Categoria: Cacao

  • Il programma Cacao-Trace assegna un bonus di 3,6 milioni di dollari per i coltivatori di cacao sostenibile

    Il programma Cacao-Trace assegna un bonus di 3,6 milioni di dollari per i coltivatori di cacao sostenibile

    Il programma Cacao-Trace di Puratos e Belcolade sta rivoluzionando il settore del cioccolato, combinando qualità superiore e impatto sociale positivo. Nel 2024, il “bonus cioccolato” erogato agli agricoltori ha registrato un aumento record del 33%, raggiungendo 3,6 milioni di dollari (3,2 milioni di euro), grazie a una crescente richiesta di prodotti etici e tracciabili.

    Per ogni chilogrammo di cioccolato Cacao-Trace venduto, 0,11 dollari vengono destinati direttamente ai coltivatori e alle loro comunità. Questi fondi hanno permesso nel 2024 di costruire 72 impianti idrici e realizzare sette progetti scolastici nelle regioni produttrici di cacao.

    Oltre al bonus cioccolato, Puratos ha erogato un ulteriore “premio qualità” di 4,2 milioni di dollari, ricompensando gli agricoltori che forniscono fave di cacao di qualità superiore. Il programma, attualmente attivo in otto paesi, ha sostenuto 24.073 agricoltori nel 2024, migliorando significativamente i loro mezzi di sussistenza.

    Lanciato nel 2016, il programma Cacao-Trace ha distribuito fino ad oggi oltre 11,2 milioni di dollari. Entro il 2025, il programma punta a raggiungere 25.000 agricoltori e a piantare circa 1,3 milioni di alberi, nell’ambito degli sforzi per l’agroforestazione e la resilienza climatica.

    Il programma Cacao-Trace si distingue nel settore dolciario con un approccio che combina eccellenza gustativa e responsabilità sociale. “I pagamenti vanno al 100% agli agricoltori e alle loro comunità, finanziando progetti che cambiano la vita, come attrezzature per l’acqua potabile, cliniche per la maternità e scuole”, aggiunge Youri Dumont, responsabile della divisione cioccolato di Puratos.

    Con uno sguardo al futuro, Puratos punta ancora più in alto: “Entro il 2030, la nostra ambizione è di distribuire annualmente un bonus di 8,9 milioni di dollari a 50.000 agricoltori, ridefinendo l’industria del cacao e dimostrando che gusto eccellente e impatto positivo possono andare di pari passo”, conclude Dumont.

  • Prezzi del cacao in calo per le buone previsioni sulla pioggia e le scorte in aumento

    Prezzi del cacao in calo per le buone previsioni sulla pioggia e le scorte in aumento

    Il mercato del cacao ha visto una diminuzione dei prezzi ai minimi delle ultime due settimane mercoledì 28 maggio, un’inversione di tendenza attribuibile principalmente alle buone previsioni di piogge nell’Africa occidentale. Queste condizioni meteorologiche favorevoli sono attese per supportare lo sviluppo delle colture nella principale regione produttrice mondiale, come confermato dal meteorologo Vaisala, che prevede piogge moderate per tutta la settimana.

    A contribuire a questa pressione ribassista sui prezzi è anche la ripresa delle scorte di cacao monitorate dall’ICE nei porti statunitensi. Dopo aver toccato il minimo degli ultimi 21 anni a gennaio, le scorte hanno mostrato una notevole ripresa, raggiungendo mercoledì il massimo degli ultimi 8 mesi con 2.187.668 sacchi. Questo aumento della disponibilità fisica di cacao sul mercato tende a mitigare le preoccupazioni sulle future forniture.

    Tuttavia, alcuni fattori continuano a sostenere i prezzi, limitando un calo più drastico. Tra questi, il rallentamento delle esportazioni di cacao dalla Costa d’Avorio, un segnale che potrebbe indicare una riduzione delle future disponibilità. I dati governativi diffusi lunedì hanno evidenziato che gli agricoltori ivoriani hanno spedito 1,6 milioni di tonnellate di cacao ai porti tra il 1° ottobre e il 25 maggio. Sebbene questo rappresenti un aumento del 9,6% rispetto all’anno precedente, il ritmo di crescita è significativamente inferiore rispetto al +35% registrato a dicembre, indicando un indebolimento dell’impulso delle esportazioni nel corso della stagione.

