Il prezzo del caffè raggiunge i massimi dell’ultimo cinquantennio

I prezzi del caffè hanno raggiunto i massimi storici degli ultimi 47 anni, con l’Arabica che ha toccato i 3,26 dollari alla libbra, un incremento del 70% rispetto all’anno precedente. Questo aumento è stato alimentato da preoccupazioni riguardo alla fornitura globale, in particolare a causa di eventi meteorologici avversi nei principali paesi produttori come Brasile e Vietnam, e dall’attesa della direttiva dell’Unione Europea sulla deforestazione (EUDR).

Questa situazione ha scosso le catene di approvvigionamento e ha impattato i portafogli dei consumatori, mentre i produttori potrebbero guadagnare potere contrattuale. Tuttavia, l’industria del caffè è sotto pressione a causa dell’aumento dei costi e della volatilità del mercato.

Nel 2023, Algrano ha paragonato l’attuale crisi del commercio del caffè alla crisi finanziaria del 2008, suggerendo che il consolidamento del settore è il risultato di una crisi simile, ma senza le stesse regolamentazioni che proteggono il settore finanziario. I futures dell’Arabica hanno visto un’impennata, portando a sfide significative per i trader, che devono affrontare pressioni finanziarie per mantenere le loro posizioni coperte. Ad esempio, per coprire l’aumento dei prezzi, un trader che detiene 10 contratti futures deve depositare 322.500 dollari in garanzie aggiuntive.

Le difficoltà non si limitano ai trader; l’intera filiera del caffè è stata colpita, costringendo i commercianti a superare ostacoli finanziari per garantire che il caffè arrivi ai consumatori. Le cause principali dell’aumento dei prezzi includono condizioni meteorologiche sfavorevoli in Brasile, dove la siccità e il caldo hanno danneggiato le piante di caffè, e in Vietnam, dove le difficoltà climatiche hanno aggravato la crisi dell’offerta.

In risposta a queste incertezze, i torrefattori stanno cercando di assicurarsi le forniture per evitare carenze future, evidenziando la complessità della situazione attuale nel mercato del caffè.

Negli ultimi tempi, i torrefattori europei e statunitensi stanno accelerando la creazione dei loro inventari per il prossimo anno, in parte a causa delle preoccupazioni legate alle potenziali tariffe di importazione promesse dal presidente eletto Donald Trump. Tuttavia, una delle principali problematiche è la mancanza di una gestione a lungo termine dei prezzi, una situazione che è peggiorata negli ultimi cinque anni. La pandemia e gli eventi meteorologici ENSO hanno causato forti oscillazioni nei prezzi delle materie prime agricole, come caffè e cacao, rendendo difficile la pianificazione per gli operatori del settore.

Inoltre, le esportazioni elevate all’inizio dell’anno hanno ridotto drasticamente le scorte, con l’USDA che stima una diminuzione del 65% delle riserve di caffè in Brasile rispetto alle previsioni precedenti. Questa riduzione dell’offerta ha portato i torrefattori a eliminare gli sconti e a prepararsi a prezzi al consumo più alti. Thiago Marques Cazarini, proprietario di Cazarini Trading Company, sottolinea che il mercato è influenzato da fattori fondamentali e che la sfida attuale è stabilizzare il mercato e ricostruire le scorte globali di caffè.

Il recente aumento dei prezzi ha riacceso il dibattito sulla sostenibilità del caffè, con la Specialty Coffee Association (SCA) che da anni avverte di una “crisi dei prezzi”. La SCA ha avviato iniziative per affrontare la disparità tra i costi di produzione e i prezzi di mercato. Tuttavia, con l’aumento dei prezzi, resta da vedere come il settore reagirà alle sfide della catena di fornitura.

Albert avverte che l’estrema volatilità dei prezzi è destinata a continuare, e la filiera dovrà adattarsi a questa nuova realtà. Sebbene l’aumento dei prezzi possa sembrare una vittoria per i produttori, i costi crescenti di manodopera e fertilizzanti significano che i margini di profitto rimangono ristretti. Questo ciclo di alti prezzi contrasta con gli anni di bassi rendimenti, che hanno messo in difficoltà molti agricoltori, influenzando anche la loro salute mentale.

