Categoria: Cacao

  • Madagascar, boom del cacao: esportazioni record e superamento della vaniglia

    Madagascar, boom del cacao: esportazioni record e superamento della vaniglia

    Il Madagascar ha vissuto un 2024 eccezionale per la sua produzione di cacao, con esportazioni che hanno raggiunto le 15.000 tonnellate, in netto aumento rispetto alle 12.000 tonnellate del 2023. Questo successo si inserisce in un contesto di prezzi delle fave di cacao ai massimi storici sul mercato mondiale, proiettando il settore come potenziale principale fonte di esportazione del Paese in termini di valore, superando persino la vaniglia, tradizionalmente il prodotto di punta.

    Nonostante la produzione malgascia rappresenti meno dell’1% del mercato globale, la performance del 2024 è stata notevole sia in termini di quantità che di valore. Questo risultato è il frutto di una profonda ristrutturazione del settore iniziata oltre dieci anni fa, che ha beneficiato non solo gli esportatori e il governo, ma anche i piccoli produttori locali.

    Philippe Fontayne, Vicepresidente del Consiglio Nazionale del Cacao, ha commentato entusiasticamente la situazione: “Con le sue 15.000 tonnellate e gli attuali prezzi all’esportazione, questo è un anno eccezionale. In termini di valore, il settore del cacao supera i 100 milioni di dollari, una somma che va a diretto beneficio degli agricoltori. Ciò equivale a circa 9 dollari al giorno per i nostri 30.000 produttori, il che migliora significativamente il loro tenore di vita”.

    L’impennata dei prezzi di acquisto e dei volumi di esportazione è stata ulteriormente favorita da un contesto globale propizio. Il Madagascar ha consolidato il suo status di produttore di “Cacao Fine”, un marchio esclusivo a livello africano, completamente rinnovato nel 2023. Questo riconoscimento garantisce all’isola un premio sul mercato internazionale, permettendo di vendere le proprie esportazioni a prezzi superiori alla media. “Questo volume e questo prezzo internazionale significano che oggi stiamo effettivamente beneficiando di questa situazione internazionale”, ha aggiunto Fontayne.

    A contribuire al successo del Madagascar è stato anche il crollo della produzione nei due maggiori produttori mondiali, Costa d’Avorio e Ghana, nel 2024. Il cambiamento climatico e le condizioni meteorologiche estreme hanno avuto un impatto devastante sulle piantagioni in Costa d’Avorio, mentre in Ghana piogge eccezionali hanno compromesso la qualità dei raccolti, minacciando la stabilità della produzione nazionale. Queste difficoltà dei giganti del cacao hanno creato un’opportunità unica per l’isola dell’Oceano Indiano.

  • Report sul cacao sotto la lente: si cercano nuovi modelli statistici

    Report sul cacao sotto la lente: si cercano nuovi modelli statistici

    Da mesi, la validità delle statistiche pubblicate sul mercato del cacao è al centro di un acceso dibattito, divenuto particolarmente rilevante dopo due anni di prezzi alle stelle. La questione ha raggiunto un tale livello di criticità da essere stata inserita all’ordine del giorno di una riunione straordinaria del Consiglio Internazionale del Cacao (ICCO) di maggio. L’esito? Un accordo tra paesi produttori e consumatori per nominare un gruppo di esperti incaricato di sviluppare un “modello statistico consensuale”.

    Al centro della discussione vi è il ruolo dell’ICCO nel pubblicare le previsioni per i prossimi mesi, in particolare quelle relative alle esportazioni (che equivalgono alla produzione, dato che la quasi totalità viene esportata) e alla domanda industriale. È stata proprio la previsione di un surplus di produzione, contenuta in un bollettino dell’ICCO pubblicato a febbraio, a scatenare la polemica. La Costa d’Avorio, il principale produttore mondiale, si è indignata, ritenendo tali stime errate e capaci di alimentare il calo dei prezzi mondiali osservato in quel periodo.

    L’ICCO ha spiegato che i dati sono elaborati da statistici basandosi sulle informazioni fornite dai paesi membri. Per il resto, l’Organizzazione, il cui mandato include la pubblicazione di statistiche, ricorre a stime.

