L’industria agrumicola sudafricana si prepara a una stagione di crescita nel 2025, con previsioni incoraggianti per la produzione e l’esportazione di arance, nonostante le persistenti sfide logistiche e di accesso al mercato. Il settore, che rappresenta la principale esportazione agricola del Sudafrica, si conferma un pilastro fondamentale per l’economia e l’occupazione rurale del paese.
Secondo le recenti stime del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA FAS) e della Citrus Growers’ Association of Southern Africa (CGA), la produzione di arance per il 2024-2025 è prevista in aumento dell’1% a 1,69 milioni di tonnellate metriche. Questo incremento è attribuito al miglioramento delle condizioni meteorologiche rispetto alla stagione precedente, che aveva risentito di eventi climatici avversi come inondazioni nella provincia del Capo Occidentale e gelate a Limpopo.
In particolare, si prevede un aumento del 5% nel volume di esportazione delle arance Navel, con 26,1 milioni di cartoni da 15 kg disponibili per l’imballaggio. Per la prima volta, le stime sono state suddivise tra Navel precoci/medie (11,34 milioni di cartoni) e Navel tardive (14,75 milioni di cartoni) per una migliore tracciabilità. Anche le arance Valencia, dopo quattro anni di lievi cali, dovrebbero registrare un miglioramento, con una proiezione di aumento del 6% rispetto al 2024, raggiungendo i 52 milioni di cartoni da 15 kg. Tuttavia, l’impatto dei prezzi elevati per la trasformazione in succo di arancia potrebbe deviare parte del volume destinato all’esportazione di frutta fresca.
Il Sudafrica si conferma uno dei maggiori esportatori mondiali di agrumi, e le arance giocano un ruolo cruciale in questo. I principali mercati di esportazione includono i Paesi Bassi (che fungono da hub per l’UE), gli Emirati Arabi Uniti, la Russia, gli Stati Uniti e la Cina. L’Unione Europea e il Regno Unito rimangono mercati significativi, ma anche l’Asia e il Medio Oriente stanno rapidamente diventando destinazioni chiave, con una crescita notevole negli ultimi anni.
Nonostante le prospettive positive, l’industria agrumicola sudafricana deve affrontare diverse sfide. Le inefficienze logistiche nei porti rappresentano un ostacolo persistente, con perdite stimate in miliardi di Rand a causa di ritardi e congestioni.
Un’altra preoccupazione significativa è l’incertezza tariffaria, in particolare per il mercato statunitense, dove un potenziale dazio del 30% potrebbe avere un impatto devastante sugli esportatori sudafricani se l’Accordo sulla Crescita e l’Opportunità in Africa (AGOA) non venisse rinnovato o si raggiungesse un accordo commerciale alternativo. Inoltre, l’industria è alle prese con le restrizioni fitosanitarie imposte dall’Unione Europea, ritenute “non scientifiche” dalla CGA, relative a malattie come il Citrus Black Spot (CBS) e la False Codling Moth (FCM), che limitano l’accesso al mercato.
Nonostante queste sfide, i produttori sudafricani rimangono cautamente ottimisti. La resilienza del settore, gli investimenti in pratiche agricole migliori e la qualità eccellente dei frutti del 2025, in parte grazie a condizioni climatiche favorevoli e all’entrata in produzione di giovani alberi, lasciano ben sperare per una stagione equilibrata e proficua.
Lascia un commento