L’attuale rally dei prezzi del caffè ha generato tensioni tra produttori e acquirenti, poiché molti agricoltori stanno abbandonando i contratti a lungo termine per vendere al miglior offerente. Questo cambiamento ha messo in discussione l’equità del mercato, con torrefattori che, un tempo sostenitori degli agricoltori, ora si sentono esclusi. La situazione evidenzia le disuguaglianze nella distribuzione del valore lungo la filiera del caffè.

Thiago sottolinea che, sebbene il settore del caffè di qualità si rivolga a una nicchia, i consumatori potrebbero esitare a pagare prezzi elevati, il che potrebbe compromettere l’idea di sostenibilità dei prezzi. Inoltre, il concetto di “crisi dei prezzi” è sotto esame, poiché le narrazioni di crisi sono spesso create da attori in posizioni di potere per mantenere lo status quo. La Specialty Coffee Association (SCA) e altri gruppi devono affrontare la sfida di trovare soluzioni sostenibili a lungo termine, piuttosto che guadagni temporanei.

La filiera del caffè sta subendo cambiamenti significativi: i produttori beneficiano di prezzi più alti, ma devono affrontare anche l’aumento dei costi. Alcuni stanno reinvestendo nelle loro aziende, mentre altri sono più cauti a causa della volatilità dei prezzi. Gli esportatori e i commercianti stanno vivendo esperienze diverse, con alcuni che ottengono profitti record e altri che affrontano difficoltà logistiche.

I torrefattori, in particolare i piccoli marchi, stanno lottando con l’aumento dei costi del caffè verde, mentre le grandi multinazionali possono resistere meglio grazie alle loro dimensioni. Albert avverte che per i torrefattori che non hanno coperto i loro acquisti futuri, l’aumento dei prezzi rappresenta un rischio immediato per i margini di profitto, portando a un possibile aumento dei prezzi al dettaglio.

In sintesi, sebbene i produttori stiano beneficiando di un’impennata storica dei prezzi, è fondamentale che affrontino la situazione con cautela, sviluppando strategie per garantire i guadagni e prepararsi a eventuali fluttuazioni future.

I consumatori stanno iniziando a sentire l’impatto dell’aumento dei prezzi nei bar e nei supermercati, il che potrebbe portare a cambiamenti nelle loro abitudini di consumo, come l’acquisto di meno caffè fuori casa o la scelta di opzioni più economiche, come il caffè solubile. Tuttavia, questa situazione potrebbe anche far emergere una maggiore consapevolezza del valore reale del caffè, promuovendo trasparenza e responsabilità nel settore.

Le dinamiche di potere nel mercato del caffè stanno cambiando: i produttori, che in passato erano spesso a favore degli acquirenti, ora hanno più potere e tendono a privilegiare coloro che condividono i loro valori o offrono condizioni migliori. Thiago sottolinea che i prezzi non possono aumentare indefinitamente e che il rapporto tra acquirenti e venditori è evoluto, specialmente dopo la pandemia. Sebbene ci siano attori nel mercato motivati da interessi personali, ci sono anche molte aziende ben intenzionate.

I produttori hanno l’opportunità di comprendere meglio il mercato, mentre gli acquirenti devono ascoltare di più le loro esigenze. Una collaborazione più stretta tra le due parti potrebbe portare a risultati positivi per tutti. Tuttavia, questa ricalibrazione potrebbe anche allontanare partner storici. Le conseguenze a lungo termine di questi cambiamenti sono incerte: i prezzi elevati potrebbero stimolare innovazione e sostenibilità, oppure ampliare le disuguaglianze nella catena di approvvigionamento.

Per la Specialty Coffee Association (SCA) e altri sostenitori del valore del caffè, la sfida è trasformare questa opportunità in miglioramenti duraturi per tutti gli attori coinvolti, dai proprietari di bar agli agricoltori. Anche se i prezzi elevati potrebbero essere temporanei, evidenziano la necessità urgente di riforme strutturali per garantire compensi equi e pratiche sostenibili nel settore.

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