Un netto contrasto emerge nel panorama globale del succo d’arancia: mentre il Brasile si prepara a una stagione di forte ripresa produttiva, gli Stati Uniti si trovano ad affrontare il raccolto più esiguo mai registrato dal 1986. Questa dinamica influenzerà significativamente i mercati internazionali e i prezzi.
Secondo le stime di Fundecitrus, il raccolto di arance nella principale fascia agrumicola brasiliana, tra San Paolo e Minas Gerais, raggiungerà le 314 milioni di casse da 40,8 chilogrammi ciascuna per la stagione 2025/26. Questo volume è superiore del 36% rispetto al raccolto precedente (2024/25). La crescita è attribuita al miglioramento delle tecniche di gestione delle colture, che hanno incrementato la produttività degli aranceti esistenti, e all’entrata in produzione di nuovi frutteti impiantati tra il 2020 e il 2023.
L’USDA prevede che la produzione brasiliana di succo d’arancia si attesterà a 1,01 milioni di tonnellate, con un incremento dell’8,8% rispetto alla stagione precedente.
Al contrario, gli Stati Uniti si trovano ad affrontare una contrazione significativa. Gli uragani che hanno colpito la Florida negli anni passati, uniti all’inesorabile avanzata della malattia del “greening”, hanno devastato i frutteti dello stato, responsabili di circa il 90% della produzione americana. Ciò ha comportato un calo del 28% nel raccolto di arance.
L’USDA stima che la produzione di succo d’arancia negli Stati Uniti si ridurrà drasticamente a sole 80.000 tonnellate, segnando un calo del 27,9%.
Complessivamente, la produzione mondiale di succo d’arancia dovrebbe mostrare una crescita contenuta, stimata in un +4%, per un totale di 1,44 milioni di tonnellate.
Nonostante l’aumento della produzione brasiliana, i prezzi del succo d’arancia alla Borsa di New York hanno già risentito di questa dinamica. Tra gennaio e maggio di quest’anno, i prezzi sono diminuiti di oltre il 50%, spinti dai maggiori volumi di frutta disponibili e da un calo dei consumi globali. A giugno, il prezzo medio si attestava a 3.661,57 dollari USA per tonnellata, con un calo del 40% rispetto a giugno 2024.
Gli analisti prevedono che il nuovo raccolto in Brasile contribuirà a rifornire le scorte globali e a migliorare la qualità del succo. Le aspettative indicano un aumento delle esportazioni brasiliane, sebbene a prezzi più contenuti, con una leggera riduzione dei margini di profitto per i produttori. Si stima un margine agricolo del 54% per il raccolto 2025/26, in lieve calo rispetto al 55% del ciclo precedente.
Nonostante la tendenza al ribasso dei consumi globali, le esportazioni brasiliane dovrebbero intensificarsi per coprire la domanda dei mercati americano ed europeo, dove la produzione locale è in diminuzione.
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