Nonostante un calo del 27% nel volume delle spedizioni, il Brasile ha registrato a luglio 2025 un fatturato record di oltre un miliardo di dollari dalle esportazioni di caffè, con un aumento del 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo risultato, comunicato dal Consiglio per le esportazioni di caffè (Cecafé), segna il primo mese del nuovo raccolto 2025/26.
La spiegazione di questo dato, apparentemente contrastante, risiede nell’aumento dei prezzi globali del caffè. La scarsità della materia prima sul mercato internazionale ha spinto le quotazioni a livelli storici. Secondo gli esperti, diversi fattori hanno contribuito a questa situazione:
- Previsioni produttive al ribasso: Le stime per il raccolto 2025/26 in Brasile sono state riviste in calo. L’USDA (Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti) e altre istituzioni come Rabobank prevedono una produzione inferiore, in particolare per la varietà Arabica, a causa di condizioni climatiche sfavorevoli.
- Impatto del clima: La siccità prolungata e le alte temperature registrate in Brasile e in altri Paesi produttori come il Vietnam hanno compromesso lo sviluppo delle piantagioni, riducendo le rese.
- Scorte ai minimi: Le scorte globali di caffè sono a livelli molto bassi, ai minimi storici da decenni, creando una pressione rialzista sui prezzi.
Nonostante il successo in termini di entrate, si è registrato un rallentamento nel volume delle esportazioni già a partire da giugno 2025. Sebbene l’annata 2024/25 si sia chiusa con volumi elevati, i dati indicano una flessione.
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