  • Il rapporto dell’ECA sull’uso del cacao in Europa segnala un mercato stabile

    Il rapporto dell’ECA sull’uso del cacao in Europa segnala un mercato stabile

    I dati del rapporto del primo trimestre 2025 dell’ ECA (European Cocoa Association) sull’utilizzo di fave di cacao in Europa evidenziano un mercato stabile, con leggere fluttuazioni trimestrali e un consumo annuo che si mantiene su livelli elevati. Secondo le analisi condotte sui dati di importazione e lavorazione delle fave di cacao, nel quarto trimestre del 2025 l’uso totale di fave processate si attesta intorno al 96,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, indicando una leggera consentita rispetto al 94,6% del quarto trimestre del 2024.

    Consumo annuale stabile

    Il dato complessivo per il consumo annuo (YTD) del 2025 si aggira intorno alle 1.397.211 tonnellate, una cifra molto vicina alle circa 1.410.976 tonnellate registrate nel 2024. Questa stabilità suggerisce che il mercato europeo del cacao ha raggiunto un livello di maturità tale da mantenere costante la domanda, nonostante le fluttuazioni trimestrali.

    Andamento nel tempo: tra fluttuazioni e stabilità

    Analizzando i dati dal 2014 al 2025, emerge un quadro di sostanziale stabilità con alcune variazioni significative. Nel 2014, il consumo si attestava intorno alle 1.300.697 tonnellate, mentre nel picco del 2022 si sono toccate circa 1.466.835 tonnellate. Le variazioni trimestrali sono generalmente contenute, oscillando tra circa 321.935 e 375.375 tonnellate, con una media mobile su dodici mesi che si mantiene intorno a circa 1,4 milioni di tonnellate.

    Implicazioni per il settore

    Questi dati confermano che il mercato europeo del cioccolato e dei prodotti a base di cacao è ben consolidato e caratterizzato da una forte presenza di aziende partecipanti, che garantiscono trasparenza e stabilità nelle dinamiche di consumo. La relativa stabilità dei numeri suggerisce anche una domanda sostenuta da parte dei consumatori europei, nonostante le sfide globali come le fluttuazioni dei prezzi delle materie prime o le tensioni commerciali.

    In sintesi, l’analisi dei numeri relativi all’uso di fave di cacao in Europa mostra un settore resilientemente stabile negli ultimi anni. La domanda rimane forte e costante, segno della solidità del mercato e della sua capacità di adattarsi alle variabili economiche senza grandi scossoni.

  • In estate i prezzi del cacao potrebbero scendere

    In estate i prezzi del cacao potrebbero scendere

    Negli ultimi anni, il mercato del cacao ha vissuto una vera e propria escalation dei prezzi, con un incremento che ha portato il costo della materia prima a livelli mai visti prima. Attualmente, il prezzo si aggira intorno ai 10.000 dollari alla tonnellata, quintuplicando i valori di qualche anno fa. Riccardo Illy, presidente del Polo del Gusto e capogruppo di Domori, noto produttore di cioccolato di alta qualità, ha commentato all’ANSA questa impennata: “Il prezzo del cacao è altissimo. In passato, anche con aumenti del 10 o del 20 per cento, si trattava di variazioni contenute. Oggi invece il mercato si trova di fronte a un prezzo molto più elevato”.

    Secondo Illy, l’aumento dei costi si sta ormai riflettendo quasi completamente sui prezzi di mercato, anche se si sono registrate alcune “piccole modifiche” nei consumi, che hanno mostrato qualche segnale di rallentamento. Tuttavia, il mercato ha dimostrato di saper assorbire lo choc, grazie anche a una certa sensibilità da parte dei produttori. Molti di loro, infatti, hanno scelto di non trasferire immediatamente tutto l’aumento sui prezzi finali, consapevoli che con il nuovo raccolto i prezzi potrebbero ridimensionarsi. Questa strategia di cautela mira a mantenere i volumi di vendita e a preservare la stabilità del settore nel medio termine.

