Il mercato del cacao sta affrontando un periodo di forte instabilità, con rincari che colpiscono tutti gli attori della filiera. Michele Nardella, esperto dell’Organizzazione Internazionale del Cacao (ICCO), fornisce un’analisi della situazione attuale.
Durante la stagione 2024-2025, il prezzo medio delle fave di cacao sui mercati internazionali è stato di € 8.500 per tonnellata, segnando un aumento del 45% rispetto alla stagione precedente e quasi del 220% rispetto al 2022/23. Questo incremento dei prezzi è iniziato a fine marzo 2024, mentre la produzione in Costa d’Avorio e Ghana, che rappresentano rispettivamente il 38% e il 12% dell’offerta mondiale, è risultata circa il 20% inferiore alle aspettative.
Questa carenza produttiva si inserisce in un contesto di due stagioni consecutive caratterizzate da disavanzi, causate da condizioni meteorologiche avverse e dalla diffusione del Cocoa Swollen Shoot Virus Disease (CSSVD), una malattia virale che compromette pesantemente le rese e la vita degli alberi di cacao.
In ogni caso, Costa d’Avorio, le informazioni sulla diffusione del Cocoa Swollen Shoot Virus Disease (CSSVD) sono contrastanti e non consentono di fare stime precise. Al contrario, il Cocoa Research Institute of Ghana (CRIG) ha riferito che negli ultimi anni circa 500.000 ettari di piantagioni di cacao, con una capacità produttiva di circa 250.000 tonnellate, sono stati colpiti in Ghana. Inoltre, il paese affronta un’altra sfida: la proliferazione di miniere illegali (galamsey) nelle aree destinate alla coltivazione del cacao. L’aumento dei prezzi del cacao ha avuto ripercussioni anche sul mercato dei futures, portando alla chiusura di molte posizioni corte a causa dell’aumento dei margini richiesti e dei rischi finanziari. Questo disequilibrio tra posizioni corte e lunghe, insieme alla riduzione della totalità delle posizioni, ha contribuito ad aumentare la volatilità nei mercati dei futures.
Michele Nardella prevede un’eccedenza di mercato per la fine della stagione corrente, secondo le ultime statistiche sul cacao. I raccolti in Costa d’Avorio e Ghana sono migliori rispetto alla stagione precedente, ma l’andamento della raccolta durante la campagna piccola (aprile-settembre 2025) rimane incerto, con il rischio che una prolungata siccità influisca negativamente sulla produzione.
Inoltre, la domanda sui prodotti semifiniti di cacao è diminuita a causa dell’aumento dei prezzi, che ha portato a una riduzione dei consumi. Per contenere i costi, l’industria ha adottato strategie come la diminuizione delle porzioni e la sostituzione del burro di cacao con grassi vegetali. Si prevede che i volumi di fave di cacao trasformati in prodotti semilavorati saranno simili a quelli della stagione 2019/20, caratterizzati dalla pandemia di COVID-19. Tuttavia, i prezzi rimarranno elevati e le scorte mondiali sono stimate al 38% della domanda annuale, un livello decisamente basso.
Per il futuro, si prevede che i prezzi elevati stimolino l’adozione di pratiche agronomiche migliori e l’espansione delle aree coltivate a cacao, ma non ci si aspetta un ritorno ai livelli di prezzo della stagione 2022/23 nel breve termine. Gli alberi di cacao impiegano 3-4 anni per diventare produttivi, quindi ci vorrà tempo per vedere un’inversione di tendenza. Questa previsione si basa su tre assunzioni: l’accuratezza delle stime del CRIG sul Cocoa Swollen Shoot Virus Disease (CSSVD) in Ghana, la situazione del CSSVD in Costa d’Avorio e l’impatto del regolamento dell’UE sulla deforestazione (EUDR) sull’espansione delle aree produttive.
Gli agricoltori stanno beneficiando della situazione attuale, con i prezzi a bordo campo raddoppiati rispetto alla stagione 2022/2023. Tuttavia, l’aumento dei prezzi non sono uniformi tra i vari paesi produttori. In Costa d’Avorio e Ghana, i prezzi sono regolamentati e basati sui valori medi della stagione precedente, risultando quindi più contenuti rispetto ad altri paesi. Questa politica è stata introdotta per stabilizzare i prezzi in un contesto di ribasso.
Durante le conferenze biennali con i paesi membri dell’ICCO, il segretariato ha sottolineato da tempo l’importanza di raccogliere dati sulle piante di cacao, inclusa l’estensione delle superfici coltivate, l’età degli alberi per ettaro e le rese per classe di età. Come si suol dire, “se non puoi misurare, non puoi gestire”. Tuttavia, queste informazioni sono spesso difficili da reperire e, quando disponibili, non sempre sono accurate. Ci aspettiamo che l’adeguamento dei paesi produttori alla EUDR migliori questa situazione. Inoltre, è fondamentale intensificare la ricerca sulle varietà di cacao più resistenti alle malattie e ai cambiamenti climatici.
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