L’Università Statale del Colorado (CSU) ha confermato le sue previsioni per una stagione degli uragani atlantici “leggermente superiore alla norma”, pur ammettendo un’incertezza maggiore rispetto al solito. Il rischio di uragani di grandi dimensioni che tocchino terra lungo la costa continentale degli Stati Uniti e nei Caraibi rimane una preoccupazione.
I meteorologi della CSU segnalano che le temperature superficiali del mare nell’Atlantico orientale e centrale si sono riscaldate in modo anomalo nelle ultime settimane, diventando più calde della media. Inoltre, diversi indicatori prevedono condizioni neutrali o fredde per il fenomeno climatico noto come El Niño-Oscillazione Meridionale (ENSO). Sia le temperature marine più elevate che le condizioni neutrali dell’ENSO creano un ambiente favorevole alla formazione e all’intensificazione degli uragani.
La principale incognita nelle previsioni è l’elevata forza di taglio osservata nei Caraibi. Di solito, un’alta forza di taglio a giugno e luglio è associata a stagioni degli uragani meno attive.
La CSU ha calcolato una probabilità superiore alla media che un uragano di grandi dimensioni colpisca la costa per il resto della stagione. Le probabilità che almeno un uragano di grandi dimensioni tocchi terra sono:
- 48% per l’intera costa continentale degli Stati Uniti (la media storica è del 43%).
- 24% per la costa orientale, inclusa la Florida peninsulare (la media è del 21%).
- 31% per la costa del Golfo, dalla Florida Panhandle fino a Brownsville (la media è del 27%).
Le previsioni per il 2025 rimangono invariate rispetto a luglio: 16 tempeste, 8 uragani e 3 uragani di grandi dimensioni. Tuttavia, le stime iniziali di aprile e giugno erano leggermente più alte, con 17 tempeste, 9 uragani e 4 uragani di grandi dimensioni previsti.
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