    Nell’attesa di un modello di calcolo universalmente validato, diversi paesi produttori hanno richiesto la sospensione delle statistiche trimestrali sulla produzione. L’ultimo bollettino, datato 30 maggio, ne è una prova: la colonna contenente le stime per la prossima stagione è scomparsa.

    La ragione di tanta cautela è chiara: nessuna previsione è insignificante. Analisti e trader utilizzano queste informazioni per acquistare o vendere la produzione in anticipo, a seconda che le previsioni siano positive o negative.

    La contestazione dei dati di quest’anno potrebbe essere legata al fatto che la loro pubblicazione è avvenuta proprio mentre i paesi iniziavano a vendere in anticipo il prossimo raccolto. Una previsione di maggiore produzione implica necessariamente contratti a prezzi inferiori. Con l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali in Costa d’Avorio, l’interesse del settore è mantenere i prezzi mondiali alti, per poter continuare a offrire il miglior prezzo ai coltivatori di cacao, che sono anche elettori.

    La stessa preoccupazione si manifesta in Camerun, dove le elezioni sono previste per ottobre. Durante l’ultima riunione del Consiglio Internazionale del Cacao, il rappresentante del Paese ha mostrato “particolare solidarietà agli ivoriani”, secondo un partecipante.

    Una questione cruciale emerge da questa discussione: la scarsa chiarezza che avvolge l’industria del cioccolato. Nonostante un secolo sia trascorso dalla prima quotazione del cacao sui mercati finanziari, la quantità esatta prodotta da ogni nazione non sembra essere verificabile.

  • Cacao in rialzo: Dollaro debole e timori sull’offerta trainano i prezzi

    Cacao in rialzo: Dollaro debole e timori sull’offerta trainano i prezzi

    I mercati del cacao hanno registrato un aumento significativo mercoledì, con il cacao ICE NY di luglio (CCN25) in crescita dell’1,77% a +173 punti, e il cacao ICE London n. 7 di luglio (CAN25) che ha guadagnato l’1,13% a +73 punti. La spinta principale è arrivata dalla debolezza del dollaro statunitense, che ha indotto la chiusura di alcune posizioni corte sui future.

    A Londra, tuttavia, i guadagni sono stati in parte mitigati dal rafforzamento della sterlina britannica (GBPUSD), che ha toccato il massimo settimanale, rendendo il cacao espresso in sterline meno competitivo.

    Un altro fattore chiave a sostegno dei prezzi è il rallentamento delle esportazioni di cacao dalla Costa d’Avorio, un segnale preoccupante per le future forniture. Sebbene gli agricoltori ivoriani abbiano spedito 1,6 milioni di tonnellate di cacao ai porti tra il 1° ottobre e il 1° giugno, con un aumento del 6,7% rispetto all’anno precedente, questo dato è nettamente inferiore al robusto +35% registrato a dicembre.

    Le preoccupazioni per il maltempo nell’Africa occidentale continuano a influenzare il mercato. Il mese scorso, il cacao di New York ha toccato il massimo degli ultimi quattro mesi proprio a causa di queste previsioni. Nonostante le recenti piogge, l’African Flood and Drought Monitor segnala che la siccità persiste in oltre un terzo del Ghana e della Costa d’Avorio, minacciando i raccolti.

    Inoltre, la qualità del raccolto di medio raccolto della Costa d’Avorio, attualmente in fase di raccolta fino a settembre, è motivo di crescente apprensione. I trasformatori di cacao lamentano la scarsa qualità delle fave, arrivando a rifiutare interi carichi. Si stima che circa il 5-6% del cacao di medio raccolto in ogni camion sia di qualità inferiore, una percentuale nettamente superiore all’1% riscontrato nel raccolto principale. Questa situazione aggiunge ulteriore pressione sull’offerta e contribuisce a sostenere i prezzi del cacao.