    Il contesto attuale si inserisce in una sequenza di aumenti continui iniziata nel 2007, anno in cui Illy ha acquisito Domori. Da allora, il costo del cacao è passato da circa 2.500 dollari alla tonnellata a oltre 12.600 dollari, con picchi recenti che hanno fatto tremare il mercato.

    Le previsioni per il prossimo futuro indicano un possibile ridimensionamento dei prezzi: “In estate, grazie a un buon raccolto, ci aspettiamo un calo dei prezzi”, spiega Riccardo Illy. La cautela deriva anche dal fatto che le scorte di cacao sono basse e il mercato è molto nervoso, influenzato da eventi climatici avversi e altri fattori che hanno ridotto la produzione. La riduzione delle scorte ha contribuito a mantenere elevato il prezzo, ma con l’arrivo di un raccolto più abbondante, si potrebbe assistere a una stabilizzazione o a un calo dei costi.

  • La Nigeria si prepara a rilanciare il settore del cacao

    La Nigeria si prepara a rilanciare il settore del cacao

    Con i prezzi del cacao ai massimi storici e i ricavi derivanti dal petrolio in calo, la Nigeria si trova di fronte a un’opportunità unica per rilanciare il suo settore agricolo, in particolare quello del cacao, che potrebbe diventare un pilastro fondamentale per il futuro economico del paese. Tuttavia, questa rinascita è ostacolata da diverse criticità: la mancanza di regolamentazione efficace, risorse insufficienti e infrastrutture inadeguate rendono difficile sostenere e sviluppare un settore agricolo competitivo e sostenibile.

    La Nigeria ha una lunga storia legata al cacao. Sessant’anni fa, il governo regionale dell’Occidente del paese costruì la famosa Cocoa House a Ibadan, un simbolo di prosperità e del boom economico generato dal commercio del cacao. Questo grattacielo di 26 piani rappresentava l’ambizione di trasformare il cacao in un motore di crescita nazionale.

    Oggi, però, la Maison du Cacao, un tempo simbolo di questa prosperità, è solo un’ombra di ciò che era. La produzione di cacao nel paese ha subito un declino a causa di problemi strutturali, tra cui la scarsità di investimenti, pratiche agricole obsolete e la mancanza di politiche di sostegno efficaci.

    Nonostante ciò, le attuali condizioni di mercato stanno spingendo la Nigeria a riconsiderare il suo ruolo nel settore. Con i prezzi internazionali in ascesa, il paese ha l’opportunità di recuperare terreno e di posizionarsi come uno dei principali esportatori di cacao nel mondo. Per farlo, però, è necessario un intervento strategico: investimenti in infrastrutture di trasformazione, formazione degli agricoltori, regolamentazioni chiare e incentivi per la produzione sostenibile.

    Inoltre, il governo nigeriano sta valutando politiche volte a incentivare le piccole e medie imprese agricole, promuovendo pratiche agricole più moderne e sostenibili, e rafforzando le filiere di commercializzazione. La sfida è grande, ma il potenziale è enorme: un settore del cacao ben sviluppato potrebbe contribuire significativamente alla diversificazione economica del paese, riducendo la dipendenza dal petrolio e creando nuove opportunità di lavoro nelle aree rurali.

  • Il governo del Ghana annuncia l’acquisizione di 200.000 ettari di terreno per il cacao

    Il governo del Ghana annuncia l’acquisizione di 200.000 ettari di terreno per il cacao

    Il governo del Ghana ha annunciato un piano di espansione delle piantagioni di cacao, con l’obiettivo di acquisire circa 200.000 ettari di terreno entro la fine dell’anno. Questa iniziativa mira a rafforzare la produzione nazionale di cacao, settore strategico per l’economia del Paese e principale fonte di reddito per milioni di agricoltori.

