I grandi marchi del caffè continuano ad aumentare i prezzi al dettaglio

A partire da Aprile, i marchi globali di caffè, dai grandi nomi come Starbucks alle caffetterie low cost, aggiorneranno i prezzi dei loro prodotti a base di chicchi a causa dell’aumento dei costi di produzione.

Nelle prossime settimane, i prezzi del caffè sulle borse internazionali dovrebbero rimanere “fermi” con una tendenza al rialzo, secondo gli analisti di Itaú BBA, il ramo agricolo dell’istituto finanziario.

Secondo l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap, Compose Coffee e The Venti, due marchi low-cost, hanno aumentato di sei volte il prezzo del loro caffè freddo in stile Americano, a basso contenuto di caffeina. 

Si prevede che altri marchi apporteranno modifiche nella seconda e terza settimana di aprile, come nel caso della multinazionale Mega MGC Coffee, i cui adeguamenti saranno pari a quasi cinque volte il prezzo attuale a partire dal 21 aprile.

Per gli analisti di Itaú BBA, il prezzo dall’altra parte dell’oceano è solo un esempio di ciò che è accaduto dall’anno scorso in Brasile, negli Stati Uniti e nei paesi europei, dove gli aumenti dei prezzi del caffè sugli scaffali dei supermercati hanno superato in media il 40%. Il raccolto in Brasile è una delle cause principali dell’aumento record dei prezzi delle materie prime e dell’impatto diretto sul costo delle materie prime per l’intera filiera.

“Tra febbraio e la prima metà di marzo, il clima caldo e secco ha prevalso sui raccolti di caffè Arabica e Robusta in Brasile, influenzando il riempimento dei chicchi e rendendo difficile la fertilizzazione”, sottolinea il rapporto Itaú BBA, nonostante le previsioni di pioggia nei prossimi giorni.

Le preoccupazioni circa la resa dei raccolti sono imminenti, perché i chicchi più piccoli rappresentano una conseguenza pressoché inarrestabile. Ciò influisce sulla resa dei sacchi, oltre a compromettere la qualità del caffè. Tuttavia, è improbabile che i prezzi diminuiscano a causa della perdita di qualità, poiché la fornitura limitata rende più difficili le trattative e costringe le industrie ad accettare di pagare di più.

La scarsa disponibilità di caffè rimanente del raccolto 2024/25, concentrato nelle mani di produttori finanziariamente solidi, suggerisce che i prezzi dovrebbero rimanere sostenuti nel breve termine.

L’incertezza climatica ha ridotto l’offerta da parte dei produttori, soprattutto considerando l’elevata differenza di prezzo tra Brasile e New York, che attualmente rende il mercato interno più attraente di quello estero. Ciò potrebbe danneggiare le esportazioni, ma gli analisti sono ancora cauti circa l’entità del rischio.

Per il raccolto 2025/26, le proiezioni indicano un rafforzamento del rapporto tra produzione e consumo globali. “Tuttavia, se la crescita della domanda scende al di sotto del 3% previsto – cosa plausibile a causa dell’aumento dei prezzi – il deficit inizialmente previsto potrebbe cedere il passo a un surplus di 3 milioni di sacchi, comunque inferiore a quello registrato nel ciclo attuale”, ha riferito Itaú BBA.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *