Brasile: esportazioni in calo del 17,5% rispetto ad agosto 2024

Il Brasile ha esportato 3,144 milioni di sacchi di caffè da 60 kg ad agosto 2025, registrando un calo del 17,5% rispetto allo stesso mese del 2024. Nonostante la riduzione nei volumi, le entrate in valuta estera sono aumentate del 12,7%, raggiungendo 1,1 miliardi di dollari, grazie ai prezzi internazionali più elevati.

Secondo il presidente del Consiglio brasiliano degli esportatori di caffè, Márcio Ferreira, il calo delle esportazioni era prevedibile dopo i record del 2024 e un raccolto inferiore al massimo potenziale. A influire negativamente è stato anche l’aumento del 50% dei dazi imposti dagli Stati Uniti sul caffè brasiliano, che ha ridotto le importazioni americane ad agosto a 301.000 sacchi, con un calo del 46% rispetto a un anno fa. Gli Stati Uniti sono così scesi al secondo posto tra gli acquirenti, superati dalla Germania, che ha importato 414.000 sacchi.

Ferreira sottolinea che l’aumento dei dazi ha provocato una forte volatilità nei prezzi internazionali del caffè, con un incremento del 29,7% del prezzo dell’Arabica alla Borsa di New York da inizio agosto a fine mese. Se le tariffe resteranno elevate, le esportazioni verso gli Stati Uniti potrebbero diventare impraticabili, con conseguenze anche per i consumatori americani, che si troverebbero a pagare di più per il caffè.

Nel periodo gennaio-agosto 2025, il Brasile ha esportato 25,3 milioni di sacchi, in calo del 20,9% rispetto allo stesso periodo del 2024, ma con ricavi record di 9,7 miliardi di dollari. Gli Stati Uniti rimangono il principale mercato, con 4 milioni di sacchi importati (-20,8%), seguiti da Germania, Italia, Giappone e Belgio.

L’Arabica rappresenta il 79,8% delle esportazioni con 20,2 milioni di sacchi, in calo del 13%, mentre il conilon e il robusta coprono il 10,1%. Il segmento del caffè solubile rappresenta quasi il 10% delle esportazioni.

Le esportazioni di caffè certificato per pratiche sostenibili o di qualità superiore ammontano a 5,1 milioni di sacchi, pari al 20,1% del totale, con un calo del 9,3% rispetto all’anno precedente. Questi prodotti hanno generato ricavi per 2,18 miliardi di dollari, in crescita del 54,2%. Gli Stati Uniti sono il principale mercato per il caffè premium, seguiti da Germania, Belgio, Paesi Bassi e Italia.

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