L’EUDR si avvicina, ma la pressione per una nuova proroga aumenta

Certamente. Ecco il testo modificato e arricchito per specificare il ruolo della deforestazione per il caffè e il cacao.

L’EUDR si avvicina, ma la pressione per una nuova proroga aumenta

Il conto alla rovescia per l’entrata in vigore del Regolamento UE sulla deforestazione (EUDR) si fa sempre più serrato, ma le preoccupazioni e le richieste di una nuova proroga continuano a crescere. A meno di cinque mesi dalla scadenza per i grandi operatori, la Commissione Europea si trova sotto forte pressione da parte di numerosi Stati membri e di vasti settori industriali che segnalano oneri eccessivi e una preparazione insufficiente.

La normativa, che mira a garantire che i prodotti immessi sul mercato europeo non contribuiscano alla deforestazione, si concentra su materie prime come il caffè e il cacao. Sarà vincolante a partire dal 30 dicembre 2025 per le grandi aziende e dal 30 giugno 2026 per le piccole e microimprese. Nonostante il rinvio di un anno già concesso, l’implementazione si sta rivelando più complessa del previsto, specialmente per settori come quello del caffè e del cacao, le cui filiere sono estremamente intricate.

Il principale nodo da sciogliere è la tracciabilità. Le aziende devono essere in grado di dimostrare che i loro prodotti provengono da terreni non deforestati dopo il 31 dicembre 2020, un requisito che si scontra con la realtà di filiere complesse e frammentate. Attualmente, si stima che solo il 30% circa della produzione globale sia in possesso di certificazioni adeguate a soddisfare gli standard richiesti, creando il timore di un’interruzione significativa delle catene di approvvigionamento. L’adeguamento a questi sistemi di due diligence e tracciamento, che richiedono la geo-localizzazione precisa delle aree di produzione, comporta costi elevati, che pesano soprattutto sui piccoli agricoltori nei paesi in via di sviluppo.

Sul fronte politico, il dissenso si è manifestato con chiarezza a luglio, quando ben 18 Stati membri dell’UE, tra cui l’Italia, hanno inviato una lettera congiunta alla Commissione. Le richieste principali erano di alleggerire gli oneri per i Paesi considerati a basso rischio, di rimuovere le procedure ritenute ridondanti e, in attesa di una semplificazione del testo, di valutare un ulteriore rinvio dell’applicazione. La Commissione si trova ora in una posizione delicata, bilanciando l’ambizione di combattere la deforestazione con il rischio di danneggiare il commercio internazionale e di esporre le imprese a conseguenze economiche significative. La decisione finale, attesa nelle prossime settimane, sarà cruciale per il futuro della normativa.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *