Come negli anni precedenti in questo periodo, si registra un rallentamento nei prezzi e nelle dinamiche di esportazione degli agrumi spagnoli. Ciò è dovuto all’importazione massiccia di arance egiziane a basso costo, secondo l’associazione dei coltivatori spagnoli La Unió Llauradora, che ritiene che siano necessarie soluzioni per fermare questa tendenza.
L’organizzazione chiede alla Commissione europea di aumentare il prezzo minimo di importazione degli agrumi ad almeno 1 € al chilo. Chiede inoltre al Ministero dell’agricoltura spagnolo di attivare la clausola di protezione nell’accordo commerciale con l’Egitto.
L’attuale sistema europeo di prezzi minimi all’importazione, che mira a proteggere i coltivatori dalla concorrenza sleale, è obsoleto. Tuttavia, rimane uno strumento importante e necessario che dovrebbe essere migliorato.
Attualmente, il prezzo minimo di importazione per le arance fuori quota, secondo lo Standard Import Value, è di 0,693 € al chilo. Tuttavia, questo non viene rispettato quando si importano arance egiziane. I dati sulle importazioni mostrano che nel 2024, le arance egiziane sono entrate in Spagna a un prezzo medio di 0,51 €/kg, ben al di sotto del prezzo minimo.
L’importazione massiccia di arance egiziane, soprattutto da gennaio a marzo, sta deprimendo i prezzi e la domanda di agrumi europei. Secondo Carles Peris, segretario generale di La Unió, “Le società commerciali stanno usando questi prezzi bassi per fare pressione sui prezzi alla produzione europei. Inoltre, aumentando queste importazioni a prezzi stracciati, i mercati richiedono meno agrumi europei. Ciò sconvolge chiaramente il mercato ed è motivo sufficiente per attivare la clausola di salvaguardia”.
Nel 2023, la Spagna ha importato 109.152 tonnellate di agrumi egiziani a un prezzo medio di 0,53 €/kg. Nei mesi di punta della scorsa stagione, il paese ha importato 104.192 tonnellate a 0,51 € al chilo. Questi prezzi sono ben al di sotto dei costi di produzione europei e del valore standard di importazione, mettendo seriamente a repentaglio la redditività dei produttori valenciani.
La Unió ha sottolineato che la produzione europea è più sostenibile e responsabile rispetto alle importazioni da paesi terzi, come l’Egitto.
Peris sottolinea che è necessario “Dobbiamo garantire il rispetto dei prezzi di entrata ed evitare il crollo del mercato europeo”, ha affermato Peris. Per fare ciò, La Unió propone “di stabilire un prezzo di entrata minimo di 1 €/kg per gli agrumi importati, adeguato ai costi di produzione reali e all’attuale CPI, nonché di applicare la clausola di salvaguardia per le arance egiziane, limitandone le importazioni durante i mesi critici da gennaio a marzo per proteggere il mercato comunitario”.