Categoria: Cacao

  • La Nigeria scommette sul cacao: l’ascesa di un giovane imprenditore punta a superare il petrolio

    La Nigeria scommette sul cacao: l’ascesa di un giovane imprenditore punta a superare il petrolio

    Mentre i prezzi globali del cacao raggiungono livelli record, la Nigeria punta a rivitalizzare il suo settore agricolo per ridurre la dipendenza dal petrolio. A guidare questa ambizione c’è una figura inaspettata: Olasunkanmi Owoyemi, un giovane imprenditore di 30 anni, la cui azienda, la Sunbeth Global Concepts, sta costruendo un impero dell’export.

    Nel 2024, la Sunbeth Global Concepts ha esportato cacao per un valore di 152 milioni di dollari, diventando l’ottavo esportatore non petrolifero del Paese. Questo risultato, guidato da un imprenditore così giovane, dimostra il potenziale del settore agricolo nigeriano, un tempo leader mondiale nella produzione di cacao.

    Nonostante la giovane età, Owoyemi ha una profonda conoscenza del settore, ereditata dall’azienda di commercio di cacao di suo padre. Questa esperienza, unita a un prestito iniziale, gli ha permesso di lanciare la sua azienda, che oggi detiene il 10% del mercato nigeriano dell’export di cacao. La sua strategia di crescita è stata flessibile e orientata alla risoluzione dei problemi, creando filiali specializzate nella logistica e nell’energia per supportare le operazioni.

    Tuttavia, il percorso di Owoyemi non è stato privo di ostacoli. Il settore del cacao nigeriano soffre da tempo di problemi strutturali: alberi invecchiati, infrastrutture carenti e, soprattutto, difficoltà nell’accesso ai finanziamenti per i piccoli agricoltori.

    Per Owoyemi, la soluzione per rilanciare la produzione di cacao e competere con giganti come Ghana e Costa d’Avorio è chiara: garantire un credito accessibile agli agricoltori. La maggior parte di loro non può permettersi gli investimenti necessari per migliorare la produzione, come piantine o fertilizzanti, frenando la crescita dell’intero settore.

    La storia di Owoyemi e della sua Sunbeth Global Concepts è un esempio di come l’innovazione e la determinazione possano superare le sfide strutturali. La sua visione di un’agricoltura che supera il petrolio come principale fonte di reddito da esportazione potrebbe non essere solo un sogno, ma una realistica roadmap per il futuro economico della Nigeria.

  • Camerun: il boom del cacao traina l’economia e attira i giovani

    Camerun: il boom del cacao traina l’economia e attira i giovani

    Il Camerun sta vivendo una vera e propria età dell’oro per il suo cacao. I prezzi, che si sono quintuplicati in sole due stagioni, hanno scatenato un’ondata di ottimismo e investimenti, attirando una nuova generazione di coltivatori. L’impennata è principalmente dovuta al calo dei raccolti in Costa d’Avorio e Ghana, i principali produttori mondiali.

    L’”oro bruno” del Camerun è oggi più remunerativo che altrove, e questa situazione sta spingendo molti giovani a investire nel settore. Centinaia di loro stanno acquistando terreni agricoli e migliaia di piante di cacao, causando un boom della domanda nei vivai locali.

    “Produciamo dieci volte più semi di cacao di prima,” afferma il proprietario di un vivaio vicino a Yaoundé, sottolineando l’enorme richiesta. Il sistema liberale del Paese, che ha permesso ai prezzi di schizzare alle stelle più che altrove, ha rafforzato la fiducia dei produttori. La Cocoa Development Corporation (Sodecao), l’ente statale che supervisiona il settore, guarda al futuro con grande ottimismo.

    “I prezzi non sono destinati a scendere,” ha dichiarato l’amministratore delegato di Sodecao. “Da quando è iniziato questo fenomeno, ne abbiamo osservato la forza e notato che questo miglioramento non potrà che accentuarsi in futuro. Il cacao continua ad aiutare il Paese a sviluppare sempre più le sue campagne.”

    L’attuale boom del cacao in Camerun, spinto da fattori di mercato internazionali, non solo sta offrendo nuove opportunità economiche, ma sta anche contribuendo a rivitalizzare le aree rurali, dimostrando il potenziale del settore agricolo come motore di crescita.

