In Costa d’Avorio confiscate 2.000 tonnellate di fave di cacao dichiarate come gomma.

Le sfavorevoli condizioni finanziarie del commercio del cacao, tra cui tasse elevate e prezzi bassi per gli agricoltori, stanno provocando il contrabbando di fave dalla Costa d’Avorio.

Il più grande sequestro in Costa d’Avorio

Il cacao della Costa d’Avorio viene solitamente contrabbandato attraverso il confine occidentale del paese verso Guinea e Liberia, dove gli agricoltori possono aspettarsi prezzi più alti di quelli locali. Questa volta, tuttavia, la dogana della Costa d’Avorio ha confiscato 110 container, circa 2.000 tonnellate di fave di cacao, per un valore di circa 19 milioni di dollari nel porto principale di Abidjan. La merce era stata dichiarata come gomma nel tentativo di ridurre i dazi fiscali.

Cosa ha causato una frode su così vasta scala?

Le esportazioni di cacao in Costa d’Avorio sono soggette a una tassa del 19,5 percento, che include una tassa di esportazione del 14,5 percento e una tassa di registrazione del 5 percento, che frutterebbe 2,9 milioni di tasse per lo Stato. Le esportazioni di gomma, d’altro canto, sono soggette solo a una tassa dell’1,5 percento. Tale differenza ha spinto gli esportatori a dichiarare falsamente le merci per evitare l’imposta più elevata. Fonti vicine alle autorità giudiziarie indicano che la frode è stata resa possibile dalla corruzione e dalla complicità di vari dipartimenti dell’amministrazione. L’indagine sul caso è in corso e la procura pubblica non fornisce ulteriori informazioni per il momento.

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