  • Mercato del cacao in Asia: macinazioni in contrazione

    Mercato del cacao in Asia: macinazioni in contrazione

    Le macinazioni di cacao in Asia hanno registrato un calo del 3,44% nel primo trimestre del 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, attestandosi a 213.898 tonnellate metriche. Nonostante questa diminuzione su base annua, si è osservato un aumento dell’1,80% rispetto al trimestre precedente (Q4 2024). Il dato, sebbene negativo, è risultato migliore delle attese degli analisti, che prevedevano un calo del 5%-7% per la regione asiatica.

    Il calo delle macinazioni in Asia si inserisce in un contesto globale di diminuzione della domanda di cacao nel Q1 2025, influenzata dai prezzi elevati. Anche l’European Cocoa Association (ECA) e la National Confectioners Association (NCA) hanno riportato cali nelle loro rispettive regioni: l’Europa ha registrato una diminuzione del 3,7% (a 353.522 tonnellate), mentre il Nord America ha visto un calo del 2,5% (a 110.278 tonnellate). Anche in questo caso, i cali sono stati inferiori alle previsioni.

    Nonostante la flessione, la “resilienza della domanda” suggerita dai dati sulle macinazioni, migliori del previsto, ha contribuito a sostenere i prezzi del cacao. Tuttavia, le incertezze persistono riguardo alla raccolta “mid-crop” in paesi produttori chiave dell’Africa occidentale.

    Le preoccupazioni per l’offerta, dovute a condizioni climatiche avverse (come El Niño), malattie delle piante (Cocoa Swollen Shoot Virus – CSSV) e l’età degli alberi, hanno spinto i prezzi del cacao a livelli record negli ultimi 18 mesi. Si prevede che i prezzi del cioccolato continueranno ad aumentare nel Q2 2025, sebbene forse con incrementi inferiori rispetto ai trimestri precedenti.

    A lungo termine, il mercato asiatico del cacao è influenzato da fattori come la crescita economica, l’aumento del reddito pro capite e l’urbanizzazione, in particolare in Cina e India, che stanno registrando un rapido cambiamento nel comportamento d’acquisto dei consumatori. L’espansione della produzione di cioccolato di specialità e artigianale alimenta la domanda di servizi di macinazione premium. Tuttavia, le tensioni commerciali e i dazi sui prodotti a base di cacao, in particolare in Asia e Nord America, stanno spingendo alcune aziende a rivedere le proprie previsioni di vendita.

  • In Costa d’Avorio le precipitazioni insufficienti minacciano il raccolto intermedio di cacao

    In Costa d’Avorio le precipitazioni insufficienti minacciano il raccolto intermedio di cacao

    La Costa d’Avorio, il principale produttore mondiale di cacao, si trova ad affrontare una situazione critica per il suo raccolto intermedio (aprile-settembre). Le piogge inferiori alla media registrate la scorsa settimana nelle principali regioni produttrici hanno generato forte preoccupazione tra gli agricoltori, che chiedono precipitazioni abbondanti per sostenere lo sviluppo dei baccelli.

    Il Paese si trova ufficialmente nella stagione delle piogge, che va da aprile a metà novembre e si caratterizza per precipitazioni solitamente intense. Tuttavia, le condizioni attuali non stanno soddisfacendo le esigenze delle coltivazioni. Secondo gli agricoltori, piogge consistenti a maggio e giugno sono cruciali per la crescita dei baccelli previsti per agosto e settembre, molti dei quali sono ancora di piccole e medie dimensioni e necessitano di maggiore umidità.

    Nelle regioni chiave come Soubré (sud-ovest), Agboville e Divo (sud), e Abengourou (est), le precipitazioni sono state significativamente inferiori alla media quinquennale. A Soubré, ad esempio, la scorsa settimana sono caduti solo 0,8 mm di pioggia, con un deficit di 28,5 mm rispetto alla norma. Analogamente, le piogge irregolari nelle regioni centro-occidentali di Daloa e centrali di Bongouanou e Yamoussoukro stanno minacciando i baccelli più piccoli. A Daloa, si sono registrati appena 4,5 mm di pioggia, con un calo di 17,8 mm rispetto alla media.

