Il caffè, una delle bevande più amate sulle tavole brasiliane, ha registrato un incremento dei prezzi senza precedenti negli ultimi 12 mesi, con un aumento dell’80,2% fino ad aprile, secondo l’Indice Nazionale dei Prezzi al Consumo (IPCA) dell’Istituto Brasiliano di Geografia e Statistica (IBGE). Si tratta della variazione più ampia mai registrata in un anno dall’introduzione del Real Plan nel 1994.
Nel dettaglio, mentre l’IPCA generale è salito del 5,53% nello stesso periodo, i prezzi di alimenti e bevande sono aumentati del 7,81%. Tuttavia, il dato più sorprendente riguarda il 2025, con un aumento cumulato del 35,85% del prezzo del caffè, ben oltre il 2,48% dell’indice generale e il 3,70% relativo ad alimenti e bevande.
Solo ad aprile, i prezzi del caffè sono cresciuti del 4,48%, un rallentamento rispetto all’8,14% di marzo, ma comunque un incremento significativo.
Fernando Gonçalves, direttore dell’IPCA, ha spiegato che, nonostante la raccolta dei chicchi sia iniziata, il prezzo del caffè continua a essere influenzato dalla tendenza al rialzo a livello internazionale. “Anche il dollaro si sta facendo più caro”, ha commentato.
Il Brasile, principale produttore ed esportatore mondiale di caffè Arabica, si trova ad affrontare sfide legate alle condizioni climatiche che hanno inciso sulla produzione, non solo nel Paese ma anche in altri grandi produttori come il Vietnam. La domanda globale di caffè, in crescita, esercita ulteriore pressione sui prezzi.
Secondo l’Indagine sistematica sulla produzione agricola (LSPA) di marzo, condotta sempre dall’IBGE, si prevede che il raccolto di caffè Arabica nel 2025 raggiungerà circa 2,1 milioni di tonnellate, ovvero 35,8 milioni di sacchi da 60 kg. Tuttavia, questa cifra rappresenta un calo del 10,6% rispetto al 2024.
Il 2025 si configura come un anno di “biennio negativo” per le coltivazioni di caffè, caratterizzato da un naturale esaurimento delle piante e da sfide stagionali che incidono sulla produzione complessiva.
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