I colossi mondiali del cioccolato sono costretti a ridurre la produzione

Con l’aggravarsi della crisi nel settore del cacao, i principali colossi mondiali del cioccolato sono costretti a ridurre la produzione. Dopo anni di lotte contro gli effetti del cambiamento climatico, il fenomeno meteorologico El Niño e le malattie delle colture, ora l’impatto economico si fa sentire in modo pesante.

Nei risultati semestrali, Barry Callebaut ha annunciato di aver rivisto al ribasso le proprie previsioni di produzione, prevedendo un calo a una sola cifra percentuale dei volumi di vendita nel 2025. Nell’ultimo semestre, l’azienda ha venduto poco più di 1 milione di tonnellate, con una diminuzione del 4,7% rispetto all’anno precedente, a causa dell’aumento dei prezzi del cacao che ha frenato la domanda.

I dati globali mostrano un calo del 5,6% nei volumi di vendita di cacao, attribuito alla scarsità dell’offerta e alla domanda indebolita dall’aumento dei prezzi, con impatti più evidenti in Asia, Medio Oriente e Africa e in Europa centrale e orientale.

Anche il settore del cioccolato sta vivendo un momento difficile: i volumi di vendita sono diminuiti del 4,5%, e secondo Nielsen, il mercato è ufficialmente in declino. L’instabilità dei prezzi ha ridotto gli ordini, aumentato i costi e modificato i comportamenti dei consumatori, creando un quadro complesso per il settore.

Tuttavia, non tutti i mercati sono in contrazione. L’America Latina ha registrato una crescita del 7,5%, mentre l’area AMEA ha visto un aumento dell’1,8%, trainata da India, Indonesia e Medio Oriente.

Al contrario, l’Europa occidentale ha subito un calo del 7,6%, a causa dei prezzi elevati e di cambiamenti nelle preferenze dei consumatori, come il ritorno alla produzione interna e la riduzione delle gamme di prodotti. Anche l’Europa centrale e orientale ha sofferto, con un calo del 6,6%, in particolare in Turchia, mentre il Nord America ha registrato un calo più contenuto del 2,3%, dovuto alla domanda più debole da parte dei grandi produttori alimentari.

Anche altri giganti del settore, come Mondelez e Hershey, stanno affrontando le conseguenze di questa crisi. Mondelez aveva già previsto all’inizio dell’anno un impatto significativo sui profitti a causa dei prezzi record del cacao, stimando un calo del 10% dell’utile per azione. La Hershey, invece, ha registrato un primo trimestre difficile, con un calo del 26,6% nel segmento dolciario, a causa di minori volumi di vendita e costi di produzione più alti, aggravati dai recenti aumenti dei dazi doganali statunitensi che hanno interrotto le forniture di cacao e aumentato ulteriormente i costi.

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