Nella regione sud-occidentale del Camerun, cuore della produzione di cacao del Paese, i coltivatori stanno affrontando una grave minaccia: il “marciume bruno”, una malattia fungina che sta devastando le piantagioni. La malattia, che prospera in ambienti umidi, è stata aggravata dalle forti piogge che da settimane imperversano nella zona, compromettendo seriamente la crescita e la qualità dei baccelli.
A peggiorare la situazione c’è il crescente uso di prodotti agricoli contraffatti. Molti agricoltori, in cerca di soluzioni a basso costo, ricorrono a fungicidi di contrabbando importati da Nigeria e Ghana, che non solo sono inefficaci, ma rendono ancora più difficile il controllo dell’epidemia. Le autorità locali sottolineano come le cattive pratiche agricole, tra cui potature tardive e scarsa pulizia dei campi, stiano contribuendo alla diffusione del fungo.
Per i coltivatori, le conseguenze sono drammatiche. La drastica riduzione dei raccolti sta mettendo a rischio la loro sussistenza, rendendo difficile ripagare i prestiti, sostenere le famiglie e far fronte alle spese per l’anno scolastico.
Il Camerun è il quinto produttore mondiale di cacao e il settore è vitale per la sua economia, rappresentando il 12% delle esportazioni e l’8,2% del PIL agricolo nel 2020. Il paese ha l’ambizioso obiettivo di aumentare la produzione a 1,2 milioni di tonnellate entro il 2030, ma il “marciume bruno” rappresenta un serio ostacolo al raggiungimento di questi traguardi. Il controllo della malattia è quindi fondamentale per garantire la sostenibilità di un settore cruciale per il futuro economico del Camerun.
Lascia un commento