  • Un colosso del cacao francese in vendita: Touton avvia trattative con Hartree

    Un colosso del cacao francese in vendita: Touton avvia trattative con Hartree

    Un cambio al vertice si profila per il commercio mondiale del cacao. Touton, il colosso francese con sede a Bordeaux e uno dei sei maggiori acquirenti di fave di cacao al mondo, ha annunciato di aver avviato trattative esclusive per la sua acquisizione con Hartree, un’importante società di trading internazionale. La mossa segna la fine di un’era per l’azienda a conduzione familiare, fondata nel 1848, che ha saputo distinguersi nel settore con i suoi investimenti in piantagioni e la costruzione di una filiera tracciabile e sostenibile.

    La decisione di cedere l’attività, oltre a motivazioni personali, sembra essere stata accelerata dall’attuale contesto di mercato, descritto come “ingestibile” dagli addetti ai lavori. La forte impennata dei prezzi e la loro estrema volatilità hanno costretto i commercianti a versare garanzie finanziarie sempre più elevate, mettendo a dura prova la loro liquidità. Secondo esperti del settore, in questo scenario l’accesso al credito è diventato più importante della disponibilità delle fave di cacao stesse. Per un’azienda familiare come Touton, questa pressione è stata ancora più intensa, nonostante i buoni risultati finanziari degli ultimi anni.

    Non è un caso che Hartree, la società acquirente, sia sostenuta da Oaktree, un fondo di investimento con enormi disponibilità finanziarie. In un contesto in cui il mercato del cacao richiede ingenti capitali, i grandi operatori con il supporto di fondi di investimento sono avvantaggiati rispetto ai piccoli. Hartree, che opera anche nel caffè e nello zucchero, ha recentemente acquisito un altro trader del settore, EDFMan, rafforzando ulteriormente la sua presenza globale.

    Un altro fattore che ha contribuito alla decisione di vendita è il calo della disponibilità di cacao in Costa d’Avorio, principale produttore mondiale. La diminuzione della produzione ha favorito i trasformatori e gli esportatori locali, riducendo l’accesso alle fave per i trader internazionali come Touton.

  • USA-Indonesia, stop ai dazi su cacao, olio di palma e gomma

    USA-Indonesia, stop ai dazi su cacao, olio di palma e gomma

    Gli Stati Uniti hanno dato il via libera provvisorio all’esenzione da un dazio del 19% su tre importanti esportazioni indonesiane: cacao, olio di palma e gomma. La decisione, comunicata dal capo negoziatore indonesiano, arriva dopo un’intensa fase di trattative tra le due nazioni.

    L’esenzione, che era stata richiesta dall’Indonesia, entrerà in vigore una volta formalizzato l’accordo, anche se non è stata fissata una data precisa per via dei negoziati tariffari in corso tra gli USA e altre nazioni. L’esenzione riguarderà prodotti che, secondo il governo americano, non sono fabbricati negli Stati Uniti e si prevede che le tariffe scenderanno a “zero o vicino allo zero”.

    Oltre alle tariffe, le discussioni hanno toccato un altro punto cruciale: i potenziali investimenti statunitensi nelle infrastrutture energetiche indonesiane. L’accordo prevedrebbe una collaborazione tra gli Stati Uniti, il fondo sovrano indonesiano Danantara e l’azienda statale Pertamina, con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza energetica dell’Indonesia e facilitare gli scambi commerciali.

    Questi passi segnano un progresso significativo nelle relazioni bilaterali, con l’Indonesia che si è dimostrata proattiva nel cercare un dialogo con l’amministrazione statunitense. Nel corso delle trattative, l’Indonesia ha anche offerto di investire miliardi di dollari nell’economia americana e di aumentare l’acquisto di beni statunitensi, tra cui petrolio, gas, aerei e prodotti agricoli. Il Paese ha persino proposto di azzerare le tariffe su quasi tutti i beni americani che entrano nel suo mercato, un segnale chiaro della sua volontà di approfondire i legami economici.

  • Dollaro debole e scorte in calo spingono ancora i prezzi del cacao

    Dollaro debole e scorte in calo spingono ancora i prezzi del cacao

    Un’inversione di tendenza ha sorpreso i mercati del cacao mercoledì, con i prezzi che hanno interrotto una serie di cali e hanno visto un deciso rialzo. Il cacao ICE NY di dicembre ha chiuso la giornata con un aumento del 1,63%, mentre il cacao di Londra è rimasto stabile. Il rimbalzo arriva dopo che i futures avevano toccato il minimo mensile a New York e il minimo delle ultime sei settimane a Londra.

