La Cooperativa regionale dei coltivatori di caffè di Guaxupé (Cooxupé), la più grande al mondo, ha annunciato di essere al lavoro con i suoi partner americani e il Consiglio brasiliano degli esportatori di caffè (Cecafé) per trovare una soluzione alle sfide che ostacolano il commercio di caffè verso gli Stati Uniti. Le tensioni sono nate a seguito dell’imposizione di una tariffa del 50% da parte degli Stati Uniti, una misura che sta avendo un impatto significativo sull’attività della cooperativa.
Il mercato americano è di fondamentale importanza per l’industria del caffè brasiliana, con un consumo annuale stimato in 25 milioni di sacchi. Il Brasile esporta 8,1 milioni di sacchi all’anno, di cui Cooxupé da sola contribuisce con un volume considerevole, tra 1,5 e 1,8 milioni. Nonostante la tariffa, le esportazioni brasiliane non sono attualmente bloccate a causa della limitata offerta globale di caffè. Tuttavia, si prevede che questa situazione possa cambiare con l’arrivo delle nuove stagioni di raccolta da altri Paesi.
Per affrontare il problema, la cooperativa sta esplorando nuove strade. Una delegazione di Cooxupé si recherà in Asia per cercare di aprire nuovi mercati e diversificare le destinazioni del suo prodotto. Sebbene l’obiettivo primario rimanga la risoluzione della controversia con gli Stati Uniti, la cooperativa non intende rimanere inattiva.
I dirigenti della cooperativa sottolineano l’importanza del mercato americano per la vendita del caffè di alta qualità prodotto dal Brasile, che spunta prezzi superiori a 4 dollari per libbra. Trovare clienti alternativi disposti a pagare lo stesso prezzo si presenta come una sfida notevole.
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