Con il 96% della superficie coltivata a caffè già raccolto a fine agosto, la produzione del 2025 in Brasile è stimata in 55,2 milioni di sacchi, con una crescita dell’1,8% rispetto al 2024. I dati, contenuti nel terzo censimento del raccolto pubblicato il 4 settembre dalla National Supply Company (Conab), mostrano che l’aumento è trainato da un recupero del 3% della produttività media nazionale, che è passata da 28,8 a 29,7 sacchi per ettaro. La superficie in produzione è stimata in 1,86 milioni di ettari (-1,2% rispetto al 2024), mentre quella in fase di sviluppo è aumentata dell’11,9%, arrivando potenzialmente a 395.800 ettari.
La produzione di caffè Arabica è stimata in 35,2 milioni di sacchi, con una riduzione dell’11,2% rispetto al raccolto precedente. Questo calo è dovuto principalmente al basso ciclo biennale e alla riduzione della superficie coltivata. Nello stato di Minas Gerais, il principale produttore, si prevede un calo del 10,8% (24,7 milioni di sacchi). Oltre al ciclo biennale negativo, anche un lungo periodo di siccità ha influito sul calo previsto.
Nel caso del conilon (Robusta), la produzione è stimata in 20,1 milioni di sacchi, con un aumento del 37,2% rispetto al raccolto precedente. Questo risultato è attribuito a una migliore regolarità climatica e a una buona formazione dei frutti, soprattutto nello stato di Espírito Santo, che rappresenta il 69% della produzione nazionale e dove si prevede un aumento del 40,3% (13,8 milioni di sacchi).
Sul fronte del mercato, il Brasile ha esportato 23,7 milioni di sacchi di caffè da gennaio a luglio 2025 (-16,4% rispetto allo stesso periodo del 2024), secondo i dati del Ministero dello Sviluppo, dell’Industria, del Commercio e dei Servizi (MDIC). Nonostante il calo dei volumi, il valore delle esportazioni ha raggiunto circa 9 miliardi di dollari, con un aumento del 44,1% e il valore più alto mai registrato per il periodo. Questo incremento è stato determinato dall’aumento dei prezzi internazionali del caffè.
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