L’avvio della stagione degli agrumi d’oltremare si presenta caratterizzato da un clima di incertezza, alimentato dai numerosi cambiamenti a livello globale e dalle opinioni divergenti tra gli operatori. Il mercato degli agrumi, infatti, è fortemente internazionale: le tensioni negli Stati Uniti stanno spingendo gli esportatori di Perù e Sudafrica a considerare l’Europa come un mercato più stabile e sicuro. Questa tendenza si riflette già nelle statistiche di esportazione di mandarini e pompelmi, anche se resta da capire se si tradurrà in un aumento consistente dei volumi destinati al Vecchio Continente.
Per quanto riguarda le arance da tavola, il quadro è complicato: le forniture dalla Spagna sono al minimo, mentre il Sudafrica sta iniziando le spedizioni solo ora, con le prime consegne previste per la prossima settimana. Si prevede che le arance arriveranno sul mercato europeo a fine maggio, in un contesto di mercato ancora difficile, soprattutto a causa del passaggio dalle varietà precoci Navel alle varietà più medie e tardive, che richiederanno alcuni mesi di adattamento.
Il settore delle arance da spremuta, invece, mostra segnali più positivi. Le spedizioni dall’Egitto hanno superato il picco e l’attenzione si concentra sulla gestione degli arrivi tardivi fino a giugno. I prezzi sono leggermente aumentati, mantenendosi comunque equilibrati. Tuttavia, si prevede che il Sudafrica possa affrontare una leggera carenza all’inizio della stagione, non per un raccolto insufficiente, ma a causa delle condizioni di “black spot” in Limpopo, Swaziland e Zimbabwe, che hanno ridotto i volumi disponibili per l’Europa nelle prime settimane.
Anche l’offerta di arance marocchine rimane imprevedibile: il paese ha un mercato interno molto forte, che spesso riduce la necessità di esportare quando i prezzi locali sono favorevoli.
Per quanto riguarda i prezzi dei succhi di frutta, lo scorso anno sono stati un tema caldo: sebbene rimangano elevati rispetto alla media degli ultimi cinque anni, si nota una lieve diminuzione rispetto al 2023, con una pressione al ribasso che si fa sentire. L’Egitto ha intensificato la propria presenza nel mercato dei succhi, mentre il Sudafrica potrebbe aumentare la produzione. Una correzione dei prezzi sembra inevitabile, anche se rimangono ancora relativamente alti.
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