I dati sono stati appena comunicati dall’Organizzazione internazionale del cacao: le scorte mondiali di cacao sono in calo.
Le scorte mondiali di fave di cacao sono diminuite di quasi 600.000 tonnellate in un anno, secondo stime effettuate il 30 settembre, poco prima del nuovo raccolto iniziato a ottobre nell’Africa occidentale, primo bacino di produzione mondiale.
Queste stime, comunicate sempre con diversi mesi di ritardo, riflettono le scorte detenute nei magazzini europei, quelle ancora presso gli esportatori e quelle in transito in mare. Nel complesso danno riserve di poco più di un milione di tonnellate, corrispondenti a circa due e mezzo mezzo mese di consumo.
Questo è solo un quadro approssimativo, perché non tutti i produttori stanno al gioco e non comunicano i loro dati. Stessa cosa, per i paesi produttori, solo tre di loro questa volta hanno condiviso le loro statistiche, ma questi dati, ogni anno incompleti, restano comunque rappresentativi delle scorte mondiali e consentono all’Organizzazione Internazionale del Cacao (ICCO), che ha riunito il suo gruppo di lavoro di esperti di borsa il 23 gennaio, per monitorarne l’evoluzione da un anno all’altro.
Quanto più basse sono le scorte, tanto più mantengono la tensione sul mercato, perché forniscono meno sicurezza al settore in caso di incidente di produzione o di interruzione della catena di approvvigionamento.
La domanda oggi è se queste scorte storicamente basse potranno essere ricostituite dall’ultimo raccolto: la Costa d’Avorio farà meglio dell’anno scorso, ma non raggiungerà i suoi livelli di produzione abituali.
Il Ghana , fino ad oggi il secondo produttore mondiale, deve prelevare 350.000 tonnellate dal suo raccolto per onorare i contratti della scorsa stagione. I segnali sono quindi piuttosto negativi, se non si considera che la domanda dei consumatori è in calo, ma il tema è dibattuto.
Questi livelli delle scorte appena resi pubblici forse spiegano l’impennata dei prezzi da novembre: i commercianti di cacao non sono gli ultimi ad essere informati e probabilmente hanno già recepito questa nuova situazione.
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