Il prezzo del caffè in rialzo: siccità in Brasile e calo delle esportazioni accendono il mercato

I mercati del caffè sono in fermento, con i prezzi che hanno raggiunto nuovi massimi spinti dalle preoccupazioni per le condizioni climatiche in Brasile e dalla contrazione delle forniture globali. Venerdì scorso, il caffè Arabica di dicembre (KCZ25) ha segnato un’impennata di 13,30 punti (+3,64%), raggiungendo il picco degli ultimi tre mesi e mezzo. Anche il Robusta (RMU25) ha registrato un notevole rialzo di 108 punti (+2,27%), toccando i massimi da tre mesi.

L’ondata di rialzi, che dura ormai da tre settimane, è alimentata soprattutto dalla siccità che sta colpendo le principali aree di coltivazione del Brasile. Secondo il centro meteorologico Somar Meteorologia, la regione del Minas Gerais, la più grande area di coltivazione di Arabica, non ha visto una sola goccia di pioggia nella settimana terminata il 16 agosto. A peggiorare il quadro, ci sono state segnalazioni di danni ai raccolti causati da gelate.


Oltre ai problemi climatici, un altro fattore che sta mettendo sotto pressione il mercato è la riduzione delle esportazioni brasiliane. Il Ministero del Commercio brasiliano ha riportato che a luglio le esportazioni di caffè non tostato sono diminuite del 20,4% rispetto all’anno precedente. Un dato confermato anche dal gruppo di esportatori Cecafe, che ha registrato un calo del 28% nelle esportazioni di caffè verde.

Le tensioni commerciali hanno un ruolo cruciale: gli acquirenti statunitensi stanno cancellando i contratti a causa dei dazi del 50% imposti sulle importazioni brasiliane. Questo sta creando una carenza di offerta nel mercato statunitense, che tradizionalmente si rifornisce per circa un terzo dal Brasile.

La situazione delle scorte non fa che aggravare il problema. Le riserve di Arabica monitorate dall’ICE sono scese a un minimo storico di 125 anni, a 726.661 sacchi, prima di un lieve recupero. Anche le scorte di Robusta sono diminuite, toccando i minimi delle ultime quattro settimane.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *