Un cambio al vertice si profila per il commercio mondiale del cacao. Touton, il colosso francese con sede a Bordeaux e uno dei sei maggiori acquirenti di fave di cacao al mondo, ha annunciato di aver avviato trattative esclusive per la sua acquisizione con Hartree, un’importante società di trading internazionale. La mossa segna la fine di un’era per l’azienda a conduzione familiare, fondata nel 1848, che ha saputo distinguersi nel settore con i suoi investimenti in piantagioni e la costruzione di una filiera tracciabile e sostenibile.
La decisione di cedere l’attività, oltre a motivazioni personali, sembra essere stata accelerata dall’attuale contesto di mercato, descritto come “ingestibile” dagli addetti ai lavori. La forte impennata dei prezzi e la loro estrema volatilità hanno costretto i commercianti a versare garanzie finanziarie sempre più elevate, mettendo a dura prova la loro liquidità. Secondo esperti del settore, in questo scenario l’accesso al credito è diventato più importante della disponibilità delle fave di cacao stesse. Per un’azienda familiare come Touton, questa pressione è stata ancora più intensa, nonostante i buoni risultati finanziari degli ultimi anni.
Non è un caso che Hartree, la società acquirente, sia sostenuta da Oaktree, un fondo di investimento con enormi disponibilità finanziarie. In un contesto in cui il mercato del cacao richiede ingenti capitali, i grandi operatori con il supporto di fondi di investimento sono avvantaggiati rispetto ai piccoli. Hartree, che opera anche nel caffè e nello zucchero, ha recentemente acquisito un altro trader del settore, EDFMan, rafforzando ulteriormente la sua presenza globale.
Un altro fattore che ha contribuito alla decisione di vendita è il calo della disponibilità di cacao in Costa d’Avorio, principale produttore mondiale. La diminuzione della produzione ha favorito i trasformatori e gli esportatori locali, riducendo l’accesso alle fave per i trader internazionali come Touton.
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