Il mercato globale del caffè continua a muoversi in territorio incerto, con i prezzi che alternano rialzi e ribassi a seconda degli umori del clima, delle previsioni meteo e delle dinamiche macroeconomiche. I due principali riferimenti internazionali – Arabica e Robusta – hanno mostrato comportamenti divergenti nelle ultime sedute, riflettendo i fattori specifici che influenzano ciascuna varietà.
L’Arabica con scadenza dicembre (KCZ25) ha chiuso giovedì 11 settembre in calo dello 0,80% (-0,21%), arretrando dopo il rialzo registrato all’inizio della settimana. La debolezza è legata in parte alle nuove previsioni meteo per il Brasile, che indicano un possibile ritorno delle piogge nella regione di Minas Gerais, la più importante per la coltivazione dell’Arabica. Le indicazioni sono arrivate da Climatempo, che prevede precipitazioni nella settimana entrante: una prospettiva che ha spinto gli operatori a ridurre le posizioni rialziste.
Fino alla settimana conclusa il 6 settembre, Minas Gerais non aveva registrato precipitazioni significative, come riportato da Somar Meteorologia. Questo aveva sostenuto le quotazioni dell’Arabica, in vista della delicata fase di fioritura delle piante.
Diverso il comportamento del Robusta con scadenza novembre (RMX25), che nella stessa seduta dell’11 settembre ha chiuso in rialzo dello 0,98% (+44 punti). A trainare la varietà più resistente sono sia le condizioni produttive incerte in alcune aree asiatiche, sia una domanda che si mantiene solida, in particolare da parte dell’industria del caffè istantaneo.
A complicare ulteriormente lo scenario resta il tema delle scorte certificate: i dati ICE indicano livelli prossimi ai minimi degli ultimi 16 mesi, sotto i 700 mila sacchi per l’Arabica. Un segnale che conferma la tensione sul lato dell’offerta.
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