La produzione mondiale di agrumi potrebbe diminuire di oltre 2 milioni di tonnellate in questa stagione

Il rapporto “Global Citrus Market and Trade Situation” pubblicato dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) evidenzia un calo previsto nella produzione mondiale di agrumi per la stagione 2024/25, causato dalle avverse condizioni meteorologiche nell’emisfero settentrionale. Si stima che la produzione totale di tutti i tipi di agrumi diminuisca di oltre 2 milioni di tonnellate rispetto all’anno precedente. Mentre le condizioni climatiche avverse e le malattie continuano a influenzare negativamente la produzione di agrumi in molte aree dell’emisfero settentrionale, le prospettive nell’emisfero australe sono più positive.

La malattia del greening degli agrumi continua a rappresentare una minaccia significativa, in particolare per le colture di arance in Brasile e negli Stati Uniti. La produzione di arance negli USA dovrebbe scendere di un ulteriore 10%, raggiungendo circa 2,2 milioni di tonnellate, il livello più basso degli ultimi 88 anni. A livello globale, la produzione di arance si ridurrà di 662.000 tonnellate, attestandosi a 45,2 milioni di tonnellate, con cali più marcati in Egitto, Turchia e Stati Uniti, nonostante l’aumento in Brasile.

In Brasile, le condizioni meteorologiche favorevoli, con piogge regolari e temperature moderate, favoriscono un incremento di 700.000 tonnellate, portando la produzione a circa 13 milioni di tonnellate. Tuttavia, il clima insolitamente caldo e la diffusione della malattia Huanglongbing ridurranno comunque la produzione di circa 2,5 milioni di tonnellate rispetto all’anno precedente.

Tra i principali paesi produttori dell’emisfero settentrionale, la Cina manterrà una produzione stabile a circa 7,6 milioni di tonnellate. Il Messico, invece, registrerà un aumento di 108.000 tonnellate, arrivando a 5,1 milioni, mentre il Marocco crescerà di 17.000 tonnellate, raggiungendo 960.000. L’Egitto subirà una diminuzione del 12%, con una produzione di circa 3,7 milioni di tonnellate, a causa delle condizioni meteorologiche sfavorevoli durante la fioritura e l’allegagione.

La produzione dell’UE si ridurrà di 70.000 tonnellate, attestandosi a 5,7 milioni, a causa della siccità in Italia. Negli Stati Uniti, la produzione si ridurrà del 10%, a circa 2,2 milioni di tonnellate, segnando il livello più basso degli ultimi 88 anni, mentre in Turchia si prevede una diminuzione di quasi un terzo, con circa 1,6 milioni di tonnellate, a causa del maltempo durante la fioritura.

Nell’emisfero australe, la situazione si presenta opposta. Il Sudafrica vedrà un aumento dell’1% nella produzione, raggiungendo circa 1,7 milioni di tonnellate, grazie alle buone condizioni meteorologiche e a un leggero aumento delle aree coltivate. Anche l’Australia registrerà un incremento di 25.000 tonnellate, arrivando a circa 545.000, grazie alle condizioni favorevoli e all’espansione delle superfici di raccolta.

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