La tecnologia di editing genetico CRISPR-Cas9, che ha valso il Premio Nobel per la Chimica a Jennifer Doudna ed Emmanuelle Charpentier, sta per rivoluzionare l’agricoltura. In un decennio, i suoi sviluppi hanno aperto la strada a nuove soluzioni per l’industria agrumicola, specialmente nella lotta contro la malattia da Huanglongbing (HLB) che ha ridotto la produzione in Florida di oltre il 90%.
Un team di ricercatori dell’Università della Florida ha utilizzato per primo al mondo l’editing genetico sugli agrumi nel 2013, con l’obiettivo di creare alberi resistenti alla malattia. Da allora, sono state prodotte oltre 200 varietà con l’obiettivo di migliorare la tolleranza o la resistenza all’HLB. Le più promettenti sono le arance dolci Valencia Super UFW1 e Hamlin Super UFW3.
Queste piante sono entrate nella fase di valutazione in prove sperimentali e dovrebbero fornire dati cruciali sulla loro tolleranza alla malattia entro la fine del 2025. I primi studi indicano che potrebbero resistere all’infezione da HLB senza mostrare sintomi evidenti.
Un ulteriore passo in avanti è l’approvazione del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA), che ha classificato queste piante come non geneticamente modificate (non-OGM) e quindi non soggette alle stesse rigide normative. Questo apre la strada alla loro potenziale commercializzazione, offrendo una nuova speranza per i coltivatori e per il futuro del settore agrumicolo.
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