    Le previsioni meteo per la prossima settimana offrono un barlume di speranza per gli agricoltori ivoriani. Per tutta la prossima settimana, si prevedono temporali sparsi, e leggere piogge .

    Nonostante queste difficoltà, il raccolto sta comunque riprendendo, e si prevede che la disponibilità di fave continuerà ad aumentare fino alla fine di giugno. Gli acquirenti, dal canto loro, si dicono soddisfatti della qualità del cacao finora disponibile.

    Se le piogge della prossima settimana si riveleranno consistenti, potrebbero alleviare la siccità che continua a colpire oltre un terzo del Ghana e della Costa d’Avorio, secondo l’African Flood and Drought Monitor, e risultare cruciali per lo sviluppo dei baccelli più giovani. Tuttavia, la situazione rimane delicata e la quantità e distribuzione delle precipitazioni nei prossimi giorni saranno determinanti per il successo del raccolto intermedio.

  • Standardizzazione dei dati ambientali: una svolta per la sostenibilità del cacao

    Standardizzazione dei dati ambientali: una svolta per la sostenibilità del cacao

    Il settore del cacao sta affrontando una sfida cruciale: garantire un monitoraggio coerente e affidabile dell’impatto ambientale, fondamentale per rispettare le normative sulla sostenibilità. Per farlo, la World Cocoa Foundation (WCF), in collaborazione con l’Alliance of Bioversity International e il CIAT, ha condotto la prima valutazione indipendente sulla qualità delle mappe utilizzate per monitorare deforestazione, riforestazione e emissioni di gas serra nelle aree di produzione di cacao.

    Lo studio ha sviluppato criteri condivisi per valutare l’affidabilità dei dati, analizzando le principali fonti di informazione, tra cui mappe nazionali e globali. I risultati evidenziano che le mappe nazionali sono spesso più precise e rappresentative, sottolineando l’importanza di investire in dati locali di alta qualità. Questo approccio permette alle aziende di individuare con maggiore precisione le aree di deforestazione legate alla produzione di cacao, migliorando la conformità normativa e le strategie di sostenibilità.

    Inoltre, il progetto evidenzia l’importanza di coinvolgere anche i piccoli agricoltori, promuovendo sistemi di tracciabilità più inclusivi e accurati. Un esempio è la compagnia colombiana Cordillera Chocolates, che sta integrando dati agronomici e digitali per mappare la filiera a livello di singolo agricoltore, migliorando la trasparenza e il riconoscimento delle pratiche sostenibili.

    Il miglioramento della qualità e dell’accessibilità dei dati non solo aiuta le aziende a rispettare le normative, ma può anche favorire incentivi e supporto agli agricoltori, creando un ciclo virtuoso di sostenibilità condivisa. A livello globale, si promuove anche la creazione di database condivisi per facilitare la collaborazione tra settore pubblico e privato, rafforzando l’efficacia delle strategie di tutela ambientale e di sviluppo sostenibile nel settore del cacao.

  • Il programma Cacao-Trace assegna un bonus di 3,6 milioni di dollari per i coltivatori di cacao sostenibile

    Il programma Cacao-Trace assegna un bonus di 3,6 milioni di dollari per i coltivatori di cacao sostenibile

    Il programma Cacao-Trace di Puratos e Belcolade sta rivoluzionando il settore del cioccolato, combinando qualità superiore e impatto sociale positivo. Nel 2024, il “bonus cioccolato” erogato agli agricoltori ha registrato un aumento record del 33%, raggiungendo 3,6 milioni di dollari (3,2 milioni di euro), grazie a una crescente richiesta di prodotti etici e tracciabili.

    Per ogni chilogrammo di cioccolato Cacao-Trace venduto, 0,11 dollari vengono destinati direttamente ai coltivatori e alle loro comunità. Questi fondi hanno permesso nel 2024 di costruire 72 impianti idrici e realizzare sette progetti scolastici nelle regioni produttrici di cacao.