    Il fattore scatenante del rialzo è stato principalmente l’indebolimento del dollaro, che ha spinto i trader a coprire le proprie posizioni corte sui futures. A questo si aggiunge la preoccupazione per la diminuzione delle scorte. I dati ICE mostrano che le riserve di cacao nei porti statunitensi sono scese ai minimi degli ultimi tre mesi, arrivando a soli 2.152.022 sacchi. Questo dato alimenta i timori sul lato dell’offerta, fornendo un forte supporto ai prezzi.

    Il rimbalzo odierno non cancella, tuttavia, le recenti difficoltà del settore. Nelle ultime tre settimane, i prezzi del cacao sono stati sotto pressione a causa della crescente preoccupazione che i costi elevati e i dazi doganali possano frenare la domanda globale di cioccolato.

    Le ansie sono state confermate dai recenti avvertimenti di due giganti del settore. Lindt & Sprüngli AG ha abbassato le sue previsioni sui margini annuali, citando un calo delle vendite superiore alle aspettative. Ancora più pessimista è stata Barry Callebaut AG, che a luglio ha ridotto per la seconda volta le sue stime sui volumi di vendita, prevedendo un calo per l’intero anno. L’azienda ha registrato un crollo del -9,5% nelle vendite tra marzo e maggio, il calo trimestrale più significativo dell’ultimo decennio.

    Il futuro del mercato del cacao rimane un campo di battaglia tra un’offerta che si sta contraendo e una domanda che mostra segni di debolezza.

  • Cacao indonesiano al bivio: tra calo della produzione e nuovi investimenti

    Cacao indonesiano al bivio: tra calo della produzione e nuovi investimenti

    L’Indonesia, storicamente un attore di primo piano nel mercato del cacao, si trova a un bivio cruciale. Nonostante la sua posizione come uno dei maggiori produttori mondiali, il settore agricolo sta affrontando sfide significative che richiedono un’azione immediata.

    La produzione di cacao nel paese è in calo a causa di diversi fattori, tra cui l’età avanzata delle piantagioni. Si stima che oltre il 60% degli alberi abbia più di 20 anni, rendendoli più vulnerabili a malattie e parassiti. Questo invecchiamento ha un impatto diretto sulla produttività.

    In risposta a questa situazione, il governo indonesiano ha annunciato un piano di rilancio che include il reimpianto di circa 10.000 ettari di coltivazioni. Per finanziare questi progetti e migliorare la qualità del cacao destinato all’esportazione, è prevista l’introduzione di una nuova imposta sulle esportazioni nella seconda metà del 2025. Le autorità hanno chiarito che questa misura non aumenterà i costi complessivi per gli esportatori.

    La situazione commerciale è resa ancora più complessa dai nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti, che prevedono un’aliquota del 19% sulle esportazioni indonesiane. Sebbene l’Indonesia sia la più grande economia dell’ASEAN, questa politica tariffaria rappresenta una sfida, soprattutto per un settore orientato all’esportazione come quello del cacao. Il governo indonesiano sta attualmente negoziando con Washington per ottenere esenzioni per prodotti chiave, tra cui il cacao, il caffè e la gomma.

    Nonostante queste difficoltà, l’industria indonesiana del cacao mostra segnali di resilienza e innovazione. I produttori locali stanno lavorando con le imprese e le organizzazioni per adattarsi ai cambiamenti climatici, che stanno influenzando i raccolti e spingendo i prezzi a livelli record. Aziende internazionali come Cargill hanno investito in nuovi stabilimenti di lavorazione in Indonesia, dimostrando la fiducia nel potenziale di crescita del paese. Inoltre, alcune cooperative, come quella di Bali, stanno ottenendo riconoscimenti internazionali per la qualità del loro cacao, puntando su pratiche sostenibili e innovative.

  • Accordo tra COCOBOD e banche per una stagione del cacao di successo

    Accordo tra COCOBOD e banche per una stagione del cacao di successo

    Il Ghana Cocoa Board (COCOBOD), l’ente che gestisce l’industria del cacao nel paese, ha incontrato i rappresentanti delle banche commerciali ghanesi per gettare le basi della stagione 2025/2026, iniziata il 7 agosto. L’incontro, che ha visto la partecipazione dei vertici di COCOBOD e della Cocoa Marketing Company (CMC), si è focalizzato su prezzi, finanziamenti e strategie per garantire la stabilità finanziaria e operativa.

