Dal persiano nāran, a sua volta probabilmente derivante dal sanscrito nāgaranja ‘frutto degli elefanti’.

L’arancio è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Rutacee, il cui frutto è l’arancia. È un antico ibrido, risultato di un incrocio di oltre 4000 anni fa tra il pomelo e il mandarino. Le proporzioni dei geni delle specie ancestrali sono all’incirca 58% mandarino e 42% pomelo. L’ albero che può arrivare fino a 12 metri, ha foglie allungate e carnose e fiori candidi. I germogli sono sempre verdi, mai rossastri. I frutti sono rotondi e sia la buccia sia la polpa sono del tipico colore arancione. 

Bionda o rossa?

L’arancio è l’agrume più diffuso nel mondo e se ne coltivano centinaia di varietà. Alcuni frutti sono a polpa bionda (ovale, biondo comune, navelina, washington navel, ecc.), altri a polpa rossa (moro, tarocco, sanguinello), alcuni più grandi e più belli, altri di aspetto più modesto e dalla buccia più sottile, ma più succosi e dunque adatti per spremute.

L’AGRUME PIù DIFFUSO AL MONDO

Soprattutto le arance a polpa bionda, vengono utilizzate per la produzione di succhi (durante la lavorazione delle quali la buccia, preventivamente separata dal resto del frutto, viene sfruttata per estrarne l’olio essenziale in essa contenuto) e in misura minore per la produzione di canditi e frutta essiccata.

Le arance vengono coltivate in tutti i paesi compresi tra il 40° parallelo Nord e il 35° parallelo Sud, e costituiscono il 70% di tutta la produzione mondiale di agrumi. Per le sostanze in esse contenute hanno un notevole valore nutrizionale, soprattutto per l’apporto vitaminico; oltre all’alto contenuto di vitamina C (40 – 80 mg in 100 g di polpa) contengono altre 12 vitamine, fruttosio, destrosio, acidi organici e numerose sostanze minerali e aromatiche.


Origini e diffusione

L’arancio è una delle più antiche piante da frutto coltivate dall’umanità.

Originario della Cina e del sud-est asiatico, questo frutto invernale sarebbe stato importato in Europa solo nel XV secolo da marinai portoghesi. Nel giardino del Conte di San Lorenzo, nei pressi di Lisbona, sarebbe stato coltivato il primo albero di arance in Europa. Il termine italiano “portogallo” e quello albanese “portoghal”, usati ancor’oggi per questo frutto, indicano il suo luogo d’origine europeo. Tuttavia alcuni testi antico-romani ne parlano già nel I secolo, veniva coltivato in Sicilia dove era chiamato melarancia.

Potrebbero essere corrette entrambe le teorie. Probabilmente l’arancio giunse davvero in Europa per la via della seta, ma la coltivazione prese piede solo nella calda Sicilia, dove la sua diffusione si arenò. Solo dopo secoli venne riscoperto dai marinai portoghesi. In America i primi aranci furono introdotti da Cristoforo Colombo, che in occasione del suo secondo viaggio (1493) portò ad Haiti dei semi provenienti dalle Isole Canarie.


Zone di produzione

I maggiori produttori mondiali sono, nell’ordine: il Brasile, la Cina e l’Unione Europea.


PAESE
PRODUZIONE
(1.000 tonnellate)
Brasile12.300
Cina7.630
Unione Europea5.728
Messico4.742
Egitto4.200
Stati Uniti2.502
Turchia2.311
Sudafrica1.675
Vietnam1.583
Fonte USDA 2024

Produzione

Il più grande esportatore di succo d’arancia è il Brasile, seguito dagli Stati Uniti d’America. 

Solitamente il succo da esportare viene prima concentrato, poi congelato o liofilizzato, e infine ricostituito con acqua nel luogo di destinazione. Quando al succo d’arancia concentrato viene ripristinata l’acqua, si dice che viene “ricostituito”. La maggior parte del succo d’arancia commercializzato e consumato nel mondo è succo ricostituito. Il succo grezzo non concentrato, trasportato in forma liquida, viene denominato e commercializzato dai vari produttori come “succo diretto”. Ai consumatori di Stati Uniti, Canada e Regno Unito viene denominato e venduto come “non dal concentrato” (not from concentrate, NFC). C’è una grande differenza tra il volume del succo concentrato o grezzo, e questo causa una rilevante differenza in termini di prezzo di acquisto.


