Il consumo di cioccolato è in costante aumento a livello globale, ma questa espansione ha un costo elevato per l’ambiente e le comunità produttrici. In nazioni come la Costa d’Avorio e il Ghana, che producono quasi il 60% del cacao mondiale, la povertà estrema spinge i coltivatori a disboscare nuove aree fertili. Di conseguenza, le foreste ivoriane, un tempo estese, sono ora ridotte a meno del 10% del territorio.
Questa incessante ricerca di produttività ha un impatto ambientale significativo. La deforestazione contribuisce per circa il 20% alle emissioni di gas serra a livello globale, percentuale che sale a quasi il 25% nell’Africa occidentale. Le piantagioni di cacao in monocoltura sono vulnerabili a malattie e stress climatici, che negli ultimi anni hanno già causato gravi cali di produzione, come il marciume bruno.
La riduzione dell’offerta ha portato a una vertiginosa impennata dei prezzi del cacao, che tra gennaio 2023 e gennaio 2025 sono aumentati del 365%, raggiungendo un picco storico di 12.000 dollari per tonnellata. Questo incremento si è riversato sui consumatori, con un aumento medio del 14% nel prezzo dei cioccolatini pasquali a marzo 2025.
Oltre al degrado ambientale, le piantagioni di cacao nascondono una grave crisi umanitaria. Molti coltivatori guadagnano meno di un dollaro al giorno, costringendo le famiglie a ricorrere al lavoro minorile: si stima che oltre 800.000 bambini siano impiegati in queste coltivazioni. Nonostante i recenti aumenti di prezzo abbiano offerto un modesto sollievo, non sono sufficienti a eradicare la povertà e il lavoro minorile.
Di fronte a queste sfide, è fondamentale ripensare il consumo di cioccolato. È importante sapere che il cioccolato fondente, nonostante la percezione di “purezza”, ha in realtà un’impronta di carbonio maggiore rispetto al cioccolato al latte o bianco a causa del suo più elevato contenuto di cacao. Sebbene le certificazioni possano essere un passo, è necessario valutarne l’affidabilità, dato che il cacao biologico, pur benefico per la biodiversità, può portare a rese inferiori e a potenziale deforestazione.
Accanto alle scelte individuali, stanno prendendo forma iniziative politiche. Nel 2024, l’Unione Europea ha adottato nuovi regolamenti, come l’EUDR e la CS3D, che mirano a obbligare le grandi aziende a prevenire violazioni dei diritti umani e ambientali lungo le loro catene di approvvigionamento. Tuttavia, queste misure sono state parzialmente indebolite, sollevando preoccupazioni tra le organizzazioni non governative.
Per un cioccolato più etico e sostenibile come consumatori bisogna scegliere in modo più consapevole, prestando attenzione all’origine e alle certificazioni. Ma cambiamento deve avvenire anche a livello di politiche pubbliche e grandi aziende, migliorando le condizioni di vita dei produttori e preservando le foreste.
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