Dazi USA contro il Brasile: è scontro commerciale

Ieri 6 agosto, sono entrati ufficialmente in vigore i nuovi dazi statunitensi portando la tariffa dal 10% al 50%. La mossa, che ha colpito settori chiave come caffè, carne e zucchero, arriva in un momento di forte tensione diplomatica tra i due paesi.

La Casa Bianca ha giustificato l’azione sostenendo che le accuse contro l’ex presidente Jair Bolsonaro, attualmente ai domiciliari con l’accusa di tentato colpo di Stato, rappresentano una “minaccia insolita e straordinaria” per gli interessi economici e di sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

La risposta di Brasilia non si è fatta attendere. Il governo ha immediatamente presentato una richiesta di consultazione formale all’Organizzazione mondiale del commercio (WTO), il primo passo per l’apertura di un contenzioso. Se non si raggiungerà un accordo, il Brasile ha già annunciato che chiederà l’istituzione di un comitato arbitrale del WTO.

Fonti governative ritengono che l’iniziativa, sebbene a lungo termine, abbia un forte valore politico e simbolico. L’obiettivo principale è rafforzare la posizione geopolitica del Brasile sullo scacchiere internazionale, dimostrando la volontà di difendere attivamente i propri interessi commerciali.

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