    Oltre al bonus cioccolato, Puratos ha erogato un ulteriore “premio qualità” di 4,2 milioni di dollari, ricompensando gli agricoltori che forniscono fave di cacao di qualità superiore. Il programma, attualmente attivo in otto paesi, ha sostenuto 24.073 agricoltori nel 2024, migliorando significativamente i loro mezzi di sussistenza.

    Lanciato nel 2016, il programma Cacao-Trace ha distribuito fino ad oggi oltre 11,2 milioni di dollari. Entro il 2025, il programma punta a raggiungere 25.000 agricoltori e a piantare circa 1,3 milioni di alberi, nell’ambito degli sforzi per l’agroforestazione e la resilienza climatica.

    Il programma Cacao-Trace si distingue nel settore dolciario con un approccio che combina eccellenza gustativa e responsabilità sociale. “I pagamenti vanno al 100% agli agricoltori e alle loro comunità, finanziando progetti che cambiano la vita, come attrezzature per l’acqua potabile, cliniche per la maternità e scuole”, aggiunge Youri Dumont, responsabile della divisione cioccolato di Puratos.

    Con uno sguardo al futuro, Puratos punta ancora più in alto: “Entro il 2030, la nostra ambizione è di distribuire annualmente un bonus di 8,9 milioni di dollari a 50.000 agricoltori, ridefinendo l’industria del cacao e dimostrando che gusto eccellente e impatto positivo possono andare di pari passo”, conclude Dumont.

  • Prezzi del cacao in calo per le buone previsioni sulla pioggia e le scorte in aumento

    Prezzi del cacao in calo per le buone previsioni sulla pioggia e le scorte in aumento

    Il mercato del cacao ha visto una diminuzione dei prezzi ai minimi delle ultime due settimane mercoledì 28 maggio, un’inversione di tendenza attribuibile principalmente alle buone previsioni di piogge nell’Africa occidentale. Queste condizioni meteorologiche favorevoli sono attese per supportare lo sviluppo delle colture nella principale regione produttrice mondiale, come confermato dal meteorologo Vaisala, che prevede piogge moderate per tutta la settimana.

    A contribuire a questa pressione ribassista sui prezzi è anche la ripresa delle scorte di cacao monitorate dall’ICE nei porti statunitensi. Dopo aver toccato il minimo degli ultimi 21 anni a gennaio, le scorte hanno mostrato una notevole ripresa, raggiungendo mercoledì il massimo degli ultimi 8 mesi con 2.187.668 sacchi. Questo aumento della disponibilità fisica di cacao sul mercato tende a mitigare le preoccupazioni sulle future forniture.

    Tuttavia, alcuni fattori continuano a sostenere i prezzi, limitando un calo più drastico. Tra questi, il rallentamento delle esportazioni di cacao dalla Costa d’Avorio, un segnale che potrebbe indicare una riduzione delle future disponibilità. I dati governativi diffusi lunedì hanno evidenziato che gli agricoltori ivoriani hanno spedito 1,6 milioni di tonnellate di cacao ai porti tra il 1° ottobre e il 25 maggio. Sebbene questo rappresenti un aumento del 9,6% rispetto all’anno precedente, il ritmo di crescita è significativamente inferiore rispetto al +35% registrato a dicembre, indicando un indebolimento dell’impulso delle esportazioni nel corso della stagione.

  • Il rapporto dell’ECA sull’uso del cacao in Europa segnala un mercato stabile

    Il rapporto dell’ECA sull’uso del cacao in Europa segnala un mercato stabile

    I dati del rapporto del primo trimestre 2025 dell’ ECA (European Cocoa Association) sull’utilizzo di fave di cacao in Europa evidenziano un mercato stabile, con leggere fluttuazioni trimestrali e un consumo annuo che si mantiene su livelli elevati. Secondo le analisi condotte sui dati di importazione e lavorazione delle fave di cacao, nel quarto trimestre del 2025 l’uso totale di fave processate si attesta intorno al 96,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, indicando una leggera consentita rispetto al 94,6% del quarto trimestre del 2024.

