I prezzi del cacao hanno registrato un deciso calo martedì, con i contratti futures che hanno perso valore sia a New York che a Londra. Le quotazioni del cacao ICE NY di settembre sono scese del 4,86%, mentre quelle del cacao ICE London n. 7 di settembre hanno segnato un -2,85%.
La flessione è stata innescata principalmente dalle crescenti preoccupazioni relative alla domanda globale, accentuate dai recenti dati provenienti dalla Malesia. Le autorità locali e le associazioni dei produttori di cacao hanno infatti riportato un significativo calo del 22% nella lavorazione delle fave di cacao nel secondo trimestre rispetto all’anno precedente. Questo dato ha alimentato le attese per i prossimi rapporti trimestrali sulla macinazione del cacao, che sono visti con apprensione dopo le deboli performance registrate nel primo trimestre.
Nel primo trimestre, la lavorazione del cacao ha mostrato una contrazione in diverse aree chiave: in Nord America è diminuita del 2,5%, in Europa del 3,7% e in Asia del 3,4% su base annua. Questi dati suggeriscono una tendenza alla riduzione della domanda da parte dei trasformatori, che si riflette direttamente sui prezzi della materia prima.
A contribuire al calo dei prezzi sono state anche le segnalazioni di condizioni meteorologiche favorevoli nelle principali regioni produttrici, come la Costa d’Avorio e il Ghana, sebbene la situazione appaia meno rosea in Nigeria e Camerun.
Recenti dati governativi hanno mostrato che la Costa d’Avorio, leader mondiale nella produzione di cacao, ha spedito 1,73 milioni di tonnellate di cacao ai porti tra il 1° ottobre e il 13 luglio. Sebbene si tratti di un aumento del 6,8% rispetto all’anno precedente, il ritmo di crescita ha rallentato significativamente rispetto al +35% registrato a dicembre, indicando un possibile rallentamento delle esportazioni.
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