Il settore agrumicolo della Florida, duramente colpito negli ultimi anni dalla devastante malattia HLB (conosciuta anche come citrus greening), guarda al futuro con rinnovata speranza. Lo scorso 17 settembre, la Florida Citrus Commission ha approvato ufficialmente la richiesta del Florida Department of Citrus (FDOC) di ottenere i diritti esclusivi su otto nuove varietà di agrumi sviluppate dal programma di miglioramento genetico dell’University of Florida Citrus Research and Education Center.
Sebbene queste nuove varietà includano mandarini, tangori e anche un portinnesto innovativo, la vera attenzione è sulle nuove varietà di arance, pensate per resistere meglio alle sfide ambientali e fitosanitarie che stanno ridisegnando l’agrumicoltura mondiale.
Tra le varietà approvate, spicca la N40-16-7-11, una selezione di arancia dolce appartenente al gruppo Valencia. Questa varietà ha dimostrato una straordinaria tolleranza al greening, con oltre 30 anni di sopravvivenza e produzione stabile in campi della Florida dove altre varietà sono ormai compromesse.
Dal punto di vista commerciale, la N40-16-7-11 presenta caratteristiche organolettiche simili alle arance Valencia tradizionali – il punto di riferimento per la produzione di succo d’arancia – ma con una marcia in più: resilienza.
In un contesto in cui il greening ha devastato intere aree produttive, questa varietà rappresenta una concreta possibilità di rilancio per migliaia di agricoltori.
Il programma è stato portato avanti in sinergia tra più soggetti: la Florida Foundation Seed Producers (FFSP), che detiene la proprietà genetica delle varietà; la Florida Citrus Commission, che governa il FDOC e ha ora i diritti esclusivi per otto anni; e la New Varieties Development and Management Corporation (NVDMC), incaricata della gestione commerciale e delle licenze.
Obiettivo comune: favorire la diffusione di varietà più resistenti, migliorando al tempo stesso la qualità del prodotto finito, sia per il mercato del fresco che per la trasformazione industriale.
Sebbene questo programma sia centrato sulla Florida, le implicazioni sono globali. Le arance come la N40-16-7-11 potrebbero costituire una risorsa genetica preziosa anche per altri paesi produttori, come l’Italia, dove i cambiamenti climatici e il rischio crescente di diffusione dell’HLB preoccupano gli agrumicoltori.
In Italia, la ricerca è altrettanto attiva: il CREA ha recentemente sequenziato il DNA di molte varietà autoctone, puntando su tracciabilità, qualità e resistenza. Tuttavia, la resilienza genetica alla HLB resta un elemento chiave ancora da consolidare, e le varietà statunitensi potrebbero rivelarsi un alleato importante.
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