Consumo

L’Europa è un mercato significativo per il succo d’arancia, caratterizzato da diverse preferenze dei consumatori e da una forte enfasi sulla qualità e la naturalezza.

La Germania, il Regno Unito e la Francia sono grandi consumatori di succo d’arancia. Il mercato del succo d’arancia dell’Asia Pacifico sta vivendo una crescita robusta, guidata dall’urbanizzazione e dal cambiamento degli stili di vita. La consapevolezza della salute e le influenze occidentali contribuiscono alla domanda del prodotto, in particolare in paesi come Cina, Giappone, India e paesi del sud-est asiatico. 


Mercato del succo d’arancia

Il FCOJ-A, acronimo di Frozen Concentrated Orange Juice – Grade A, ovvero succo concentrato d’arancia ghiacciato di grado A, (categoria stabilita dal Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti d’America) è il contratto futures con cui si scambia il succo d’arancia sui mercati finanziari.

Fattori d’influenza

SICUREZZA ALIMENTARE

I coltivatori usano spesso prodotti chimici e pesticidi per proteggere le loro colture dai danni degli insetti. L’uso di questi prodotti in alcuni Paesi ha generato preoccupazioni per la sicurezza alimentare e portato divieti sulle importazioni di arance e un aumento dei prezzi dei succhi d’arancia.

MALATTIE DEGLI ARANCI

I raccolti sia in Brasile che negli Stati Uniti hanno affrontato minacce nel recente passato a causa di malattie che uccidono gli aranci. Il fatto che gli scienziati riescano o meno a sradicare queste malattie potrebbe avere un grande impatto sui prezzi del succo d’arancia.

DOMANDA DEI CONSUMATORI

La domanda dei consumatori di succo d’arancia è sorprendentemente più volatile di altre materie prime agricole. Negli ultimi anni la domanda è diminuita vertiginosamente, in particolare negli Stati Uniti. Ci sono molte possibili spiegazioni per questo declino. La diminuzione dell’importanza culturale della colazione e l’alto contenuto di zucchero del succo d’arancia sono due possibili ragioni. Tuttavia, la maggior parte dei cali dei consumi si è verificata negli Stati Uniti e in Germania, mentre i paesi emergenti come Cina, Brasile e Russia registrano aumenti. Il succo d’arancia è ancora un ingrediente importante per la colazione in molte culture. Questi modelli di consumo possono offrire importanti indizi sui prezzi futuri.

STIME DI PRODUZIONE

Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) pubblica ogni anno delle stime che prevedono la produzione di arance per l’anno successivo. Le immagini satellitari degli aranceti e i progressi nella raccolta dei dati agricoli dovrebbero rendere questa stima abbastanza attendibile, purtroppo però non è così. Negli ultimi anni, gli errori di previsione hanno portato a sorprese nell’offerta che sono state in grado di muovere i mercati. Anche stime errate di approvvigionamento dal Brasile, il più grande produttore mondiale di succo d’arancia, possono creare volatilità dei prezzi. Infatti, nonostante il calo della domanda globale di succo d’arancia, i prezzi sono rimasti fermi a causa della carenza di offerta sia dagli Stati Uniti che dal Brasile.

CLIMA

Il tempo gioca un ruolo enorme nello spostamento dei prezzi del succo d’arancia. La Florida è l’epicentro della produzione di succo d’arancia negli Stati Uniti e lo Stato vive condizioni meteorologiche molto instabili. Negli ultimi anni, i danni causati dagli uragani in autunno e le gelate eccessive in inverno hanno decimato molti aranceti. I commercianti di succo d’arancia prestano molta attenzione alle previsioni del tempo. A volte l’anticipazione del maltempo, come un uragano in arrivo, può causare forti picchi nei prezzi del succo d’arancia. Se i danni causati dal maltempo si rivelano inferiori al previsto, i prezzi possono tornare al punto di partenza.