    Il ministro delle finanze ha sottolineato che questa iniziativa fa parte di una più ampia strategia di sviluppo agricolo, volta a ridurre la dipendenza dalle importazioni e a migliorare la competitività del Ghana sul mercato globale del cioccolato. La decisione arriva in un momento in cui il settore cacao affronta sfide significative, tra cui la diminuzione della produzione, le malattie delle piante e le fluttuazioni dei prezzi internazionali.

    L’acquisizione di terreni sarà accompagnata da investimenti in infrastrutture, tecnologie agricole e formazione degli agricoltori, con l’obiettivo di aumentare la resa delle piantagioni e garantire pratiche sostenibili. Inoltre, il governo ha annunciato incentivi fiscali e supporto finanziario per gli agricoltori che intendono espandere o migliorare le proprie coltivazioni di cacao. Questa strategia mira anche a creare nuove opportunità di lavoro nelle aree rurali e a promuovere lo sviluppo economico regionale, contribuendo a ridurre la povertà e a migliorare le condizioni di vita delle comunità agricole.

  • Rallentano le esportazioni di cacao della Costa d’Avorio e i prezzi di New York salgono

    Rallentano le esportazioni di cacao della Costa d’Avorio e i prezzi di New York salgono

    Lunedì, i mercati internazionali del cacao hanno mostrato segnali contrastanti, riflettendo le complesse dinamiche che influenzano questo commodity. A New York, il contratto luglio del cacao ICE (CCN25) ha chiuso con un incremento di 76 punti, pari a circa lo 0,70%, consolidando così una tendenza rialzista. In contrapposizione, il contratto di Londra (CAN25) ha invece registrato una flessione di 74 punti, circa lo 0,96%, sotto pressione soprattutto dalla forza della sterlina britannica.

    Le recenti settimane hanno visto un mercato in fermento, alimentato da preoccupazioni legate all’offerta e alle condizioni climatiche in Africa occidentale, principale regione produttrice di cacao. Secondo i dati ufficiali ivoriani, tra ottobre e metà maggio, gli agricoltori della Costa d’Avorio hanno spedito circa 1,58 milioni di tonnellate di cacao ai porti, segnando un aumento del 10,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, questa cifra rappresenta un rallentamento rispetto al +35% registrato a dicembre, segno di un possibile calo nelle esportazioni.

    Il mercato ha anche dovuto fare i conti con la forza della sterlina, che lunedì ha raggiunto i massimi delle ultime due settimane e mezzo, deprimendo i prezzi del cacao in valuta britannica. Questa dinamica ha contribuito a una certa volatilità, evidenziando come le oscillazioni valutare possano influenzare significativamente il prezzo del cacao sui mercati internazionali.

    Nel frattempo, i futures di New York hanno toccato i massimi degli ultimi tre mesi e un quarto, mentre Londra ha raggiunto i livelli più alti degli ultimi tre mesi, alimentando le aspettative di un mercato ancora molto sensibile alle condizioni meteorologiche e alle scorte.

    Le preoccupazioni climatiche continuano a pesare sui prezzi. Nonostante le recenti piogge in Africa occidentale, la siccità persiste in vaste aree di Ghana e Costa d’Avorio, dove oltre un terzo del territorio è ancora colpito da condizioni di aridità. Questa situazione ha alimentato le tensioni sulla qualità del raccolto di medio periodo, attualmente in corso e previsto fino a settembre.

    Gli operatori del settore segnalano un aumento delle problematiche qualitative: i trasformatori di cacao hanno rifiutato alcuni camion di fave provenienti dalla Costa d’Avorio, lamentando che circa il 5-6% del cacao di medio raccolto è di qualità inferiore rispetto all’1% del raccolto principale. Le piogge tardive hanno ostacolato la crescita delle piante, riducendo la produzione di questa seconda raccolta annuale, stimata in circa 400.000 tonnellate, in calo del 9% rispetto alle 440.000 dello scorso anno.

