Il Ghana valuta un anticipo della stagione di raccolta del cacao

Il Ghana, secondo produttore mondiale di cacao, sta considerando una revisione delle tempistiche della sua campagna di commercializzazione per l’anno in corso. Tradizionalmente, la stagione principale inizia il 1° ottobre, in concomitanza con la Costa d’Avorio, con cui il paese stabilisce un prezzo di riferimento per i produttori, spesso uguale su entrambi i lati del confine per prevenire frodi e garantire stabilità.

Tuttavia, fonti non ufficiali indicano che quest’anno il Ghana potrebbe avviare la sua campagna tra il 1° e il 15 agosto, con un anticipo di circa due mesi rispetto al passato. La motivazione principale sarebbe legata a fattori climatici: alcune zone del paese avrebbero registrato una maturazione anticipata delle piante di cacao, con alcuni raccolti principali già pronti già a luglio. Questa modifica temporale permetterebbe anche di avviare prima la vendita dei contratti e di rivedere i prezzi pagati ai coltivatori.

Attualmente, il prezzo del cacao in Ghana si aggira sotto i 1.900 franchi CFA al chilo, mentre in Costa d’Avorio, dal 1° aprile, il prezzo ufficiale è di 2.200 franchi CFA. Questa differenza crescente aumenta il rischio di fuga di cacao verso il vicino, anche se il raccolto di mezza stagione del Ghana, che si concentra nel periodo primaverile, è tradizionalmente più scarso e destinato principalmente al mercato interno.

L’anticipo della campagna estiva potrebbe consentire alle autorità ghanesi di riallinearsi con i prezzi ivoriani, anche se quest’ultimi potrebbero aumentare nuovamente nelle settimane successive, in vista delle elezioni presidenziali. La possibilità di coordinare nuovamente i prezzi tra i due paesi rimane un tema centrale, considerando le tensioni e le strategie di mercato che si sono sviluppate negli ultimi anni.

Il settore cacao in Ghana sta affrontando numerose sfide: nel 2024, la produzione ha subito un calo superiore al 25%, lasciando il paese con difficoltà nel soddisfare gli ordini e costringendolo a ricorrere alle scorte residue per rispettare i contratti. La nuova dirigenza del Cocobod, l’ente regolatore del settore insediatosi a marzo, si trova di fronte a problemi complessi, tra cui la lotta contro malattie come il “swelling shoot”, l’erosione delle terre coltivabili a causa dell’estrazione mineraria e la riforma del meccanismo di acquisto del cacao, che ha mostrato limiti evidenti.

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