Il settore agrumicolo brasiliano sta affrontando una fase di forte incertezza, che sta rallentando la chiusura dei contratti per il raccolto 2025/26. Secondo le analisi del Centro Studi Avanzati in Economia Applicata (Cepea), agricoltori e industrie hanno posticipato la firma di nuovi accordi, preferendo monitorare l’andamento del mercato prima di impegnarsi. Questa situazione contrasta con gli anni precedenti, quando i contratti venivano solitamente finalizzati nella prima metà dell’anno.
Diversi fattori contribuiscono a questo stallo:
- Raccolta tardiva: la maturazione delle arance ha subito un ritardo, creando incertezza sulla disponibilità del prodotto.
- Volatilità dei prezzi: dopo un calo significativo a marzo, il mercato ha iniziato a recuperare, con l’indicatore Cepea/Esalq che ha registrato un aumento dell’8,56% dall’inizio di agosto. Tuttavia, il settore è ancora in una fase di assestamento.
- Dazi statunitensi: le nuove tariffe doganali imposte dagli Stati Uniti hanno aggiunto un ulteriore elemento di incertezza. Sebbene il succo d’arancia brasiliano sia stato esentato dal dazio del 40%, i sottoprodotti come oli essenziali e cellule di agrumi sono tassati con un’aliquota del 50%. Questa discrepanza sta creando preoccupazioni sulle future dinamiche commerciali.
La cautela domina il settore, con tutti gli attori che attendono un quadro più chiaro prima di procedere con nuovi accordi.
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