Cargill sospende la lavorazione del cacao in Costa d’Avorio

Il colosso agroalimentare statunitense Cargill ha sospeso temporaneamente le sue attività di macinazione del cacao in Costa d’Avorio, il primo produttore mondiale di fave di cacao. La decisione, che ha avuto un impatto significativo sul settore locale e internazionale, è stata motivata dalla scarsa qualità del raccolto intermedio (mid‑crop) attualmente disponibile sul mercato.

Secondo quanto riportato da fonti vicine all’azienda, le fave consegnate negli ultimi mesi presentano dimensioni inferiori alla norma, problemi di essiccazione e un’elevata quantità di materiale estraneo, rendendo il processo di trasformazione industriale economicamente inefficiente e tecnicamente problematico.

Cargill, uno dei principali attori del mercato del cacao con impianti in tutta l’Africa occidentale, ha annunciato che le attività di lavorazione dovrebbero riprendere con l’inizio della stagione principale del raccolto (“main crop”), prevista per ottobre 2025. Nel frattempo, l’impianto resta fermo.

La decisione dell’azienda americana riflette un trend più ampio. Secondo dati pubblicati dall’associazione degli esportatori ivoriani (GEPEX), la lavorazione del cacao a livello nazionale è calata del 31,2% nel mese di luglio, rispetto allo stesso periodo del 2024. La causa principale è l’insufficiente qualità delle fave raccolte, unita a volumi in forte calo rispetto alle attese.

Gli esperti del settore attribuiscono questa situazione a una combinazione di fattori climatici avversi, ritardi nei trattamenti agricoli e difficoltà economiche dei piccoli coltivatori. La pressione sui prezzi globali del cacao, già ai massimi storici nei mercati internazionali, rischia ora di aumentare ulteriormente.

La sospensione delle attività da parte di Cargill in Costa d’Avorio rappresenta un segnale preoccupante per l’intera filiera globale del cacao, che coinvolge migliaia di operatori tra produttori, esportatori, industrie di trasformazione e aziende dolciarie. Con meno burro e massa di cacao disponibili sul mercato, l’offerta si restringe proprio mentre la domanda resta elevata, in particolare in Europa e Nord America.

Le attività di Cargill potrebbero riprendere a partire da ottobre, a condizione che il nuovo raccolto principale porti fave di qualità migliore. Tuttavia, permangono incertezze sulle condizioni meteorologiche e sulle capacità dei coltivatori locali di soddisfare gli standard richiesti.

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