In risposta alla crescente domanda di diversificazione varietale e di prodotti di qualità superiore, sono state presentate due nuove qualità di arancia dolce, denominate Kawatta e Majorca, in occasione della 50ª edizione di Expocitros, la più grande fiera degli agrumi dell’America Latina. Queste innovazioni promettono di rivoluzionare il mercato grazie alla loro precocità e all’eccellente qualità del succo, con un’enfasi particolare su sapore e colore.
Le nuove varietà sono il frutto di un’ampia collaborazione tra istituzioni di ricerca di spicco come Embrapa e il Centro Agrumi Sylvio Moreira (CCSM) dell’Istituto Agronomico (IAC), supportate dalla Fondazione Coopercitrus Credicitrus (FCC). Questo progetto rappresenta un significativo passo avanti per l’Unità Mista di Ricerca e Trasferimento Tecnologico (UMIPTT) della Cintura Agrumicola (SP), con il contributo fondamentale del Fondo per la Difesa degli Agrumi (Fundecitrus), di università e produttori.
Le arance Kawatta e Majorca, originarie rispettivamente del Suriname e della Florida, sono state introdotte e valutate nello stato di San Paolo fin dai primi anni ’90. Secondo Embrapa, queste varietà si sono distinte nelle prove competitive come valide alternative alle cultivar precoci già esistenti. La loro raccolta avviene tra maggio e agosto, un periodo cruciale per il mercato. Le analisi hanno rivelato un succo di alta qualità, un colore più intenso e un ottimo rapporto solidi solubili/acidità, un fattore determinante per il sapore.
Le attuali varietà precoci più diffuse in Brasile, come la Hamlin e la Valencia Americana, sebbene molto produttive, presentano frutti e succhi di qualità inferiore in termini di colore e sapore, con la Hamlin che è la più coltivata tra le precoci.
Eduardo Girardi, ricercatore presso Embrapa Cassava and Fruit Growing (BA), sottolinea i benefici agronomici delle nuove varietà precoci. “Queste garantiscono una raccolta più rapida e riducono il rischio di esposizione alla siccità, grazie al loro ciclo produttivo più breve”, spiega Girardi. Aggiunge che facilitano anche la potatura e, in prospettiva, la raccolta meccanica. “Inoltre, entrambe le varietà mostrano una buona produttività senza irrigazione, superando le 30 tonnellate per ettaro, e si sono dimostrate compatibili con i tre principali portinnesti utilizzati nello stato di San Paolo”, conclude il ricercatore.
Nonostante le promettenti novità, l’industria della trasformazione si trova di fronte a delle sfide. Camilla Pacheco, ricercatrice presso Citrosuco, evidenzia come lo scenario attuale delle arance dolci precoci sia caratterizzato da una scarsa diversificazione, una bassa qualità sensoriale e la produzione di succhi con un contenuto di solidi solubili inferiore e una minore intensità aromatica.
“Questa prospettiva è piuttosto impegnativa per l’industria, in particolare per la produzione di succo pastorizzato non da concentrato (NFC – Not From Concentrate)”, afferma Pacheco. Il succo NFC, infatti, ha un valore aggiunto maggiore nella filiera rispetto al succo concentrato congelato (FCOJ), ma richiede materie prime di qualità superiore. “Il succo NFC necessita di un contenuto di solidi solubili più elevato, un’acidità equilibrata e un profilo sensoriale più ricco. Caratteristiche che le qualità precoci attualmente disponibili su larga scala non soddisfano appieno”, conclude la ricercatrice, evidenziando l’importanza delle nuove varietà come Kawatta e Majorca per il futuro del settore.
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