    L’obiettivo principale del COCOBOD è invertire il declino della produzione di cacao, che ha subito un forte calo a causa di fattori climatici e sanitari. La strategia presentata si basa su diversi pilastri:

    • Risanamento economico: La ristrutturazione mira a migliorare i prezzi, ridurre i costi operativi e garantire la disciplina fiscale per raggiungere la redditività e un bilancio positivo.
    • Supporto finanziario: Il COCOBOD ha chiesto alle banche di fornire il necessario supporto finanziario alle aziende acquirenti (LBC) e agli altri attori della filiera, per garantire la fluidità delle operazioni.
    • Trasparenza e collaborazione: La mossa riflette il rinnovato impegno del COCOBOD verso una maggiore trasparenza e un dialogo aperto con i partner finanziari.

    È stata anche annunciata una parziale liquidazione del debito in sospeso del COCOBOD e una direttiva governativa che impone all’ente di ritirarsi dalle attività non strettamente legate al suo mandato principale.

    Durante l’incontro è stato messo in luce il successo del nuovo modello di finanziamento, introdotto nella stagione 2024/2025, che ha come priorità il rimborso tempestivo delle ricevute di acquisto del cacao (CTOR). Questo sistema, che si prevede ridurrà i tempi di pagamento per le aziende acquirenti, è un passo cruciale per rendere più efficiente il processo di acquisto.

    I rappresentanti delle banche hanno accolto positivamente le riforme, definendo l’incontro “costruttivo” e impegnandosi a collaborare strettamente con COCOBOD per stabilizzare e rivitalizzare l’industria del cacao ghanese.

  • La ripresa del cacao: il dollaro debole e le scorte ridotte risollevano i prezzi

    La ripresa del cacao: il dollaro debole e le scorte ridotte risollevano i prezzi

    I mercati globali del cacao hanno mostrato segnali di ripresa, con il contratto di settembre del cacao ICE a New York (CCU25) che ha chiuso la settimana scorsa in rialzo, guadagnando 147 punti (+1,98%). Al contrario, il cacao di Londra (CAU25) ha registrato un leggero calo, chiudendo a -26 (-0,49%), toccando i minimi delle ultime quattro settimane.

    La spinta principale dietro il recupero dei prezzi a New York è stata la debolezza del dollaro statunitense. L’indice del dollaro (DXY00) è sceso ai minimi delle ultime tre settimane e mezzo, rendendo le materie prime prezzate in dollari, come il cacao, più convenienti per gli acquirenti internazionali e innescando un’ondata di acquisti. Questo ha permesso al cacao di New York di allontanarsi dai minimi delle ultime cinque settimane, riducendo l’impatto delle posizioni corte.

    A sostenere i prezzi contribuisce anche la contrazione delle scorte. Le riserve di cacao monitorate dall’ICE nei porti statunitensi sono scese a 2.189.496 sacchi, il livello più basso degli ultimi quasi tre mesi. Questo indica una domanda sostenuta e una potenziale pressione rialzista sui prezzi.

    Nonostante il recupero, il mercato rimane sensibile alle condizioni climatiche in Africa occidentale, regione chiave per la produzione mondiale di cacao. All’inizio della scorsa settimana, i prezzi avevano raggiunto i massimi degli ultimi due mesi a causa delle preoccupazioni per la siccità. Secondo il Commodity Weather Group, il periodo di 30 giorni fino al 15 agosto è stato il più secco per la Costa d’Avorio degli ultimi 46 anni. La mancanza di piogge ha sollevato dubbi sulla capacità di conservazione dei baccelli in vista del raccolto principale, previsto per ottobre.

    Tuttavia, le previsioni meteo per la settimana in corso sono più incoraggianti, con la possibilità di piogge che potrebbero migliorare le prospettive di raccolta e alleviare la pressione al rialzo sui prezzi. L’equilibrio tra questi fattori, la debolezza del dollaro, le scorte ridotte e le incertezze climatiche, continuerà a guidare il mercato del cacao nelle prossime settimane.

