Scoperto il primo meccanismo di resistenza degli agrumi all’HLB

Un gruppo di ricercatori guidato da Jian Ye, dell’Istituto di Microbiologia dell’Accademia Cinese delle Scienze, ha scoperto il primo meccanismo di resistenza degli agrumi all’HLB, una malattia devastante. I loro risultati sono stati pubblicati sulla rivista Science.

Utilizzando l’intelligenza artificiale, il team ha anche creato dei peptidi antimicrobici che potrebbero rappresentare un nuovo modo promettente per combattere questa malattia. Questa scoperta è importante perché finora non esistevano geni resistenti all’HLB naturalmente presenti negli agrumi.

L’HLB ha causato danni enormi, colpendo milioni di ettari di coltivazioni di agrumi in 50 paesi tra Asia, Africa, America ed Europa. Tutte le varietà di agrumi commerciali sono vulnerabili, e una volta infettati, gli alberi di solito muoiono in pochi anni. Per risolvere questo problema, i ricercatori hanno individuato un percorso di resistenza che coinvolge un fattore di trascrizione chiamato MYC2 e una proteina chiamata PUB21, che interagiscono tra loro. Analizzando anche altre piante della famiglia delle Rutaceae, come il curry e il pepe di Sichuan, hanno trovato versioni di PUB21 con una mutazione che blocca la sua attività. Questa mutazione, chiamata PUB21DN, permette di stabilizzare MYC2 e di potenziare le difese della pianta, rendendola più resistente all’HLB. In effetti, le piante di agrumi geneticamente modificate per esprimere questa versione mutata di PUB21 hanno mostrato una resistenza maggiore alla malattia.

Partendo da questa conoscenza, i ricercatori hanno usato l’intelligenza artificiale per trovare peptidi che potessero bloccare l’attività di PUB21 e quindi rafforzare la resistenza naturale delle piante. Tra questi, uno chiamato APP3-14 si è dimostrato molto efficace sia in laboratorio che sul campo: ha controllato bene il patogeno responsabile dell’HLB e ha ridotto la trasmissione della malattia, arrivando a bloccarla fino all’80% in una sola stagione.

Questa scoperta apre la strada a due grandi opportunità: la creazione di biopesticidi più ecocompatibili usando questi peptidi e una nuova strategia per combattere altre malattie delle piante causate da patogeni difficili da coltivare.

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