    Un altro elemento che influisce sui prezzi è l’aumento delle scorte di cacao nei porti statunitensi. Dopo aver toccato il minimo storico di 1.263.493 sacchi a gennaio, le scorte monitorate dall’ICE sono risalite e lunedì hanno raggiunto circa 2.15 milioni di sacchi, il livello più alto degli ultimi sette mesi e tre quarti. Questa crescita delle scorte alimenta le preoccupazioni sulla domanda globale

  • Il Ghana valuta un anticipo della stagione di raccolta del cacao

    Il Ghana valuta un anticipo della stagione di raccolta del cacao

    Il Ghana, secondo produttore mondiale di cacao, sta considerando una revisione delle tempistiche della sua campagna di commercializzazione per l’anno in corso. Tradizionalmente, la stagione principale inizia il 1° ottobre, in concomitanza con la Costa d’Avorio, con cui il paese stabilisce un prezzo di riferimento per i produttori, spesso uguale su entrambi i lati del confine per prevenire frodi e garantire stabilità.

    Tuttavia, fonti non ufficiali indicano che quest’anno il Ghana potrebbe avviare la sua campagna tra il 1° e il 15 agosto, con un anticipo di circa due mesi rispetto al passato. La motivazione principale sarebbe legata a fattori climatici: alcune zone del paese avrebbero registrato una maturazione anticipata delle piante di cacao, con alcuni raccolti principali già pronti già a luglio. Questa modifica temporale permetterebbe anche di avviare prima la vendita dei contratti e di rivedere i prezzi pagati ai coltivatori.

    Attualmente, il prezzo del cacao in Ghana si aggira sotto i 1.900 franchi CFA al chilo, mentre in Costa d’Avorio, dal 1° aprile, il prezzo ufficiale è di 2.200 franchi CFA. Questa differenza crescente aumenta il rischio di fuga di cacao verso il vicino, anche se il raccolto di mezza stagione del Ghana, che si concentra nel periodo primaverile, è tradizionalmente più scarso e destinato principalmente al mercato interno.

    L’anticipo della campagna estiva potrebbe consentire alle autorità ghanesi di riallinearsi con i prezzi ivoriani, anche se quest’ultimi potrebbero aumentare nuovamente nelle settimane successive, in vista delle elezioni presidenziali. La possibilità di coordinare nuovamente i prezzi tra i due paesi rimane un tema centrale, considerando le tensioni e le strategie di mercato che si sono sviluppate negli ultimi anni.

    Il settore cacao in Ghana sta affrontando numerose sfide: nel 2024, la produzione ha subito un calo superiore al 25%, lasciando il paese con difficoltà nel soddisfare gli ordini e costringendolo a ricorrere alle scorte residue per rispettare i contratti. La nuova dirigenza del Cocobod, l’ente regolatore del settore insediatosi a marzo, si trova di fronte a problemi complessi, tra cui la lotta contro malattie come il “swelling shoot”, l’erosione delle terre coltivabili a causa dell’estrazione mineraria e la riforma del meccanismo di acquisto del cacao, che ha mostrato limiti evidenti.

  • Il governo ghanese si impegna a migliorare le condizioni dei coltivatori di cacao

    Il governo ghanese si impegna a migliorare le condizioni dei coltivatori di cacao

    Il direttore generale del Ghana Cocoa Board (COCOBOD), il dott. Ransford Abbey, ha ribadito l’impegno del governo ghanese nel migliorare le condizioni di vita dei coltivatori di cacao, nonostante le numerose sfide che affliggono il settore. Intervenendo durante un raduno di agricoltori ad Attronso, nel distretto di Sefwi Bekwai, Abbey ha annunciato che sono in corso piani per offrire ai coltivatori un prezzo più equo nella stagione 2025/2026, come parte degli sforzi per sostenere il settore e attrarre le nuove generazioni di agricoltori.

    Il direttore di COCOBOD ha espresso preoccupazione per l’invecchiamento della popolazione di coltivatori, considerandolo una minaccia per la sostenibilità a lungo termine dell’industria del cacao. Per questo motivo, ha sottolineato l’importanza di modernizzare il settore attraverso l’introduzione di strumenti e tecnologie all’avanguardia, in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura, con l’obiettivo di renderlo più redditizio e più attraente per i giovani.

