Nell’era dell’Huanglongbing (HLB), la malattia che da anni affligge gli agrumeti di tutto il mondo, la qualità dei frutti è diventata una delle sfide principali per i coltivatori di arance dolci. L’elevata caduta precoce dei frutti e le difficoltà nella gestione del raccolto costringono spesso i produttori a raccogliere in anticipo, compromettendo così il livello di dolcezza, espresso in gradi Brix, una misura fondamentale per la qualità del succo.
Per affrontare questa problematica, l’Istituto di Scienze Alimentari e Agricole dell’Università della Florida (UF/IFAS) ha condotto nel febbraio 2025 uno studio approfondito in quattro frutteti di arance Valencia, con l’obiettivo di comprendere i fattori che influenzano il contenuto zuccherino dei frutti provenienti da alberi infetti da HLB.
I ricercatori hanno analizzato frutti raccolti da rami con diversa densità fogliare, esaminando singolarmente ogni arancia per valutarne la qualità e raccogliendo al contempo le foglie adiacenti per l’analisi nutrizionale. I risultati sono stati chiari: un maggior numero di foglie sul ramo fruttifero è associato a livelli Brix significativamente più alti. In altre parole, più foglie significano un maggiore apporto di zuccheri al frutto, elemento essenziale per contrastare gli effetti negativi dell’HLB sulla dolcezza delle arance.
L’analisi ha inoltre rivelato una correlazione positiva tra il contenuto di calcio nelle foglie e il grado Brix dei frutti. Trend simili sono stati osservati anche per potassio e magnesio, mentre livelli più bassi di manganese e zinco sono stati riscontrati nelle foglie associate a frutti particolarmente dolci. Utilizzando strumenti di modellazione predittiva basati su intelligenza artificiale, i ricercatori hanno identificato il boro come il nutriente fogliare più determinante per il livello di Brix, seguito da zinco e calcio. È importante notare che questi nutrienti devono essere mantenuti entro intervalli ottimali: sia una carenza che un eccesso possono ridurre significativamente la qualità del frutto.
Un elemento cruciale emerso dallo studio riguarda la tempistica delle analisi fogliari. I dati raccolti da UF/IFAS si riferiscono a foglie prelevate tra febbraio e marzo, direttamente dai rami fruttiferi. Questa metodologia differisce dalle analisi convenzionali, che i coltivatori eseguono solitamente su foglie non fruttifere tra luglio e agosto. Ciò significa che i risultati dello studio non sono direttamente comparabili con le analisi nutrizionali comunemente adottate nelle pratiche agricole. I profili nutrizionali dei rami fruttiferi e non fruttiferi sono infatti differenti e soggetti a variazioni nel corso del tempo.
Lo studio fornisce indicazioni preziose per migliorare la gestione nutrizionale degli agrumeti colpiti da HLB. Monitorare attentamente la densità fogliare dei rami fruttiferi e mantenere un equilibrio nutrizionale mirato possono rappresentare strategie efficaci per aumentare la qualità dei frutti, ridurre le perdite economiche e migliorare la competitività del settore agrumicolo. Con la dolcezza che diventa sempre più una sfida, la scienza offre oggi nuovi strumenti per difendere il futuro delle arance
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