 3,5 miliardi previsti per il 2024. Anche il volume di produzione è in aumento: si stima che passerà da 1,7 a 2,1 milioni di tonnellate entro il 2028.

    Questa crescita dinamica è guidata principalmente da due fattori: l’attenzione crescente dei consumatori verso la salute e l’innovazione continua nell’offerta dei prodotti.

    A livello regionale, il Nord America si conferma il mercato leader grazie a una solida base di consumatori e a una distribuzione capillare. L’Europa segue a ruota, spinta dalla crescente richiesta di prodotti biologici e di alta qualità. In particolare, Stati Uniti e Germania si distinguono per i loro consolidati modelli di consumo e per la loro preferenza per succhi premium.

    All’interno del mercato, il segmento dei succhi non da concentrato detiene la quota maggiore, con il 55% del totale, un dato che riflette la preferenza dei consumatori per prodotti più vicini al frutto fresco. I succhi da concentrato rappresentano il 30%, mentre quelli freschi raggiungono il 15%.

    Una delle tendenze più evidenti è il passaggio a opzioni naturali e salutari. Con una maggiore consapevolezza del benessere, i consumatori cercano bevande ricche di vitamine e che rafforzano il sistema immunitario. Questa ricerca si estende anche all’aspetto etico: cresce infatti la domanda di succo d’arancia biologico e prodotto in modo sostenibile, per un minore impatto ambientale.

    Infine, il mercato risponde agli stili di vita frenetici, registrando un boom per i formati pratici e pronti da bere, ideali per un consumo veloce e fuori casa.

  • Stagione agrumicola in Florida: ottimismo nonostante le piogge irregolari

    Stagione agrumicola in Florida: ottimismo nonostante le piogge irregolari

    Con l’avvicinarsi della stagione agrumicola autunnale, le prime stime indicano prospettive positive per il raccolto in Florida. Le aspettative sono alte, specialmente se confrontate con la scorsa stagione, segnata dagli uragani Helene e Milton che avevano compromesso una parte della produzione.

    Gli alberi di agrumi sembrano avere una maggiore quantità di frutti rispetto all’anno precedente, e la qualità appare molto elevata. Questo risultato è particolarmente incoraggiante, data la variabilità delle precipitazioni che ha caratterizzato la stagione di crescita, con alcune aree che hanno ricevuto buone piogge e altre che sono rimaste in condizioni di siccità. Nonostante lo stato sia complessivamente in ritardo rispetto alla media delle precipitazioni annuali, l’impegno dei produttori nelle pratiche di gestione di parassiti e malattie sta dando i suoi frutti.

    La stagione dovrebbe iniziare a fine settembre, in linea con i tempi storici. Sul fronte della domanda, si prevede un interesse crescente per i prodotti a base di agrumi della Florida. La ripresa dei volumi sta attirando sia i clienti abituali che nuovi acquirenti.

    Per quanto riguarda i prezzi, il settore sta affrontando l’aumento dei costi di produzione, che in parte viene trasferito ai consumatori. Tuttavia, a differenza del passato, dove eventi climatici estremi come gelate o uragani potevano raddoppiare i prezzi, ora le dinamiche di mercato sono cambiate. I volumi di produzione inferiori rispetto al passato hanno già portato a prezzi più elevati, e i produttori si stanno impegnando per mantenerli il più ragionevoli possibile.