    In tema di cambiamenti climatici, Abbey ha annunciato che il governo darà priorità all’installazione di sistemi di irrigazione nelle piantagioni di cacao, per mitigare l’imprevedibilità delle precipitazioni. Ha inoltre invitato gli agricoltori a unirsi in cooperative, ritenendo questa la strada più efficace per l’implementazione di progetti di irrigazione, considerando le difficoltà legate all’accesso alle fonti d’acqua e alle attività minerarie illegali, come il galamsey.

    Abbey ha anche evidenziato l’importanza di riformare le leggi a tutela degli alberi di cacao, sottolineando che un quadro normativo più solido è fondamentale per proteggere l’industria dalle minacce ambientali. Ha assicurato che tutte le parti interessate sono coinvolte in questo processo di revisione legislativa, volto a garantire la sostenibilità del settore.

    Infine, il dirigente ha promesso la fornitura tempestiva di fertilizzanti e prodotti agrochimici agli agricoltori, invitando tutti gli attori della filiera del cacao a collaborare per rivitalizzare e sostenere il settore, considerato una fonte di ricchezza generazionale per il Ghana.

  • In Nigeria si espande il mercato del cacao e arrivano i “Cocoa Boys”

    In Nigeria si espande il mercato del cacao e arrivano i “Cocoa Boys”

    Nel 2023, i ricavi del settore del cacao in Nigeria hanno raggiunto un nuovo record, con un incremento del 41,2% rispetto all’anno precedente, arrivando a circa 1,22 miliardi di dollari (8,87 miliardi di renminbi). Questo aumento è stato accompagnato da una forte crescita delle nuove piantagioni.

    L’aumento dei prezzi del cacao, dovuto in parte alla diminuzione della produzione in Costa d’Avorio e Ghana, i principali esportatori mondiali, ha fatto salire i costi da circa 2.200-2.500 dollari per tonnellata nel 2022 a quasi 11.000 dollari nel dicembre 2024, secondo l’Organizzazione Internazionale del Cacao. Questa impennata dei prezzi si è verificata in un contesto di crisi economica senza precedenti in Nigeria, che ha portato molte persone a precipitare nella povertà. La svalutazione della naira ha tuttavia favorito le esportazioni di cacao, rendendo il settore più competitivo.

    Oltre ai produttori diretti, anche intermediari e operatori di mercato stanno beneficiando di questa crescita, con alcuni che hanno visto aumentare significativamente i propri guadagni. La presenza di nuovi coltivatori, spesso chiamati “cocoa boys”, sta contribuendo a rivoluzionare l’economia locale e a far salire i prezzi delle abitazioni nelle zone di produzione.

    L’Associazione dei coltivatori di cacao della Nigeria, che rappresenta i piccoli agricoltori, ha visto aumentare il numero dei suoi membri di oltre 10.000 unità nel periodo 2023-2024.

    A Ikom, situata nello Stato di Cross River al confine con il Camerun, la maggior parte dei terreni agricoli è di proprietà della comunità. Secondo un’usanza ancestrale, una persona con radici familiari nella comunità può presentare una bottiglia di vino, un’offerta di cibo e una modesta somma di circa 5.000 naira (3 dollari) per ricevere un appezzamento di terreno.

    Questi nuovi coltivatori lasciano i precedenti lavori perchè con la vendita di un solo sacco di cacao guadagnano quanto il loro vecchio stipendio annuale.

    La Nigeria, che è il quarto produttore mondiale di cacao con circa 315.000 tonnellate annue, ha ancora ampi margini di crescita rispetto a Costa d’Avorio e Ghana, che producono rispettivamente oltre 2 milioni e 650.000 tonnellate. Nonostante gli sforzi del governo, come la distribuzione di piantine gratuite e l’introduzione di varietà di cacao più rapide da maturare, la produzione ufficiale non ha ancora raddoppiato i volumi attuali. Tuttavia, si stima che circa 200.000 tonnellate di fave di cacao vengano esportate clandestinamente ogni anno.

    L’interesse crescente per il settore ha portato a un aumento delle richieste di nuove piantine, con oltre mezzo milione di richieste quest’anno, sufficienti a coprire 400.000 ettari di terreno.