Morgan McKenna Porter, presidente della Citrus Research and Development Foundation, ha sottolineato l’importanza delle coperture protettive individuali (IPC) come misura nella lotta contro l’Huanglongbing (HLB), la devastante malattia degli agrumi. Durante un intervento pubblico, Porter ha spiegato che queste coperture, progettate come sacchi a rete, offrono agli alberi appena piantati una “possibilità di combattere” contro il patogeno e rappresentano un ponte fino allo sviluppo di varietà resistenti.
“Pianto un giovane albero e lo copro con un IPC. Quando l’albero cresce troppo e il sacco viene rimosso, il giovane albero ha già trascorso i primi due anni senza essere infettato dall’HLB. Cresce più vigoroso sotto quella protezione, avendo avuto un vantaggio nella vita e una possibilità di resistere alla malattia.”
Le coperture sono state concepite per proteggere gli alberi dalla psilla asiatica degli agrumi, inserto vettore dell’HLB. Permettono agli alberi di attecchire senza il rischio di infezione, offrendo così una finestra temporale preziosa per la crescita e lo sviluppo delle piante.
“Quando rimuovo il sacchetto, le dimensioni del tronco sono quasi quelle necessarie per la prima applicazione sistemica diretta”, ha aggiunto Porter. “Ora ho un albero che può avere un futuro. Probabilmente verrà infettato dall’HLB, ma sto gestendo quell’inoculo in modo più efficace rispetto agli anni passati.”
Secondo Porter, questa strategia rappresenta una fase transitoria verso lo sviluppo dell’”albero del futuro”, una pianta che non deve necessariamente essere completamente resistente all’HLB ma che tollera la malattia. Questa tolleranza potrebbe offrire una speranza di durata per il settore agricolo degli agrumi, permettendo alle aziende di prosperare invece di limitarsi a sopravvivere di fronte alla minaccia dell’HLB.
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