    Consumo annuale stabile

    Il dato complessivo per il consumo annuo (YTD) del 2025 si aggira intorno alle 1.397.211 tonnellate, una cifra molto vicina alle circa 1.410.976 tonnellate registrate nel 2024. Questa stabilità suggerisce che il mercato europeo del cacao ha raggiunto un livello di maturità tale da mantenere costante la domanda, nonostante le fluttuazioni trimestrali.

    Andamento nel tempo: tra fluttuazioni e stabilità

    Analizzando i dati dal 2014 al 2025, emerge un quadro di sostanziale stabilità con alcune variazioni significative. Nel 2014, il consumo si attestava intorno alle 1.300.697 tonnellate, mentre nel picco del 2022 si sono toccate circa 1.466.835 tonnellate. Le variazioni trimestrali sono generalmente contenute, oscillando tra circa 321.935 e 375.375 tonnellate, con una media mobile su dodici mesi che si mantiene intorno a circa 1,4 milioni di tonnellate.

    Implicazioni per il settore

    Questi dati confermano che il mercato europeo del cioccolato e dei prodotti a base di cacao è ben consolidato e caratterizzato da una forte presenza di aziende partecipanti, che garantiscono trasparenza e stabilità nelle dinamiche di consumo. La relativa stabilità dei numeri suggerisce anche una domanda sostenuta da parte dei consumatori europei, nonostante le sfide globali come le fluttuazioni dei prezzi delle materie prime o le tensioni commerciali.

    In sintesi, l’analisi dei numeri relativi all’uso di fave di cacao in Europa mostra un settore resilientemente stabile negli ultimi anni. La domanda rimane forte e costante, segno della solidità del mercato e della sua capacità di adattarsi alle variabili economiche senza grandi scossoni.

  • In estate i prezzi del cacao potrebbero scendere

    In estate i prezzi del cacao potrebbero scendere

    Negli ultimi anni, il mercato del cacao ha vissuto una vera e propria escalation dei prezzi, con un incremento che ha portato il costo della materia prima a livelli mai visti prima. Attualmente, il prezzo si aggira intorno ai 10.000 dollari alla tonnellata, quintuplicando i valori di qualche anno fa. Riccardo Illy, presidente del Polo del Gusto e capogruppo di Domori, noto produttore di cioccolato di alta qualità, ha commentato all’ANSA questa impennata: “Il prezzo del cacao è altissimo. In passato, anche con aumenti del 10 o del 20 per cento, si trattava di variazioni contenute. Oggi invece il mercato si trova di fronte a un prezzo molto più elevato”.

    Secondo Illy, l’aumento dei costi si sta ormai riflettendo quasi completamente sui prezzi di mercato, anche se si sono registrate alcune “piccole modifiche” nei consumi, che hanno mostrato qualche segnale di rallentamento. Tuttavia, il mercato ha dimostrato di saper assorbire lo choc, grazie anche a una certa sensibilità da parte dei produttori. Molti di loro, infatti, hanno scelto di non trasferire immediatamente tutto l’aumento sui prezzi finali, consapevoli che con il nuovo raccolto i prezzi potrebbero ridimensionarsi. Questa strategia di cautela mira a mantenere i volumi di vendita e a preservare la stabilità del settore nel medio termine.

    Il contesto attuale si inserisce in una sequenza di aumenti continui iniziata nel 2007, anno in cui Illy ha acquisito Domori. Da allora, il costo del cacao è passato da circa 2.500 dollari alla tonnellata a oltre 12.600 dollari, con picchi recenti che hanno fatto tremare il mercato.

    Le previsioni per il prossimo futuro indicano un possibile ridimensionamento dei prezzi: “In estate, grazie a un buon raccolto, ci aspettiamo un calo dei prezzi”, spiega Riccardo Illy. La cautela deriva anche dal fatto che le scorte di cacao sono basse e il mercato è molto nervoso, influenzato da eventi climatici avversi e altri fattori che hanno ridotto la produzione. La riduzione delle scorte ha contribuito a mantenere elevato il prezzo, ma con l’arrivo di un raccolto più abbondante, si potrebbe assistere a una stabilizzazione o a un calo dei costi.