  • In Ghana maxi-sequestro di cacao: fermati 295 sacchi e 30 barili destinati al contrabbando

    In Ghana maxi-sequestro di cacao: fermati 295 sacchi e 30 barili destinati al contrabbando

    La task force anti-contrabbando di cacao del Ghana, in collaborazione con la Ghana Revenue Authority e il servizio di polizia, ha segnato un successo significativo nelle ultime settimane con l’intercettazione di un totale di 295 sacchi e 30 barili di cacao. Le operazioni, condotte in tutto il Paese, hanno sventato molteplici tentativi di contrabbandare il prezioso prodotto nazionale nel vicino Togo.

    Le operazioni si sono svolte in diverse località chiave. A Bolgatanga, gli agenti della dogana hanno agito in seguito a una soffiata, sequestrando 170 sacchi di cacao da un veicolo diretto al Togo. Nelle vicinanze, a Zorungu, un’operazione simile ha portato al recupero di 30 barili di cacao, mentre a Zebila sono stati intercettati 16 sacchi.

    Più a sud, un tentativo di contrabbando particolarmente sofisticato è stato sventato a Sogakope, dove un autobus VIP è stato fermato con 12 sacchi di cacao abilmente nascosti all’interno di noci di cola. Il carico, proveniente da Kwahu Fodoa, era diretto in Togo attraverso Aflao.

    Altre intercettazioni degne di nota includono:

    • A Juapong, un veicolo con 15 sacchi di cacao nascosti sotto prodotti di plastica è stato fermato a Maame Water.
    • A Kpotame, vicino a Sogakope, un autobus diretto a Kumasi-Aflao è stato intercettato, con 22 sacchi di cacao scoperti tra i bagagli dei passeggeri.
    • A Hlevi, la squadra di Sogakope ha bloccato un veicolo con 30 sacchi di cacao camuffati sotto sacchi di acqua in bustine.

    Tutti i sospetti, i veicoli e il cacao sequestrato sono stati consegnati alla polizia per ulteriori indagini.

    Queste operazioni sottolineano l’impegno della task force e dei suoi partner nel proteggere l’industria del cacao del Ghana. Il contrabbando minaccia non solo l’economia del Paese, ma anche i mezzi di sussistenza dei coltivatori di cacao.

    Il Ghana Cocoa Board (COCOBOD) ha riaffermato il suo appello al pubblico per mantenere la vigilanza e segnalare qualsiasi attività sospetta. La collaborazione tra le autorità e la cittadinanza è vista come essenziale per preservare l’integrità del cacao ghanese, un simbolo di orgoglio nazionale e un pilastro dell’economia del Paese.

  • Cacao nigeriano: produzione in calo, ma il governo punta alla crescita con nuove strategie

    Cacao nigeriano: produzione in calo, ma il governo punta alla crescita con nuove strategie

    La Cocoa Association of Nigeria (CAN) ha previsto un calo dell’11% nella produzione di cacao per la stagione di raccolto 2025/26. Si stima che la produzione scenderà a 305.000 tonnellate, rispetto alle 344.000 tonnellate previste per la stagione 2024/25. Gli analisti attribuiscono questa diminuzione a una combinazione di fattori, tra cui l’invecchiamento degli alberi di cacao, le malattie delle piante come il virus del fagiolo gonfio del cacao (CSSV) e l’imprevedibilità delle condizioni meteorologiche. L’intrusione dell’estrazione mineraria illegale (nota come galamsey) sta anche riducendo la terra arabile disponibile per la coltivazione del cacao.

    Nonostante il calo previsto della produzione per la prossima stagione, le esportazioni nigeriane di cacao rimangono forti. Secondo i dati aggiornati al primo semestre del 2025, le esportazioni di cacao sono aumentate, con un valore di 34,88% del totale delle esportazioni non petrolifere del paese, un aumento rispetto al 23,18% registrato nello stesso periodo del 2024. Il governo nigeriano ha anche fissato un obiettivo ambizioso: raggiungere le 500.000 tonnellate di produzione entro il 2025, nonostante le attuali sfide. L’obiettivo di aumentare la produzione a 500.000 tonnellate richiede di affrontare le sfide strutturali esistenti. Tra le misure chiave, si includono:

    Ringiovanimento delle piantagioni: molti alberi sono troppo vecchi e hanno una resa bassa.

    Investimenti in ricerca: sviluppo di varietà di semi più resistenti alle malattie e adattate ai cambiamenti climatici.

    Adozione di tecnologie agricole: utilizzo di intelligenza artificiale per il monitoraggio della produzione e miglioramento delle tecniche di coltivazione.