Secondo la Banca Mondiale prezzi del caffè ancora in aumento per tutto il 2025, caleranno nel 2026

Secondo le ultime stime della Banca Mondiale, la produzione mondiale di caffè per la stagione 2024/25 dovrebbe aumentare di circa 3 milioni di sacchi, raggiungendo i 173 milioni. Tuttavia, questa cifra si mantiene ancora sotto i livelli record del 2020/21, segno che il settore continua a confrontarsi con sfide legate alle condizioni climatiche e alle dinamiche di mercato.

Gli analisti della World Bank prevedono un andamento altalenante dei prezzi: nel corso del 2025, il costo medio dell’arabica potrebbe salire del 50% rispetto al 2024, alimentando aspettative di rialzi significativi per i produttori. Tuttavia, questa crescita dovrebbe avere una diminuzione del 15% prevista nel 2026. Per quanto riguarda il robusta, i prezzi sono attesi in aumento di quasi il 25% nel 2025, prima di un calo del 9% nel 2026, riflettendo le dinamiche di domanda e offerta e le tensioni sui mercati globali.

Nel frattempo, i mercati a termine del caffè hanno registrato un nuovo calo, dopo un breve consolidamento a metà settimana. Giovedì 22 maggio 2025, entrambe le principali borse hanno virato al ribasso, toccando i minimi da oltre un mese. A New York, il contratto luglio ha perso quasi il 2,6%, chiudendo a 360,75 centesimi di dollaro per libbra, livello più basso dal 14 aprile. A Londra, il contratto di luglio ha registrato una flessione del 2,4%, chiudendo a 4.787 dollari per libbra, minimo dal 9 aprile.

Le prospettive di un miglioramento delle condizioni di raccolto nei principali paesi produttori, come Brasile, Vietnam e Colombia, continuano a esercitare pressione sui prezzi, anche se lo scenario globale rimane sostanzialmente stabile. La ripresa delle produzioni, unita alle incertezze sulla domanda globale, alimenta la volatilità dei mercati, che restano sensibili alle variazioni climatiche, alle politiche commerciali e alle fluttuazioni valutarie.

In questo contesto, gli operatori si preparano a oscillazioni che potrebbero influenzare sia i prezzi all’origine che quelli al consumo.

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