Il mercato del caffè nell’Unione Europea (UE) ha mantenuto una sorprendente stabilità in termini di volume tra il 2022 e il 2024, attestandosi a 1,74 milioni di tonnellate, con una variazione quasi nulla (-0,3%). Questa apparente mancanza di dinamismo in un mercato maturo e sofisticato è influenzata da fattori come la stagnazione economica e l’inflazione persistente, che frenano i consumi privati, specialmente nei paesi del nord Europa. Nonostante ciò, il valore del mercato del caffè è salito a 27,77 miliardi di euro nel 2024 (+3,6% su base annua), evidenziando un aumento aggregato dell’11,3% nel periodo analizzato, spinto principalmente dalle pressioni inflazionistiche.
I paesi nordici e baltici hanno mostrato risultati misti o stabili, con la Svezia che ha registrato una leggera crescita (+2,2%), mentre Danimarca e Finlandia sono rimaste sostanzialmente invariate o in leggero calo. Nell’Europa orientale, i risultati sono eterogenei: Ungheria, Slovacchia e Cechia hanno registrato una crescita negativa, mentre Polonia è rimasta stabile e mercati balcanici come Slovenia, Croazia, Romania e Bulgaria hanno mostrato crescita. Tra i principali mercati dell’UE, la Francia ha stabilizzato il suo volume di mercato, mentre Benelux, Italia e Germania hanno registrato una riduzione delle vendite. Austria e Irlanda hanno mostrato una modesta crescita, mentre solo i mercati iberici, Portogallo (+3,2%) e Spagna (+3,6%), hanno evidenziato una crescita sostenuta. La Grecia, invece, ha subito un forte calo (-5,7%).
Per quanto riguarda i canali di mercato, come delineato nell’European Coffee Report, la quota del dettaglio e del foodservice (consumo fuori casa) varia notevolmente tra i paesi, con il foodservice che rappresenta il 51% in Grecia e il 47% in Portogallo, contro appena il 5% in Slovacchia. Dopo la pandemia, la maggior parte dei mercati dell’UE ha visto un declino delle vendite al dettaglio a favore del canale foodservice, che ha mantenuto una quota stabile del 21% nel 2024.
All’interno del canale retail, il caffè fresco e il caffè istantaneo mostrano tendenze divergenti. Le vendite di caffè fresco al dettaglio rimangono deboli nella maggior parte dei paesi dell’UE, inclusi i mercati maggiori come Germania, Francia e Italia, con solo Spagna e Polonia che registrano una crescita. Per contro, le vendite di caffè istantaneo al dettaglio, dopo un periodo positivo legato alla crisi economica e ai cambiamenti nelle preferenze dei consumatori durante la pandemia, hanno subito un calo generale nel 2024 in tutti i principali mercati dell’UE.
Questo scenario porta al “paradosso fuori casa”: nonostante il calo del potere d’acquisto post-pandemia, i consumatori europei sembrano privilegiare le attività ricreative rispetto agli investimenti a lungo termine. Di conseguenza, il turismo e i servizi alimentari rimangono tra le industrie più dinamiche nell’UE, con i paesi del Sud Europa che ne beneficiano maggiormente. Il consumo di caffè fresco fuori casa ha mostrato un’evoluzione positiva nella maggior parte dei mercati europei nel 2024, con tutti i principali paesi che registrano una crescita.
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